Pescate, tratto di provinciale al buio da giorni. De Capitani: “Tolleranza zero anche qui”

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Il sindaco di Pescate Dante de Capitani

PESCATE – Da tre giorni un tratto di provinciale è completamente al buio. E il sindaco Dante De Capitani annuncia tolleranza zero anche su questo fronte, valutando la possibilità di presentare un esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio. “A Pescate non ci devono essere situazioni di questo tipo, se non si è  capaci di gestire queste problematiche  lo si dica, si cedano i lampioni ai comuni  come abbiamo già chiesto, e ci pensiamo noi” tuona il primo cittadino, noto anche al di fuori dei confini della provincia lecchese per le sue battaglie e le sue prese di posizioni.

Fuori uso 11 lampioni e gli illuminamenti zenitali

Undici i lampioni, quelli compresi tra il numero civico 94 e 104, fuori uso da tre giorni. In sostanza è al buio il tratto di provinciale situato dall’incrocio di via Papa Giovanni XXIII fino alla chiesa parrocchiale. Oltre ai lampioni fuori uso sono spenti anche due illuminamenti zenitali sulle strisce pedonali. “Nel corso degli anni qui sono morte  almeno dieci persone, l’ultima nel 2013. Come amministrazione abbiamo messo in sicurezza la strada anche  incrementando l’illuminazione, ma se poi le luci non funzionano diventa tutto inutile”. De Capitani è un fiume in piena e si sfoga: “Non é  possibile che in piena era di internet, di elettronica e di impianti intelligenti  Enel Sole non abbia una centrale operativa che segnali guasti del genere che riguardano un’intera linea e non il singolo lampione”.

In contatto da ieri con Enel Sole

Da tre giorni la luce è un miraggio. “Sabato mattina ho subito telefonato al responsabile di zona di Enel Sole per chiedere  di ripristinare almeno l’illuminazione dei passaggi pedonali e in particolare quello del Parco La Punta dove attraversano di sera almeno duecento persone per andare al chiosco o sulla passeggiata a lago. Ebbene non é  servito a nulla perché ieri sabato sera era ancora tutto buio, con i tanti pedoni diretti al chiosco o alla pizzeria costretti a rischiare di essere investiti per attraversare la strada provinciale”. Questa mattina, domenica, il sindaco si è fatto nuovamente vivo con Enel Sole: “Ho fornito anche il numero e i riferimenti tecnici degli impianti e ho preteso che i lavori siano  fatti oggi anche se é  domenica”.

Pronto all’esposto in Procura

Qualora la situazione non dovesse cambiare, De Capitani inoltrerà una segnalazione alla Procura per valutare l’interruzione di pubblico servizio. “Sarebbe il secondo esposto in tre anni. In più scriverò anche una lettera al Prefetto avvisandolo che se dovesse succedere ancora una volta una cosa del genere chiuderò completamente al traffico quel tratto di provinciale per motivi di sicurezza dei pedoni. A Pescate non ci devono essere situazioni di questo tipo, se non si è  capaci di gestire queste problematiche  lo si dica, si cedano i lampioni ai comuni  come abbiamo già chiesto, e ci pensiamo noi. E non mi interessa se é  domenica perché l’elettricista comunale lavora anche la domenica se c’è bisogno, e così anche l’idraulico e gli stradini,  perché  noi qui siamo sempre attivi e pretendo che anche i vari enti che gravitano su Pescate facciano altrettanto”.

“E’ una questione di sicurezza”

Il sindaco ne fa una questione di sicurezza: “Abbiamo la strada provinciale più trafficata della Provincia che taglia in due il centro abitato e non possiamo permetterci neanche una sera di buio perché ne va della sicurezza dei miei cittadini e non solo. Può  capitare che ci siano guasti improvvisi, per carità, ma in tal caso si mette subito al corrente il sindaco, il mio cellulare ce l’hanno, e si manda subito a sistemare. Invece qui in tre giorni non si é  visto nessuno. Io  malfunzionamenti di impianti e simili gestioni delle situazioni non sono disposto a sopportarle, per cui chi viene a Pescate a erogare  servizi pubblici che siano l’illuminazione, raccolta rifiuti, impianti fognari , del gas o gestione dell’acqua, sappia che o lavora bene e con giudizio altrimenti prende il suo pulmino e va fuori dalle scatole, qualunque azienda sia. Tolleranza zero anche qui”.