Un pool di avvocati per difendere i lavoratori della Gilardoni

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MANDELLO – Un pool di cinque avvocati che difenderanno dipendenti ed ex dipendenti della Gilardoni Raggi X nel processo che si aprirà il prossimo 24 maggio contro la presidente destituita, Maria Cristina Gilardoni, accusata di maltrattamenti nei confronti dei suoi lavoratori: sono stati Fiom Cgil e Fim Cisl ad assoldare la squadra di legali per garantire assistenza ai loro associati.

Una squadra composta dai penalisti Stefano Pelizzari e Maria Grazia Corti, insieme agli avvocati civilisti Anna Riva, Alessandra Colombo e Paolo Baio, con il supporto anche del personale dell’ufficio vertenze dei sindacati.

“Abbiamo messo in piedi una macchina importante – spiegano Emilio Castelli e Fabio Anghileri, sindacalisti di Fim e Fiom – per aiutare i lavoratori e vedersi rinosciuta tutta l’assistenza necessaria”. Saranno una ventina i lavotori che fruiranno di questa opportunità, cinquanta in tutto sono quelli invece parti lese nel processo che vede, tra gli imputati, anche fino allo scorso irettore del personale Redaelli, anch’esso con accuse analoghe a quelle rivolte all’ex patrona.

 

Da sinistra Emilio Castelli (Fim Cisl) e Fabio Anghileri (Fiom Cgil).

 

Le indagini, eseguite dagli uomini della Questura di Lecco, hanno riguardato anche i due medici del lavoro di cui si avvaleva la Gilardoni, Stefano Marton e Maria Papagianni per “inosservanza degli obblighi inerenti alla funzione di medico”, il nipote dell’ex titolare, Andrea Ascani Orsini, socio di minoranza e direttore di produzione, per il mancato adempimento ad alcune normative sulla sicurezza e salute sul posto di lavoro per culpa in vigilando, così come l’ex presidente e il capo del personale, e Alberto Comi, ex direttore di Confindustria Lecco, viene contestato di aver svolto il ruolo di consulente del lavoro per l’azienda senza essere iscritto all’albo.

Fim e Fiom, come già annunciato nelle scorse settimane, si costituiranno parte civile al processo. “Riteniamo che negli anni passati, in seguito alle difficoltà emerse con i vertici aziendali, le relazioni sindacali non esercitate adeguatamente abbiano creato un danno ai lavoratori”.