Wall Street, promosso il bando per la Pizzeria della Legalità

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Il sindaco Brivio insieme a Paolo Cereda

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LECCO – Una storia lunga e travagliata quella dell’ex Pizzeria Wall Street, simbolo nel lecchese del potere del boss della ‘ndrangheta Franco Coco Trovato arrestato nel 1992 e soggetta a confisca, divenuta poi definitiva nel 1996. Dopo 21 anni il bene torna a disposizione della collettività, attraverso un bando ad evidenza pubblica emesso dal Comune di Lecco (dal 2013 ente a cui è stato assegnata la struttura) lo scorso 19 gennaio, volto ad individuare un soggetto che gestirà la pizzeria secondo il progetto “Sapori e Saperi della legalità” presentato dall’Associazione Libera nel 2012.

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Virginio Brivio e Paolo Cereda

Il progetto, come spiegato da Paolo Cereda, coordinatore di Libera, prevede la realizzazione di una nuova pizzeria volta a coniugare cultura, economia e legalità: “Per restituire questo bene confiscato alla mafia sono state svolte azioni importanti da diversi enti: Comune, Prefettura, Aler di Lecco,Regione Lombardia – ha spiegato Paolo Cereda – è bello poter dire che il territorio si è mosso insieme verso la restituzione. Libera non si candida a gestire il bene ma a valido supporto del progetto, che vogliamo accompagnare nel tempo.”

Nello specifico, il bene sarà assegnato in comodato d’uso gratuito per sei anni prorogabili ad altri sei ed è rivolto a soggetti iscritti o appartenenti ad associazioni no profit (comunità, anche giovanili, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche) senza limiti territoriali. La scadenza è fissata per il prossimo 20 marzo.

“Naturalmente – ha specificato il sindaco di Lecco Virginio Brivio l’utile guadagnato non dovrà essere investito privatamente ma in altre opere sociali. Ci piacerebbe che chi si troverà a gestire questo bene sfoderi diverse competenze, non solo sociali ma imprenditoriali e commerciali”.

Il tutto, è stato sottolineato, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative vigenti anche in materia di sicurezza sul lavoro: “Il volontariato non può sostituire queste regole – ha proseguito Brivio – il locale sarà comunque pubblico anche se gestito da associazioni e non da privati e sono previsti dei controlli semestrali da parte del Nucleo di gestione dei beni confiscati alle mafie della Prefettura per verificare che tutto avanzi nel solco della trasparenza e della legalità.”

 

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Da sinistra, Virginio Brivio, Paolo Cereda, Claudia Verocunto (Arci Lecco), il consigliere comunale Salvatore Rizzolino e Stefano Simeone

Presente all’incontro promosso dall’Associazione Libera anche Stefano Simeone, Capo di Gabinetto della Prefettura di Lecco nonché membro del Nucleo di gestione dei beni confiscati alle mafie, il cui appello è stato quello di non dimenticare la storia: “Il caso Wall Street ha purtroppo sottolineato l’aspetto negativo delle vicende legate al riutilizzo dei beni confiscati e forse anche le lacune della normativa – ha dichiarato – è importante però ricordare come questo problema si colleghi direttamente alla gestione provinciale di questi beni: più presentano problemi, come l’ex pizzeria Wall Street, più nessuno li vuole gestire. Qua ci sono uomini che hanno nome e cognome che hanno dimostrato estrema sensibilità per il problema che hanno agito e portato a casa dei risultati, tra cui lo sblocco di ben tre beni confiscati alla mafia che erano rimasti in sospeso: l’ex pizzeria Giglio, l’appartamento rinnovato di Viale Adamello e, con questo bando, Wall Street. Il caso Wall Street è stato un problema di volontà delle persone, quando sono arrivate quelle che l’hanno dimostrata le cose hanno cominciato a funzionare: per anni questa struttura e stata esempio di cattiva gestione delle confische ma rispetto ad altri casi ne è uscita e di questo dobbiamo darne atto”, ha chiosato Simeone.

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L’ex pizzeria Wall Street in Via Belfiore

Proseguono intanto i lavori di ristrutturazione dello stabile di Via Belfiore a cura di Aler Lecco: dei 650 mila euro stanziati 400 mila derivano dal fondo per la ristrutturazione dei beni confiscati alla mafia di Regione Lombardia, 100 mila dal Comune di Lecco e 150 mila dalla Fondazione Cariplo. Secondo una prima stima è stato calcolato che per mantenersi economicamente l’attività dovrà fare almeno 50 coperti al giorno: “Tutto sta andando per il meglio” ha confermato Paolo Cereda, che ha tuttavia nicchiato sui tempi: inizialmente infatti il termine era stato previsto per la fine di aprile in vista dell’apertura di Expo. Una tempistica che non potrà verosimilmente essere rispettata visti gli ingenti lavori di ristrutturazione necessari, ma che sarà costantemente monitorata per avviare il prima possibile il progetto.