Premio al Romanzo Storico 2023, ecco i tre finalisti

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premio romanzo storico presentazione finalisti 2023

I tre romanzi finalisti sono stati scelti tra 50 candidati

La serata di premiazione il prossimo 27 ottobre

LECCO – “In principio era la Bestia” di Omar Di Monopoli (Feltrinelli), “La correttrice” di Emanuela Fontana (Mondadori) e “Piero fa la Merica” di Paolo Malaguti (Einaudi): sono questi i tre romanzi finalisti dell’edizione 2023 del Premio Letterario Manzoni-Città di Lecco al Romanzo Storico. 

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I finalisti, presentati venerdì mattina presso Confcommercio Lecco, saranno ospiti il prossimo 27 ottobre presso la Casa dell’Economia per la tradizionale serata in cui sarà premiato il vincitore. Il terzetto è stato individuato come sempre dalla Giuria Tecnica, composta dal presidente Ermanno Paccagnini, Alberto Cadioli, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli e Giovanna Rosa. 50 gli scrittori che hanno avanzato la loro candidatura presentando alla Giuria il loro romanzo: “Siamo estremamente contenti – il commento del presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati – ogni anno l’asticella si alza, al Premio partecipano scrittori noti e grandi case editrici, segno di qualità e pregio di questa iniziativa. Ringrazio l’Associazione 50&Più con il presidente Eugenio Milani, lo sponsor Acinque, la Giuria Tecnica e tutti coloro che collaborano a questa iniziativa culturale sempre più importante per la città”.

Le tre opere finaliste saranno ora sottoposte al giudizio della Giuria Popolare, composta da 115 persone, che selezioneranno il vincitore dell’edizione 2023 del Premio al Romanzo Storico. Lo scorso anno il riconoscimento era andato a Pino Cacucci, autore de “L’elbano errante” (Mondadori).

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Stefano Motta e i tre romanzi finalisti del Premio

“Si tratta di tre romanzi davvero diversissimi tra loro – ha detto il professor Stefano Motta, membro della Giuria Tecnica che ha selezionato i finalisti – penso sia il primo anno che ci troviamo di fronte ad una terna così variegata. Il fil rouge che li accomuna è senza ombra di dubbio la lingua: Manzoni con le sue opere ci ha lasciato questa grande eredità, la cura per la lingua, e questi tre romanzi ne hanno fatto, seppur in maniera diversa, loro fondamento. Siamo curiosi di scoprire il vincitore, non sarà una battaglia facile”.

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Eugenio Milani

“Da 19 anni oramai l’Associazione 50&Più di Confcommercio lavora per trasmettere valori e ricordi alla città e alle nuove generazioni attraverso questo Premio Internazionale dedicato al romanzo storico e ad Alessandro Manzoni, di cui ricordo quest’anno si celebra il 150° anniversario dalla scomparsa – è intervenuto Eugenio Milani – siamo felici di vedere questa iniziativa crescere di anno in anno e portare sempre più lustro alla nostra  bella città. Trovo sempre molto bella l’idea della Giuria Popolare, il nostro auspicio è che possa incentivare la lettura, oggi purtroppo ‘scavalcata’ da altre forme legate alla tecnologia. In bocca al lupo a tutti i finalisti, vi aspettiamo a ottobre”.

Soddisfazione è stata espressa anche da Giuseppe Borgonovo, presidente di Acinque (sponsor): “Grazie per darci l’opportunità di esserci, continueremo a sostenere questa iniziativa che oramai è un appuntamento fisso non solo per la città di Lecco ma per tutta la Provincia” ha commentato.

Sempre in autunno, come ricordato, si terrà il Premio alla Carriera istituito nel 2008 e attribuito annualmente ad una importante e prestigiosa personalità che “ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile”. Nel 2022 il premio era stato dato alla regista Liliana Cavani.

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I finalisti

“In principio era la Bestia”, Omar Di Monopoli

Gennaio 1799, dintorni di Taranto. Mentre ribollono i moti giacobini, viene ritrovato il corpo senza testa di una donna. Al delitto fanno seguito misteriosi avvistamenti di una creatura demoniaca – ululati raggelanti nel cuore della notte, feroci aggressioni ad animali – e, un anno più tardi, si registra un’altra morte violenta: la carcassa mutilata di un viandante viene scoperta nel fitto della vegetazione. Con il secondo omicidio nella comunità corrono le voci sull’esistenza di una pericolosa fiera e gli abitanti iniziano a barricarsi in casa, finché da Napoli una pattuglia del re viene inviata per indagare. Nel popolo c’è chi afferma di aver veduto la Bestia, una sorta di grosso lupo, qualcun altro invece dice che i fatti di sangue sono da ascrivere a un brigante. L’indagine porta alla scoperta di un mondo di profonde diseguaglianze in cui violenza, superstizione, sentimento del sacro ed esoterismo convivono con razionalità e rigore. Un viaggio affascinante e oscuro, in un Sud indomito e mannaro, che mostra la potenza della scrittura di Omar Di Monopoli.

“La correttrice”, Emanuela Fontana

Emilia Luti, nubile e orfana di padre, per mantenere la madre e le sorelle minori riveste la doppia mansione di bambinaia e aiutante di biblioteca. Quando Massimo d’Azeglio la incontra, rimane colpito dai suoi modi schietti e dal suo fiorentino purissimo e le propone di seguirlo a Milano per occuparsi della piccola Rina, la bambina avuta dalla prima moglie Giulietta, figlia di Alessandro Manzoni. È così che Emilia fa il suo timoroso ingresso nella casa dello scrittore che con i suoi “Promessi sposi” ha già conquistato il cuore di migliaia di lettori. Prendendo le mosse da una storia vera rimasta finora nell’ombra e attingendo dalla corrispondenza tra il Manzoni e la Luti e da materiali inediti emersi dalle sue ricerche, Emanuela Fontana traccia un ritratto profondamente umano dello scrittore e trasforma Emilia in un grande personaggio letterario, sagace e libero, rendendo così giustizia al contributo dato da una giovane donna al romanzo più famoso di sempre, nella versione che tutti noi abbiamo letto e studiato.

“Piero fa la Merica”, di Paolo Malaguti

Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l’ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Nel suo romanzo, Paolo Malaguti dà vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana, ricostruendo un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell’oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza.