Catozzella, Merletti o Molesini? Chi vincerà il Premio Manzoni al Romanzo Storico

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Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni – Città di Lecco

Sabato 6 novembre alle ore 21 la serata finale presso l’auditorium della Casa dell’Economia a Lecco

LECCO – Chi tra Giuseppe Catozzella, Martina Merletti e Andrea Molesini si aggiudicherà il Premio Manzoni al Romanzo Storico 2021? Chi raccoglierà il testimone da Melania G. Mazzucco, vincitrice dell’edizione 2020 con “L’architettrice”? Mancano poche ore e il “mistero” sarà risolto. Infatti sabato 6 novembre è in programma la finale della diciassettesima edizione del Premio, organizzato da 50&Più Lecco in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani, il Comune di Lecco e Assocultura Confcommercio Lecco (main sponsor Acel Energie). L’appuntamento è fissato per le ore 21 presso l’auditorium della Casa dell’Economia di Lecco della Camera di Commercio Como-Lecco. Per partecipare alla serata (a ingresso libero fino a esaurimento posti; necessari green pass e mascherina) occorre iscriversi sul sito www.leggermente.com.

Il palco dei finalisti nel 2019

I tre romanzi in gara – “Italiana” di Giuseppe Catozzella (Mondadori), “Ciò che nel silenzio non tace” di Martina Merletti (Einaudi) e “Il rogo della Repubblica” di Andrea Molesini (Sellerio) – sono stati scelti negli scorsi mesi dalla Giuria Tecnica presieduta da Ermanno Paccagnini. E proprio il presidente Paccagnini sarà sul palco a dialogare con i finalisti insieme a Stefano Motta, anche lui componente della Giuria Tecnica.

Protagonisti della serata saranno i tre autori: le loro risposte saranno intervallate dagli “annunci” relativi allo spoglio delle schede dei 110 voti espressi dalla Giuria Popolare. A controllare le operazioni sarà il notaio Federica Croce.

Ermanno Paccagnini e Stefano Motta

I finalisti

  • “Italiana” (Mondadori). Giuseppe Catozzella
    Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, oscura, generosa. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando ritorna a casa la sorella maggiore Teresa. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell’esercito regio. Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo. Mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma familiare e dramma storico ed evoca l’epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi.
  • “Ciò che nel silenzio non tace” (Einaudi). Martina Merletti
    1944, carcere Le Nuove di Torino. Una suora prende in braccio il bambino di una prigioniera in transito per Birkenau, lo addormenta con una pezza imbevuta di vino e riesce a portarlo fuori nel carrello della biancheria. Più di cinquant’anni dopo una giovane donna scopre che quella vicenda la riguarda da vicino, sale in moto e decide di seguirne le tracce. A poco a poco il passato si ricompone, nonostante i molti silenzi e i numerosi depistaggi della Storia: i bombardamenti, l’occupazione nazista, lo sfollamento, gli accidenti del dopoguerra. Il romanzo d’esordio di Martina Merletti, pur prendendo lo spunto da una situazione reale, nella sua libera trasposizione opera con piena coerenza tra i materiali e le ricostruzioni più propriamente storiche e la capacità di indagare quelle anime.
  • “Il rogo della Repubblica” (Sellerio), Andrea Molesini
    Nel 1480, in un piccolo paese del trevigiano, un bambino sparisce nel nulla. L’archisinagogo Servadio e altri due ebrei vengono accusati di averlo ucciso per impastare col suo sangue le focaccine pasquali. Torturati e condannati a morte per infanticidio rituale, fanno ricorso e il processo si riapre davanti al Senato di Venezia. Intanto Boris da Candia, spia della Repubblica di San Marco, uomo di “inganno e di rapina”, avventuriero violento, ma anche colto umanista, è investito di una missione segreta. Venezia è appena uscita da una guerra contro i turchi e dalla peste e il malcontento si diffonde. La scrittura musicale di Andrea Molesini scolpisce con maestria l’amara intensità emotiva della vicenda, in un’opera che mostra che cosa succede quando la giustizia cede all’intolleranza, per una tragedia destinata a ripetersi in ogni tempo e luogo.