Lecco piange il Maestro Gaslini, alla nostra città ha lasciato il suo patrimonio artistico

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Giorgio Gaslini (credit photo by www.giorgiogaslini.it)

LECCO – Il musicista Giorgio Gaslini, 84 anni, è deceduto questa notte all’ospedale di Borgotaro dove viveva da tempo con la moglie. Considerato uno dei migliori jazzisti di tutti i tempi in Italia e all’estero, Gaslini era così legato alla Città di Lecco a tal punto da donare al Comune e alla biblioteca Civica U. Pozzoli l’intero suo patrimonio intellettuale e artistico che si trova negli spazi di Villa Gomes a Maggianico.

Il progetto Fondo Gaslini ha preso il via nel 1996 con l’allora sindaco Giuseppe Pogliani e assessore alla cultura Luca Cesana, per poi essere formalizzato dal Maestro il 20 marzo 1997 a cui è seguita la Delibera di accettazione, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale riunitosi in seduta straordinaria il 27 giugno 1997.

A partire da quel momento, in più riprese, il materiale documentario è cominciato ad affluire nei locali di Villa Gomes destinati ad ospitarlo con Gianna Colombo e Lucio Quadrio impegnati nei lunghissimi lavori di collocamento, riordino e inventariazione a tutt’oggi completati solo per una parte del materiale.

Ed è proprio Gianna Colombo a spiegare come sia nata questa amicizia sconfinata da parte del Maestro per la Città di Lecco.

“Tutto è nato da un’altra profonda amicizia, quella tra l’allora direttore del Giornale di Lecco Giacomo De Santis (1935-1986) e il Maestro Gaslini, amicizia che nacque a fronte della grande passione dell’allora mio direttore per la musica grazie alla quale riuscì ad avvicinarsi a Gaslini.

De Santis, nel corso degli anni, si fece promotore di numerosi concerti e manifestazioni e fu tra coloro che si impegnarono fattivamente alla rinascita del Teatro di Lecco. Nel 1967 riuscì a portare in città, in una prima assoluta europea, il sassofonista jazz statunitense Archie Shepp. In quell’occasione arrivarono critici da Londra e tra il pubblico c’era anche Gaslini. Poi fu la volta dell’inaugurazione del rinnovato Teatro della Società con l’invito al Maestro che di buon grado accettò”.

Nacque così un rapporto profondo tra il Maestro e il Direttore che durò negli anni. Nel 1986 De Santis morì e dieci anni più tardi lo si volle ricordare con un grande concerto al quale venne invitato il maestro Gaslini. “Fu in quell’occasione – ricorda Gianna Colombo – che il maestro mi disse di essere intenzionato a regalare il suo patrimonio artistico ad un comune. Gli proposi Lecco. Il Maestro ne fu entusiasta e di lì a poco iniziarono le trattative con il Comune di Lecco guidato dall’allora sindaco Giuseppe Pogliani”.

L’intesa, come detto, venne formalizzata nel 1997 e a Villa Gomes giunse il patrimonio del Maestro Gaslini tra cui si contano circa 650 volumi di storia e teoria della musica, in prevalenza riguardanti il jazz e la musica classica, partiture originali manoscritte, circa 1000 Lp in vinile e oltre 400 CD, sia di composizioni originali del Maestro, incise ed eseguite dallo stesso, sia di grandi autori della musica classica e del jazz, nonchè una piccola, ma interessante raccolta di dischi di musica etnica. La sezione comprende anche numerose registrazioni inedite – conservate su svariati supporti (audiocassette, VHS, DAT)- di concerti e interviste rilasciate dal Maestro Gaslini alla radio e alla TV. A queste si aggiungono circa 500 CD di musica jazz donati dalla Soul Note, etichetta che ha prodotto i lavori di moltissimi artisti, affermati ed emergenti, sia italiani che stranieri.

Vi è inoltre una ricchissima raccolta, costantemente in crescita, di articoli di giornale, lettere, programmi di sala, foto, recensioni e manifesti che documenta gli oltre cinquanta anni di carriera del Maestro. Tale raccolta è stata ordinata per gli anni che vanno dal 1948 al 2007 e riposta in oltre 180 fascicoli.

Il Maestro Gaslini divenne famoso in Italia e nel mondo oltre che per il jazz e le sue opere liriche, anche per aver scritto oltre 300 canzoni, per essersi occupato di cinema e teatro scrivendo tra l’altro le musiche per La notte (1961) di Michelangelo Antonioni e il film Profondo Rosso (1975) di Dario Argento.

“Una delle sue caratteristiche – ricorda Gianna Colombo – fu quella di aver suonato in numerose fabbriche, negli ospedali psichiatrici e in occasione dei festival dell’Unità non avendo mai nascosto la sua vicinanza alla Sinistra. Fu il primo jazzista a suonare a Pechino in Cina riscuotendo un successo strepitoso. Prima di cominciare il concerto gli venne detto che il pubblico cinese per tradizione non applaude, assiste alla performance e poi se ne va. Ma Gaslini riuscì ad interrompere la tradizione in quanto, a concerto concluso, il pubblico si alzò e lo applaudì per ben 10 minuti. Fu anche il primo italiano ad essere invitato a concerti e festival jazz negli Stati Uniti e a lui venne affidata la prima cattedra di Jazz al conservatorio di Roma”.

Gianna Colombo conclude: “La sua scomparsa è stata come un fulmine a ciel sereno. Sono molto dispiaciuta perchè a 84 anni era ancora attivo e in buona forma. Nonostante non si esibiva più continuava a scrivere e comporre musica. Mi auguro che Lecco sappia fare tesoro dell’immenso patrimonio lasciato dal maestro Gaslini e che il Mondo ci invidia”.

A ricordarlo è anche l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Michele Tavola: “Ho avuto modo di conoscerlo e di incontrarlo in diverse occasioni. Sono stato anche da lui a Borgotaro e tra di noi era nata una certa intesa. Ogni tanto mi chiamava anche solo per un saluto. Era un uomo di profonda cultura a tal punto da metterti persino in soggezione. Un tipo molto deciso, diretto e frontale nelle comunicazioni, anche se con il tempo ha fatto poi emergere anche un’insospettabile fragilità umana”.

Parole di cordoglio anche da parte dell‘allora sindaco Giuseppe Pogliani: “E’ venuto a mancare un caro e sincero amico delle nostre terre, che ben conosceva ed amava per avervi passato un significativo periodo della giovinezza. Lo ricordo, con nostalgica commozione, al piovoso debutto della sua opera jazz “Mister O”, la prima del genere composta in Italia, al Teatro Romano di Verona nel 1996, quando, stretti con lui cordiali rapporti grazie all’assessore Cesana ed a Gianna Colombo, si stava definendo il progetto di quello che, qualche tempo dopo, sarebbe stato il Fondo Giorgio Gaslini. Il Maestro ci ha lasciato tutto il suo archivio, i suoi libri, le sue registrazioni sonore, le sue partiture: il loro inventario e la loro collocazione iniziarono alla fine dello scorso millennio e sono ancora in attesa di conclusione! Noto che si trovarono i mezzi per investimenti certamente meno solidi ma posso solo far voti per il futuro! Mi piace credere che i lecchesi sentano il dovere di ricordare degnamente un signore che ha saputo creare e diffondere la musica al suo massimo livello ed ha voluto lasciarne tutto il patrimonio alla nostra Città. Grazie ancora! Il grande Mistero oggi è in scena per Lui!”.