Tracy Chevalier è nota per “La ragazza con l’orecchino di perla”, il suo più celebre romanzo da cui è stato tratto l’omonimo film. Ma ha scritto molti altri romanzi altrettanto belli, tutti romanzi storici in cui si alternano pagine storiche a pagine più intime e “private”.
Alla base dei suoi romanzi c’è un accurato studio del periodo storico in cui li ambienta: personaggi realmente esistiti, lo stile di vita condotto, ambientazioni… tutto è reso realisticamente ed è profondamente documentato.
Leggere i romanzi della Chevalier significa imparare e studiare, ma con leggerezza grazie alle sue doti letterarie e alla sua fluida penna. Infatti, una volta terminata la lettura, non solo si conclude una bella storia (che comunque è avvincente e con numerosi colpi di scena), ma ci si sente più ricchi sotto tutti i punti di vista.
Trama. Londra, 1792. In una via piena di carrozze, cavalli, venditori e lustrascarpe il giovane Jem Kellaway trasporta all’interno di una casa una sedia Windsor dopo l’altra. Sta traslocando insieme ai suoi genitori (il padre è falegname) e a sua sorella Maisie.
I giovani impareranno presto a scoprire cosa significa abbandonare la campagna e vivere in una grande città, una città sconosciuta, piena di insidie e che fa paura. Qui conoscono Maggie Butterfield, una ragazzina impertinente e spigliata che porta con sé un terribile segreto, la quale instaura con Jem un rapporto di odio-amore.
Loro vicino di casa è niente meno che William Blake, l’artista, il poeta che stampa “strani libretti” e inneggia alle idee che incendiano il paese dall’altra parte della Manica.
Nel frattempo Maisie si innamora di John Astley, proprietario di un circo che approfitterà dell’ingenua ragazza. Ormai con la reputazione rovinata, Maisie viene abbandonata dalla famiglia ma sarà proprio Blake, insieme alla moglie, a starle accanto e aiutarla rendendole la serenità perduta.
Francesca Numerati