Crollo cavalcavia, Chiappani: “Guardiamo a tutta la Statale 36”

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Il ponte di Annone crollato nell'ottobre scorso

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LECCO – “Stiamo ricostruendo non solo cosa si sono detti (tecnici Anas a Provincia, ndr) ma anche il tenore delle informazioni che sono passate tra i vari istituti. Dobbiamo capire la riferibilità, per poter individuare le persone”. Lo ha detto il procuratore capo di Lecco Antonio Chiappani in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Sul crollo del cavalcavia di Annone Brianza sulla Statale 36 avvenuto lo scorso 28 ottobre la Procura di Lecco ha infatti aperto un fascicolo d’inchiesta per i reati di omicidio e disastro colposo: coordinatore delle indagini sarà il procuratore Chiappani affiancato dal pm Nicola Preteroti. Al momento però nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati, questo perché come ha dichiarato Chiappani “dobbiamo approfondire con attenzione quali sono le parti lese e quali invece avevano responsabilità”.

il procuratore Antonio Angelo Chiappani (3)
Il Procuratore Chiappani

Un lavoro che non si prospetta certo facile per gli inquirenti: preliminare infatti sarà ricostruire la storia del cavalcavia crollato sotto il peso di un tir da 108 tonnellate, che già alcuni anni fa come ricordato aveva avuto dei problemi di tipo strutturali e conseguenti interventi. Ma le indagini come rivelato guarderanno a tutta la Statale 36: “Adesso è fondamentale capire che cosa è successo per garantire la sicurezza dei cittadini – ha detto il procuratore capo – guardiamo a tutta la statale 36, dobbiamo dare lo spunto con le nostre indagini perché si possano capire le problematiche che potrebbero avere altri cavalcavia sottoposti alle stesse intemperie, costruiti con gli stessi materiali, dalla stessa impresa”.

25 i cavalcavia oggi presenti sulla Statale 36 che collega il capoluogo lombardo con la Valtellina: dopo il crollo di venerdì potrebbero diventare tutti “osservati speciali”, per verificarne lo stato. Il procuratore Chiappani infatti non esclude che altri possano essere a rischio: “Non sappiamo a quando risalgano, quali interventi hanno subito. Anche questo ponte aveva subito lavori, mi dicono due interventi. Dovremo capire quali opere sono state fatte e da chi”.

Intanto i lavori di sgombro della carreggiata interessata dal crollo volgono al termine e con l’asfaltatura quasi completata la Statale 36 dovrebbe essere riaperta già a partire dalla serata odierna, lunedì 31 ottobre. Restano sotto sequestro il mezzo pesante e il ponte crollato, o meglio i suoi resti: oggetto di approfondite analisi saranno il cemento armato, la portata e il livello di usura del cavalcavia: “Noi guardiamo all’usura dovuta agli agenti naturali ma soprattutto alle grandi sollecitazioni che questo ponte ha avuto con il continuo passaggio di tutti questi grossi carichi eccezionali” ha detto Chiappani “e vedremo anche le varie autorizzazioni. Sono i documenti che parlano, non le parole, per questo dobbiamo procedere con attenzione e scrupolosità”. A dirigere queste analisi sarà un professore del Politecnico di Milano esperto di costruzioni, nominati dagli inquirenti.