In tantissimi per l’addio a Plinio Agostoni: “Continua a lavorare per la tua Lecco”

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Funerale_Plinio_Agostoni_Lecco_20240307

L’abbraccio della città a un uomo che è stato capace di dare tanto e lasciare un segno indelebile

“A cosa vale la vita se non per essere data? Questa è l’eredità che ci consegna”

LECCO – Una Basilica di San Nicolò gremita ha dato l’estremo saluto, oggi pomeriggio, a Plinio Agostoni morto all’età di 80 anni. C’erano tutti per dire addio al noto imprenditore lecchese, vice presidente di ICAM e presidente di Confindustria Lecco Sondrio: il mondo dell’industria, il mondo della politica locale e regionale, il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, autorità civili e militari, tutti hanno voluto salutare per l’ultima volta un uomo capace di lasciare un segno profondo non solo in ambito imprenditoriale.

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Anche il Cardinale Angelo Scola, amico di gioventù di Plinio Agostoni, ha fatto sentire la sua vicinanza attraverso una lettera alla famiglia: “Non sono necessarie parole per dire quanto ognuno di noi deve a Plinio per la sua fede cristallina – ha scritto -. Tutti sappiamo quanto gli debba il movimento di Comunione e Liberazione a Lecco e non solo. Sarà difficile sostituire l’opera di fede e la creatività geniale di Plinio. Se continueremo a guardare a lui e alla sua storia, il Signore non ci farà mancare la forza per un’imitazione costruttiva. Ci indicherà la strada intrapresa tanti anni fa”.

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Don Luigi Ferè

Monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, ha celebrato il rito funebre, mentre l’omelia è stata affidata a don Luigi Ferè, amico fraterno di Plinio Agostoni: “A partire dall’adolescenza, insieme agli amici, ha incontrato il carisma di don Giussani, è stato l’anima e il sostegno di tutta la sua vita in tutto quello che ha fatto. Non è possibile ricordare ora, in modo compiuto, la ricchezza della sua vita, ma credo che ognuno dei presenti possa conservare un ricordo e fare memoria di un dono da lui ricevuto. In tanti anni di amicizia io l’ho sentito come un fratello”.

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“L’amore per la famiglia, quella da cui è stato generato e quella che ha generato insieme alla moglie Maria – ha continuato don Ferè ricordando l’impegno di Plinio Agostoni -. Poi l’esperienza del Movimento di CL da cui ha ricevuto tanto e a cui ha dato tanto e la grande storia di fraternità con tanti amici. E poi il lavoro in SAE e nella grande impresa della ICAM. E ancora la passione educativa che lo ha accompagnato per tutta la vita, le scuole che ha generato con gli amici, la Fondazione che le sostiene. L’impegno sociale e civile fino alla presidenza di Confindustria. Plinio Agostoni ci mancherà molto, ma ci lascia davvero una grande responsabilità: la responsabilità di vivere il compito della nostra vita dentro la compagnia di Cristo e della sua chiesa. Ciao Plinio, grazie e continua a lavorare per la tua famiglia, continua a lavorare per l’unità del Movimento e della chiesa e per la tua Lecco che tanto hai amato”.

Monsignor Davide Milani

Anche il prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani, ha ricordato la figura di Plinio Agostoni: “Potrà sembrare poco cosa, ma la sua presenza è destinata a essere più dei suoi resti, questo corpo è destinato alla resurrezione e alla pienezza della vita. Cosa resta di Plinio? Nella sua agonia Plinio ha mostrato a molti il disegno di una nipote e la sua dedica ‘Nonno sei lo splendore della famiglia’. Plinio ci ha reso una lezione, pur nella fatica del suo respirare, su quella innocente espressione, ‘splendore’, quasi un testamento. Lo splendore ha lo scopo di donare a chi ne è illuminato dignità, bellezza, verità, chiarezza del cammino. Di Plinio ci resta questo: lo splendore della luce di Cristo da cui sempre ha voluto essere illuminato e che ha saputo riverberare su di noi. Potrà sembrare poca cosa, ma è tutto ciò di cui abbiamo bisogno”.

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“Non basterebbe tutto il pomeriggio per raccontare la ricchezza della vita del papà – ha detto uno dei figli -. Se fosse qui sarebbe commosso da questo abbraccio, ma sono altrettanto sicuro che non avrebbe voluto essere celebrato. Papà è stato grande, ma è stato grande perché è stato preso e consegnato all’amore di Gesù. A cosa vale la vita se non per essere data? Questa è l’eredità che ci consegna”.

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“Ho immaginato questo momento molte volte negli ultimi mesi, io qui sul pulpito che parlo con voi. Alcune volte con tanta rabbia, altre con gioia, tristezza, gratitudine, vergogna. Alla fine ho smesso di immaginare, rassegnato dall’incapacità di poter pensare, di poter dire qualcosa di minimamente sufficiente per dare l’immagine di mio papà – ha detto il figlio minore -. La verità è che è impossibile definire questa immagine che forse, in modo egoistico, volevo solo per me. Non si può fare in qualche mese, ci vuole pazienza, lucidità, concentrazione… come fare un puzzle. Solo che ognuno di noi ha dei pezzi e nessuno di noi sa quale è l’immagine finale. Sono qui, io, ora, adesso, ma ognuno di voi avrebbe il diritto di essere al mio posto e dirci qualcosa di unico e nuovo di Plinio. Ma anche così facendo non basterebbe a incastrare tutti i pezzi del puzzle. Io sono qui per la mamma, per i miei fratelli, per i nipoti e per tutti voi e vi esorto a mandarci quello che avete vissuto insieme a lui e che avete il desiderio di condividere. Aiutiamoci a completare questa immensa e meravigliosa immagine che è stato e sempre sarà mio papà”.

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Le note di una cornamusa, che ha suonato la struggente Amazing Grace, hanno salutato Plinio Agostoni, mentre un fiume di persone lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio fino al Cimitero Monumentale di Lecco, un ultimo sentito tributo e una testimonianza di quanto l’imprenditore, ma soprattutto l’uomo, sia stato capace di entrare nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna di incrociare il proprio cammino con il suo.