LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Egregio Direttore
In riferimento all’articolo “Tagliare” il teatro? L’assessore replica: “Non è un lusso” del 2 ottobre 2013, mi permetto di apportare il mio piccolo contributo.
Chi pensa che la cultura costa troppo ed è inutile, Non sa cosa dice.
Prima di tutto perché fare cultura è fare crescere il paese e la democrazia. Secondo: si dimentica che i lavoratori dello spettacolo e delle arti (tutte categorie confuse, tecnici, artisti, dirigenti, personali vari) che sono lavoratori che pagano quello che la legge richiede, sono imprese, dunque parte del tessuto economico e sociale del territorio, e se loro non lavorano, mettono in crisi numerose imprese ed industrie.
Se a quella gente, sembra superfluo sostenere la cultura, ed è vero che costa, è dimenticare le numerose ricadute economiche che essa procura, leggere-capire: indotto.
Non c’è una città europea, di una parte o della scacchiera politica, che non voglia promuovere la cultura ed avere i suoi eventi culturali. Esempio: Marsiglia Francia (città europea della cultura 2013) costo investimento 4 milioni di Euro, indotto sulla città e sul dipartimento 12 milioni (per il momento). La stessa cosa vale per numerose altre città: Monaco di Baviera, Dublino, Bilbao, Edimburgo ecc.
La cultura oltre a contribuire al prestigio delle realtà che la promuove, favorisce il vivere di aziende locali, del turismo, del trasporto ecc.
C’è qualcuno che ha qualcosa da dire contro questi investimenti e contro queste ricadute?
In conclusione apprezzo e sostengo lo sforzo dell’Assessore alla Cultura di Lecco e invito quanto più politici a riflettere, a fare scelte di promozione culturali e a non sottovalutare la cultura e i suoi operatori.
Molto cortesemente saluto”.
Albert Bagno
Burattinaio – Ricercatore
Residente a Calolziocorte