Omicidio di Calolzio. L’agguato al 23enne sotto gli occhi della madre

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Il 23enne e la sua famiglia si erano trasferiti a Calolzio da poche settimane

Indagini in corso per rintracciare gli assassini

CALOLZIOCORTE – Il sacchetto con la spesa appena acquistata è rimasto a terra, sull’asfalto fuori dalla stazione di Calolzio. Caduto dalle mani della mamma di Malcolm Mazou Darga, morto ad appena 23 anni: il primo gesto di reazione a una catena di violenza inaudita e dolore.

Nel primo pomeriggio di ieri, il ragazzo e la madre erano usciti di casa – un appartamento nei condomini di via Fratelli Cervi, proprio a poche decine di metri dalla stazione, in cui si erano trasferiti con il resto della famiglia da poche settimane – proprio per andare al supermercato. Sulla strada del ritorno a casa, l’agguato.

La donna, di origini burkinabé, ha assistito a tutta la scena: ha visto arrivare almeno due uomini e circondare suo figlio. Ha cercato di mettersi in mezzo, ma le coltellate – al torace e poi alla gamba del 23enne – sono state sferrate nella manciata di qualche secondo. Ha urlato per attirare l’attenzione, mentre suo figlio si trascinava lungo la banchina dei binari 2 e 3 dove si stava fermando il treno diretto a Lecco.

Qualche passeggero immortala la scena con un video di pochi secondi: si vede, nella concitazione, un agente della Polizia ferroviaria cercare di contenere l’emorragia alla gamba del ragazzo. Poi l’intervento dei soccorsi e la corsa disperata verso l’ospedale Manzoni. L’arrivo sul posto della Scientifica e dei carabinieri. La caccia agli aggressori, dileguati nella confusione.

La mamma di Malcolm, quando il figlio viene caricato sull’ambulanza, si siede sugli scalini della stazione e aspetta. Aspetta, chiusa nel silenzio; fa soltanto un cenno con la testa a chi le chiede se sta bene, se ha bisogno di qualcosa. Aspetta, con le mani a stringere il velo rosa che indossa, che le forze dell’ordine l’accompagnino al pronto soccorso da suo figlio. Per il 23enne, però, non c’è stato nulla da fare, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.