In tanti hanno voluto dare l’ultimo saluto alla dott.ssa Siani, scomparsa in tragiche circostanze
La preghiera del prevosto e il ricordo del fratello Giorgio: “Forte e determinata, ma anche tanto fragile. Riposa in pace”
LECCO – La Basilica San Nicolò ha ospitato nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 10 giugno, i funerali della dottoressa Laura Siani, 44 anni, pubblico ministero scomparso la sera dello scorso 1° giugno in tragiche circostanze.
A causa delle normative per il contenimento del Coronavirus la Basilica non ha potuto accogliere le numerosissime persone che hanno voluto essere presenti per porgere l’ultimo saluto al magistrato e stringersi intorno alla famiglia Siani, molto conosciuta in città e non solo. Il papà di Laura, Dino, scomparso pochi anni fa, era un noto musicista mentre uno dei due fratelli, Giorgio, è stato sindaco di Mandello e consigliere comunale a Lecco. Oltre ai familiari, al funerale erano presenti i colleghi del Tribunale, il Procuratore Capo Antonio Chiappani insieme ai sostituti, il presidente del Tribunale di Lecco Ersilio Secchi, il Prefetto e il Questore, i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Polizia Locale, il sindaco di Lecco Virginio Brivio e altri colleghi amministratori.
In chiesa le persone hanno preso posto mantenendo le distanze di sicurezza previste. Molte sono rimaste sul sagrato. La funzione è stata concelebrata dal prevosto di Lecco, Mons. Davide Milani, insieme a Don Agostino Butturini, Don Agostino Frasson, Don Gabriele Gioia e Don Andrea Lotterio. Davanti all’altare c’era la bara di Laura con dei fiori e la toga da magistrato adagiata sopra.
Nell’omelia, il prevosto ha ‘tessuto’ un parallelismo tra Laura e la figura del profeta Giona, gettato in mare e rimasto per tre giorni nel ventre di un grande pesce prima di essere riportato sulla spiaggia. “Quando Giona cade in mare i compagni di viaggio sono sconvolti. Ma non ci sono colpe da attribuire, i compagni pregano Dio che accompagni Giona nel suo viaggio. Nessuno – ha sottolineato il sacerdote – è autorizzato a spiegazioni, nessuno è autorizzato a ricostruzioni o a pettegolezzi. Se non lo fa la parola di Dio, non possiamo farlo neanche noi. Questo è il rispetto che dobbiamo a Giona, a Laura. Il rispetto non è solo un’espressione formale, ma spiega che una persona non è riassumibile o identificabile con un suo gesto. Ciascuno di noi è più grande della sua azione, ciascuno di noi è un mistero. Oggi noi possiamo solo pregare perché Laura sia al sicuro, nel giardino che Dio stesso ha preparato, insieme ai suoi cari genitori, splendente dell’amore di Dio e di quello ricevuto qui in terra”.
Al termine della funzione è stato Giorgio Siani a ricordare la sorella scomparsa: “Laura per noi era ‘la più piccola’, la più piccola di tre fratelli, dei cugini. Crescendo era sempre la bambinetta alla quale tutti volevamo un bene diverso perché era la più piccolina del gruppo. Ma aveva un animo nobile, dolce, gentile e al tempo stesso molto determinato. Negli anni è riuscita in tutti i suoi obiettivi con sacrificio e capacità. Tanto forte e determinata quanto fragile, sempre tormentata. Aveva uno sguardo che fino in fondo non riuscivamo a capire”.
“Tornando a Lecco – ha continuato – ci ha fatto un gran regalo. Laura eri felice di tornare nella città in cui eri cresciuta, avresti voluto tornare al tuo liceo per incontrare i ragazzi, volevi fare capire loro che credendo in sé stessi si può andare molto lontano. Purtroppo noi non abbiamo saputo interpretare fino in fondo i tuoi tormenti, forse non era neanche necessario. Ricordo che, giovanissima e laureata, avevi lavorato per un periodo al Comune di Lecco. Un giorno senza dire niente a nessuno ti sei licenziata. Io e l’allora sindaco ti avevamo chiamata: perché lo hai fatto? Tu hai risposto sorridente e felice: “La mia strada è un’altra”. Continua a camminare su quella strada Laura, e riposa in pace”.