L’addio al dottor Comini: “Amore e carità, così è stata tutta la sua vita”

Tempo di lettura: 3 minuti

funerali_Gianni-Comini_Mandello_luglio-2015 (2)

MANDELLO – Sulla bara un cuscino di fiori multicolori, quasi a voler ricordare la flora delle montagne che lui tanto amava. Ai piedi dell’altare i labari di numerose sezioni avisine della provincia, dell’Aido, del Soccorso degli alpini e di altre associazioni di volontariato del territorio.

Mandello ha accompagnato oggi, giovedì 9 luglio, il dottor Gianni Comini nel suo ultimo viaggio terreno.

In molti hanno assistito al rito funebre del medico morto all’età di 85 anni, fondatore e presidente onorario dell’Avis e dell’Aido. A celebrarlo, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, il prevosto don Pietro Mitta, che era affiancato all’altare da don Mario Conconi, parroco di Crebbio, e da don Luigi Prandi, mandellese, parroco a Vassena di Oliveto Lario.

“Siamo qui oggi a celebrare la nostra speranza e la nostra fede in Cristo – ha premesso il parroco del “Sacro Cuore” – perché anche il nostro caro fratello Gianni ci ha dato una grande speranza, quella della vita con V maiuscola, che è la vita del Signore risorto”. “E vogliamo farlo – ha aggiunto – non con animo triste ma con uno spirito di festa, perché lui ora è nella luce del Signore”.

funerali_Gianni-Comini_Mandello_luglio-2015 (10)

All’omelìa don Pietro è tornato su questo stesso concetto, non prima di aver sottolineato come l’amore sia il cuore della vita cristiana e sia stato innanzitutto il cuore di Gesù. “In Lui tutto è stato all’insegna dell’amore – ha detto il sacerdote – e noi non dobbiamo mai dimenticare che se agissimo senza amore non saremmo nulla e ciò che facciamo non avrebbe alcun valore”.

Poi un richiamo alle letture e alla carità, “che è magnanima e benevola” e che “non avrà mai fine”. “Non a caso la vita di Gianni è stata improntata all’amore e alla carità – ha sottolineato don Pietro – perché lui ha vissuto sempre con amore vero e sincero, a partire dal matrimonio e dal legame che lo univa a sua moglie Carmela”.

“So che un giorno – ha detto il parroco – lontano da casa per ragioni di salute le fece recapitare un mazzo di fiori, accompagnando quel tenero gesto con un biglietto su cui era scritto semplicemente “Ti voglio bene”, perché lui proprio nella sua semplicità sapeva essere tanto profondo”.

funerali_Gianni-Comini_Mandello_luglio-2015 (3)

Il prevosto ha quindi ricordato l’atteggiamento umanitario che ha sempre contraddistinto l’operato del dottor Comini e che l’ha portato a credere nelle associazioni che hanno quale fondamento l’amore e la solidarietà.

Prima della conclusione del rito funebre il presidente dell’Avis, Piercarlo Redaelli, ha letto la preghiera del donatore. E molti, tra i presenti, hanno rivisto idealmente la vita del dottor Gianni Comini, una continua scoperta del volto di Gesù nei sofferenti e nelle persone più fragili.