Spaccio, è allarme. Il procuratore: “A Lecco si muore ancora per droga”

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Il Procuratore Capo Antonio Chiappani

In diminuzione i procedimenti in materia di detenzione e spaccio ma quello della droga resta un “serio problema’ del territorio”

Chiappani: “Boschi sopra la SS36 veri e propri supermercati del piccolo spaccio”. Per la morte sospetta a Bosisio Parini si teme una ‘partita storta’

LECCO – “A Lecco, ancora, si muore per droga”. E’ un “grido” di allarme quello lanciato dal Procuratore Capo Antonio Chiappani durante la presentazione dell’anno giudiziario. Illustrando l’intensa attività dell’Ufficio della Procura da giugno 2018 a luglio 2019, il Procuratore si è soffermato sul dato relativo ai procedimenti in materia di detenzione illecita e di spaccio di sostanze stupefacenti.

“I numeri parlano di una leggera diminuzione, -6,60% – ha fatto sapere – ma l’emergenza droga è tutt’altro che in calo. A Lecco, ancora, si muore per droga” ha dichiarato Chiappani, riferendosi al ritrovamento, mercoledì, del corpo senza vita di un 38enne in un campo non molto lontano dalla Statale 36, a Bosisio Parini. Proprio oggi, come fatto sapere, il Procuratore ha dato l’incarico peritale per l’autopsia e l’esame biologico sul cadavere: il forte timore è che la morte sia stata causata dall’assunzione di sostanze stupefacenti, magari provenienti da una ‘partita storta’.

“Mi addolora dire ciò – ha proseguito Chiappani – ma temevo questo momento, sin da quando, lo scorso maggio, un 32enne albanese era stato trovato con oltre due kg di droga, tra cui l’eroina gialla. Nel caso del morto di mercoledì mattina, ancora non sappiamo come sono andate le cose ma voglio sia fatta chiarezza”.

“Quella della droga è una vera emergenza, per molti versi difficile da arginare. In questo territorio, in particolare, va segnalata la presenza, nei boschi a ridosso della SS36, di veri e propri supermercati di piccolo spaccio, gestiti da bande di magrebini e albanesi che riforniscono il territorio. Nonostante i decisivi interventi delle forze dell’ordine il fenomeno appare di difficile contenimento, ma l’attenzione resta alta. Da parte mia un appello ai ragazzi, alle famiglie e alle scuole a non sottovalutare questo enorme problema” ha concluso Chiappani.