Lutto nel mondo dell’imprenditoria lecchese per la scomparsa di Plinio Agostoni
Sirtori (Confindustria Lecco Sondrio): “Perdiamo un imprenditore lungimirante e appassionato”
LECCO – “Abbiamo perso il nostro Presidente, abbiamo perso un uomo stimato ed apprezzato, di grande levatura morale, entusiasta della vita, della sua famiglia e dei suoi amici. Alla nostra comunità è venuto a mancare un imprenditore lungimirante e appassionato, da lungo tempo impegnato anche per la nostra associazione”. Sono parole cariche di dolore e allo stesso tempo di riconoscenza quelle pronunciate da Giulio Sirtori, direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio, all’indomani della scomparsa di Plinio Agostoni, morto ieri, martedì 5 marzo, all’età d 80 anni.
Volto noto in città per l’impegno come imprenditore (era vice presidente della Icam, azienda fondata nel 1946 dal padre Silvio) e per le tante attività svolte a livello sociale ed educativo, Agostoni era stato capace di diventare un punto di riferimento per molti.
“Fra i molti temi che gli stavano a cuore – continua Sirtori -, l’attenzione ai giovani e alla loro educazione, l’importanza di garantire loro opportunità di sviluppo e crescita sono stati il fulcro di un impegno che lo ha sempre accompagnato, anche nell’ambito del suo mandato alla guida di Confindustria Lecco e Sondrio. Ha saputo mettere concretamente al centro dell’interesse la sostenibilità, in particolare con la sensibilità per i temi della responsabilità d’impresa e dello sviluppo sociale e l’attenzione all’etica del lavoro”.
Un’attenzione profusa anche come numero uno di Confindustria Lecco Sondrio, incarico che aveva assunto nel giugno 2022 raccogliendo il testimone di Lorenzo Riva. “Siamo grati al Presidente Plinio Agostoni per avere contribuito con impegno allo sviluppo della nostra Associazione e per l’esempio che ci ha dato con il suo entusiasmo, mai venuto meno, con la sua apertura al mondo” conclude Giulio Sirtori, stringendosi intorno, insieme ai consiglieri, ai collaboratori e a tutta la comunità imprenditoriale di Confindustria Lecco e Sondrio alla sua famiglia, che tanto amava, e in particolare alla moglie Maria, ai figli e ai nipoti e a tutti i suoi cari.