Regionali. Raffaele Straniero: “Un voto per cambiare la Lombardia”

    Tempo di lettura: 4 minuti

    L’appello al voto del consigliere uscente del PD, Raffaele Straniero, rivolto a tutti i cittadini

    “Anche chi ha votato in passato Lega e FDI, siete davvero soddisfatti di come è oggi la Lombardia?”

    LECCO – “Non si tratta di un voto meramente politico, si vota per decidere chi guiderà la Regione e alcune appartenenze devono essere messe in discussione. Lo dico agli amici del Terzo Polo, che con Letizia Moratti non hanno possibilità di successo, se si vuole cambiare la Lombardia dobbiamo essere compatti e sostenere tutti Pierfrancesco Majorino. Mi rivolgo anche agli elettori della Lega e di Fratelli d’Italia: siete sicuri che la nostra regione funzioni bene così come è stata gestita fino ad oggi?”

    E’ un appello al voto trasversale quello che Raffaele Straniero, consigliere regionale uscente del PD, rivolge a tutti gli elettori, di ogni forza politica, affinché la Lombardia possa lasciarsi dietro problemi cronici e noti a tutti. Straniero, è bene sottolinearlo, non è candidato e non sarà dunque rieletto, ma si sta spendendo in prima persona affinché la Regione possa avviarsi verso l’atteso cambiamento.

    “E’ difficile salvare qualcosa di questi ultimi cinque anni di governo di Attilio Fontana, lo stesso vale le passate amministrazioni di centrodestra hanno generato certe situazioni con cui oggi dobbiamo fare i conti – spiega – La sanità in primis, con lo smantellamento del sistema territoriale causato dalla Riforma Maroni, un effetto forse non voluto ma così è stato e l’emergenza Covid ha fatto emergere tutte le fragilità di questo sistema centrato esclusivamente sul ruolo degli ospedali. Durante la pandemia non sono mancati errori di valutazione e le responsabilità attendono di essere accertate”.

    Una sanità di eccellenza quella lombarda “perché non mancano le strutture di tale livello nell’ambito della sanità e della ricerca, ma la vita quotidiana dei cittadini ci dice tutt’altro, parla di mesi di attesa per poter effettuare un esame se si fa richiesta in un ospedale, pochi giorni se invece ci si rivolge ad una clinica privata. Dunque chi paga può accedere alla cure in tempi rapidi, ma non è così che dovrebbe funzionare e l’intervento sulle liste di attesa sbandierato in queste settimane dalla giunta Fontana arriva in ritardo di cinque anni”.

    Un sistema che paga la mancanza anche di medici di famiglia: “E’ una questione che non dipende direttamente dalla Regione e legata ad una mancanza di programmazione, ma l’amministrazione regionale non può restare a guardare: servono incentivi e altre forme di intervento che possano rafforzare la presenza delle figure sanitarie oggi carenti nelle strutture pubbliche – spiega Straniero – è necessario valorizzare in egual modo la sanità ospedaliera e quella territoriale che va ricostruita. Il Pnrr indica e finanzia l’istituzione di case e ospedali di comunità, che devono essere realizzati realmente e non sono nominalmente. Sulle liste di attesa è necessario un piano straordinario, un’agenda unica pubblico-privato che da anni che chiediamo e serve il coraggio di farlo. Le risorse ci sono, bisogna scegliere come investirle”.

    Altra questione è il trasporto: “E’ una problematica vissuta quotidianamente dai pendolari e che io stesso, proprio come pendolare, ho conosciuto da vicino – racconta straniero – è un calvario quotidiano quello a cui sono sottoposti i viaggiatori, per un servizio che lascia molto a desiderare. Il problema viene da lontano, causato da una programmazione carente di investimenti nelle infrastrutture che non ha dato la giusta priorità al sistema dei trasporti ferroviari. Ci sono nodi strutturali notevoli tra Milano e Monza che ancora oggi devono essere risolti e Regione non può limitarsi a dare la colpa a Rfi, deve svolgere un ruolo attivo di regia. Lo stesso vale per Trenord, controllata al 50% da Regione e nel cui Cda l’amministrazione regionale pone dei propri rappresentati nominati. Così, controllore e controllato si confondono, prendendo le difesa della società e del servizio senza una vera interlocuzione e capacità critica”.

    “Ci sono poi le tematiche ambientali e della qualità dell’aria, del socio-sanitario e dunque la necessità di investire meglio in aiuto delle famiglie e dei nostri anziani, in difficoltà per le rette delle Rsa troppo alte e per l’assistenza domestica che necessita un aiuto da parte del pubblico – rimarca l’esponente del PD – Potremmo anche parlare di come sono stati gestiti i fondi del cosiddetto Piano Marshall, da un sistema di potere che favorisce le amministrazioni comunali ‘amiche’ a discapito di altre. Io credo che Regione debba invece essere al servizio di tutti i cittadini e delle loro necessità, a prescindere dal colore politico del loro sindaco”.

    “Ci vorrà del tempo per cambiare, è una pesante eredità quella lasciata dal centrodestra in questi anni – conclude Straniero – ma è necessario guardare al cambiamento. Per questo, ai cittadini che vogliono una Lombardia diversa da quella che viviamo oggi, chiedo di sostenere Pierfranceso Majorino”.

    2018-2023, la relazione di fine mandato e il mio Grazie a tutti voi!