Tantissimi giovani per dire addio a Chetra: “Sei nell’aria che respiriamo”

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Un albero verrà piantato a San Pietro al Monte e porterà il nome di Chetra

Tanti i ricordi degli amici: “Sorridiamo oggi, sorridiamo per te. Il nostro sorriso sarà la tua pace”

CIVATE – I volti di moltissimi giovani rigati dalle lacrime, tutti stretti in un grandissimo abbraccio. La chiesa di Civate non è riuscita a contenere tutti gli amici di Chetra Sponsiello, il 22enne morto tragicamente in un incidente sulla statale 36.

“Come vedi la mia vita? Come vedi la mia strada? Il mio domani? Cosa sarà di me? E’ la domanda di chi cerca qualcosa per cui valere, una motivazione profonda per vivere, non semplicemente per fare – ha detto don Gianni De Micheli durante l’omelia -. In questi ultimi giorni, grazie a mamma e papà, ho ‘rovistato’ un po’ la tua storia: quando eri in terza media, in una ricerca, raccontavi dei tuoi desideri profondi che sembravano ben chiari: volevi fare l’artista e volevi gareggiare alle Olimpiadi, nel nuoto, per la tua prima nazione, la Cambogia. Questo, però, non bastava, non diceva tutto di te. Non diceva tutta la generosità con cui ti spendevi per gli altri, per far giocare i bambini e i ragazzi del ‘Gomitolo rosso’, de ‘La Nostra famiglia’, quelli del laboratorio di teatro e del corso di fotografia; non diceva tutta la tua passione per le cose creative, per il disegno, il nuoto, la fotografia, la musica, le amicizie. C’era qualcosa di più che scavava dentro, erano domande, a volte paure”.

Un albero di nome Chetra a San Pietro al Monte

“Il Regno dei cieli è come un albero che per crescere mette radici nel terreno, scava, s’incarna nella concretezza di quello che c’è nel cuore e nell’animo di persone che sono consapevoli di aver ricevuto un ‘più’ dalla vita – ha detto il parroco -. Cresce così il Regno, rigoglioso come una pianta che ha trovato un buon terreno e che è pronta a mettere a disposizione il suo frutto. E’ per questo che a San Pietro, nel luogo dove a volte ti rifugiavi, metteremo una pianta che chiameremo Chetra. Saliremo sabato 22 giugno ritrovandoci alle 10 in cima a via Del Pozzo. Lo metteremo lì, dove qualche volta Serafino ti ha trovato al mattino presto, quando le grosse domande ti facevano scappare da tutto, proprio lì dove cercavi protezione e sicurezza. Ora potrai crescere e ricordare a tutti noi che abbiamo ricevuto un ‘più’ che dobbiamo mettere a frutto”.

Sono stati gli stessi amici, al termine della cerimonia funebre, a portare Chetra sulle proprie spalle fuori dalla chiesa per il suo ultimo viaggio. Chetra Sponsiello lascia la mamma Caterina e il papà Marcello e l’adorata sorella Pui.

Tanti i ricordi di Chetra

Luca dell’Associazione Genitori Adottivi

“L’altro giorno siamo andati insieme alla stazione e, passando davanti a un’immagine di Maria, mi hai chiesto se credevo. Poi mi hai detto ‘sono una testa matta ma forse, alla fine della mia vita, diventerò santo anch’io’. Nessuno di noi sapeva che quel momento stava già arrivando. Mi aveva colpito la radicalità del tuo desiderio: non volevi solo essere più buono, onesto o assennato… ma santo. Ho imparato ad accarezzare un bambino come fa un padre con te, piccolo Chetra, mamma Caterina e papà Marcello ci lasciavano provare, a me e ad Alessandra, come si diventa genitori. E noi siamo diventati genitori per merito tuo”.

Bob, a nome dei compagni di squadra

“Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all’improvviso. Tutti ricordiamo come fosse bello il tuo sorriso, tutti ti abbiamo conosciuto come un grande amico. Nessuno è in grado di cancellare i ricordi e quelli più forti sopravvivono anche al tempo. Mancherai a tutti, ai grandi, ai più piccoli, agli amici di sempre e a quelli conosciuti da poco, mancherà soprattutto il tuo modo di vedere la vita e di affrontare il futuro. Un amico è per sempre e tu per me lo sei ancora, oggi più che mai. Mi manchi, porca miseria quanto mi manchi. Vorrei dire a tutti di prendere la mano della persona che vi sta accanto, di guardare negli occhi la persona che più amate e di salutarla ogni giorno come se fosse l’ultima volta in cui la vedete perché la cosa che mi fa più rabbia è che non ho potuto dire addio a Chetra, non l’ho visto, non l’ho salutato…”

Il ricordo di Alessia

“Ricordi quando, citando una canzone inglese, ti dissi ‘ho visto la parte di te che solo quando sarai grande vedrai anche tu’? Ecco, caro Chetra, io in te vidi tutte le tua potenzialità, i tuoi pregi, la forza e la volontà che avevi nel superare tutte le difficoltà. Ciò che vedovo io, sono sicuro, lo vedevi anche tu. Eri un grande sognatore, amavi i tuoi genitori, i tuoi amici e amavi anche me. Ciò che devi sapere è che tutte queste persone amavano te, apprezzavano la tua contorta ma stupenda personalità e avevano imparato a destreggiarsi dentro l’intricato groviglio di pensieri che ti caratterizzavano Tu eri, sei e sarai sempre il nostro suono più dolce e il nostro colore più vivace. Sorridiamo oggi, sorridiamo per te, il nostro sorriso sarà la tua pace”.

Daniele, a nome dei coetanei

“Hai portato positività, spensieratezza e sorrisi nella nostra vita e questi resteranno sempre con noi, tu resterai sempre con noi. Nessuno se ne va per sempre: siamo i luoghi che abbiamo abitato, le persone che abbiamo vissuto, le parole che abbiamo detto. Sei nell’aria che respiriamo, sei dentro tutti noi”.

I giovani dell’oratorio

“Vogliamo presentare alcuni segni che raccontano la gioia di averti incontrato e condiviso con te un tratto del cammino. Un girasole per il tuo carattere allegro che donavi agli altri; la carta del pellegrino di Santiago perché camminare insieme è stato un dono grande che custodiamo gelosamente; una cuffia per la tua passione per il nuoto; una macchina fotografica perché attraverso il linguaggio delle immagini parlavi di te regalando agli altri i tuoi pensieri e, infine, una chiave perché il tuo cuore ha sempre saputo trovare un modo spontaneo e sincero per entrare in sintonia con tutti. Porteremo nel cuore il tuo ricordo e lo custodiremo con cura”.