Caso Gilardi: condannato a un anno e 8 mesi l’ex badante Brahim

Tempo di lettura: 3 minuti
brahim el mazoury e carlo gilardi

L’ex badante del professor Carlo Gilardi è stato giudicato oggi, martedì, con rito abbreviato

Condannato a un anno e 8 mesi e al risarcimento di 18mila euro

LECCO/AIRUNO – Brahim El Mazoury è stato condannato a un anno e 8 mesi (pena sospesa), alla restituzione di 18 mila euro al prof. Carlo Gilardi, al pagamento di spese processuali per 3 mila euro e a un’ammenda di 600 euro.

Il giudice Salvatore Catalano ha emesso quest’oggi, martedì 20 luglio, intorno alle 20.25, al termine di una lunga camera di consiglio, la sentenza (di primo grado) nei riguardi dell’ex badante del professor Gilardi, 90 anni compiuti lo scorso 4 dicembre, da mesi ospite dell’istituto Airoldi e Muzzi di Germanedo, dove era stato trasferito a seguito di un provvedimento del giudice tutelare su disposizione dell’amministratore di sostegno, l’avvocato Elena Barra.

Assistito dall’avvocato di fiducia Nicolas Pistollato, El Mazoury, indagato dalla Procura della Repubblica di Lecco per circonvenzione di incapace insieme ad altre sei persone (accusate a vario titolo di aver approfittato dalla buone fede e della generosità dell’anziano e facoltoso professor airunese occupandone le abitazioni in centro Airuno e al Cerè e sottraendogli denaro), aveva chiesto e ottenuto nel corso della precedente udienza a marzo di essere processato con rito abbreviato, andando così subito a giudizio.

Questa mattina, quindi, sono sfilati davanti al giudice Catalano le parti. A parlare per primo il pubblico ministero Andrea Figoni che ha ribadito l’impianto accusatorio sostenuto dalla Procura, chiedendo la condanna a una pena di 2 anni e 8 mesi. Dopo di lui ha preso parola l’avvocato Stefano Pelizzari, che in aula ha portato le ragioni del professor Carlo Gilardi, costituitosi parte civile tramite l’amministratore di sostegno.

Infine, è toccato all’avvocato Pistolletto illustrare la tesi della difesa di Brahim, l’ex badante che in questi mesi ha sempre sostenuto la propria innocenza, partecipando anche alle manifestazioni e ai cortei organizzati per chiedere all’autorità giudiziaria di far tornare il prima possibile Gilardi a casa, trovando un’abitazione idonea alle sue esigenze e alla sua età. Il giudice, nella sentenza, ha riconosciuto nei confronti di Brahim la colpevolezza in uno degli episodi contestati dall’accusa, ovvero un prestito da 18 mila euro mai restituito all’anziano.

Anche un altro imputato, Ameur Rougui, ha scelto di avvalersi del rito abbreviato: per lui il Pm aveva chiesto la condanna a un anno e 8 mesi, ma il giudice ha deciso per l’assoluzione ritenendo che il fatto non sussista.

Il giudice Catalano si è espresso sempre oggi sul rinvio a giudizio degli altri cinque indagati, disponendo l’apertura del processo nei loro confronti per il 7 marzo 2022.

La sentenza nei confronti dell’ex badante è stata accolta con soddisfazione dall’amministratore di sostegno l’avvocato Elena Barra che ha parlato di una sentenza importante pur volendo aspettare le motivazioni prima di entrare nel merito. Si attendeva invece di più la Procura che valuterò se presentare ricorso.

Soddisfazione è stata infine espressa dall’avvocato Andrea Artusi che, oltre ai quattro dei cinque rinviati a giudizio, difendeva Rougui, assolto al termine del rito abbreviato.

LEGGI ANCHE:

Caso Gilardi, la parte civile: “La sentenza ristabilisce la realtà dei fatti”