Un Premio Manzoni “storico”: doppia vittoria di Paolo Malaguti ed Emanuela Fontana

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Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
I vincitori del Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023 Emanuela Fontana e Paolo Malaguti

Sorprendente pari merito al Romanzo Storico: non era mai successo in nessuna edizione del premio letterario

Per ‘La correttrice’ e ‘Piero fa la Merica’ un primo posto in parità, nell’anno del 150esimo anniversario dalla morte di Manzoni. In finale anche Omar Di Monopoli con ‘In principio era la Bestia’

LECCO – Forse neanche il romanziere più fantasioso avrebbe immaginato di realizzare un finale simile, un finale così “storico”, è proprio il caso di dirlo, per la 19esima edizione del Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023: in perfetta parità, con rispettivamente 53 voti, sono Emanuela Fontana e Paolo Malaguti ad aggiudicarsi il riconoscimento, secondo il volere della giura popolare composta da 115 lettori segnalati da biblioteche e librerie sparse su tutto il suolo provinciale. Un risultato pronto a entrare di diritto nella storia, per lo meno in quella dell’ambito premio: mai prima d’ora era capitato che due contendenti arrivassero a pari merito.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
I due romanzi vincitori a pari merito

Insomma ieri sera, venerdì, all’Auditorium della Casa dell’Economia, è successo l’inaspettato, l’impensabile, e proprio nell’anno in cui si ricorda il 150esimo anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni. L’autore è stata una presenza estremamente vivida per tutta la durata dell’incontro, che ha visto dialogare oltre a Fontana e Malaguti sui rispettivi romanzi (poi vincitori) ‘La correttrice’ e ‘Piero fa la Merica’, anche il terzo finalista e aspirante al titolo Omar Di Monopoli con il suo ‘In principio era la Bestia’ (9 voti), in collegamento da remoto perché impossibilitato per ragioni personali a essere presente in sala.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
Emanuela Fontana

Una mancanza in ogni caso solo fisica perché questa triade di scrittori ha saputo dare vita a una conversazione scorrevole, piena di spunti di riflessione e per niente scontata, creando un clima familiare e confidenziale sin dalle prime battute, da quando hanno iniziato a utilizzare parlando dei propri libri l’aggettivo “nostro”, come se gli scritti appartenessero a tutto il pubblico in ascolto.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
Paolo Malaguti

A coordinare le tre voci protagoniste del premio letterario internazionale promosso da 50&Più Lecco con Centro Nazionale Studi Manzoniani, Comune di Lecco e Assocultura Confcommercio Lecco sono stati Ermanno Paccagnini e Stefano Motta, rispettivamente presidente e componente della giuria tecnica del Premio Manzoni, che hanno cercato di far emergere i punti in comune ai tre romanzi in lizza, già molto lontani tra loro a livello di ambientazione temporale.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
Omar Di Monopoli in collegamento

Se con ‘La correttrice’ si torna indietro alla prima metà dell’Ottocento e viene fatta emergere la figura di Emilia Luti, “editor” di Alessandro Manzoni rimasta per lungo tempo nell’ombra; con ‘Piero fa la Merica’ si fa un balzo in avanti alla seconda metà dell’Ottocento e ci si immerge in una storia di immigrazione italiana dall’accento veneto, e poi ci si catapulta di nuovo indietro, nell’epoca della rivoluzione napoleonica a fine Settecento, con ‘In principio era la Bestia’, un racconto intriso di sangue e di mistero nel profondo Sud Italia.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
Da sinistra: Ermanno Paccagnini, Giuseppe Borgonovo, Emanuela Fontana, Paolo Malaguti, Eugenio Milani, Mauro Gattinoni e Stefano Motta

Allora, per cercare di creare un filo conduttore, i mediatori si sono concentrati su aspetti quali lo stile linguistico e gli autori ad aver ispirato i candidati al Romanzo Storico durante la stesura dei manoscritti, come è stato gestito il concetto del male nelle storie raccontate, i punti di vista utilizzati per narrarle. Sempre esponendo al microfono pensieri articolati e puntuali, Fontana, Malaguti e Di Monopoli hanno risposto a tutti gli interrogativi senza mai mostrare segni di esitazione.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023

Toccato anche un punto cruciale, quello sulla narrativa nelle scuole e su come possa essere stimolato l’interesse dei ragazzi alla lettura. Per Malaguti, che sente molto il tema essendo professore, “le scuole dovrebbero aprirsi al panorama letterario contemporaneo dei ragazzi, uno dei settori più fertili e dinamici, ma lasciato fuori dal contesto accademico. Inoltre i programmi scolastici spesso non arrivano a indagare gli autori contemporanei”. Fontana invece ritiene che “i ragazzi leggono poco, vuol dire che nelle loro vite non c’è spazio per il silenzio della lettura”. Infine Di Monopoli: “Bisognerebbe sollecitare i giovani alla lettura già in casa, facendo circolare i giusti stimoli narrativi. Anche trovare a scuola insegnanti appassionati può essere una spinta”.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
Le votazioni

Prima dell’atteso verdetto, dopo lo spoglio delle schede supervisionato dal notaio Federica Croce, hanno portato i loro saluti sul palco e si sono preparati a consegnare il premio (anzi, i premi, come si scoprirà da lì a pochi istanti) Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, Giuseppe Borgonovo, presidente di Acinque Energia, main sponsor dell’evento, ed Eugenio Milani, presidente di 50&Più.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
L’intervento di Mauro Gattinoni

“Avete omaggiato Lecco, la città di Alessandro Manzoni, e portato avanti un progetto culturale – le dichiarazioni del primo cittadino – e a proposito dell’autore de ‘I Promessi Sposi’, ritengo che per essere capito e apprezzato appieno debba essere letto non da troppo giovani, ma dopo aver vissuto certe esperienze, aver toccato con mano la sofferenza”. A colpire Borgonovo invece la frase di Fontana, “non c’è spazio per il silenzio della lettura”, il quale ha sottolineato a sua volta come sia importante abituarsi a leggere in silenzio, usare meno parole e ascoltare di più. A chiusura dei saluti il presidente di 50&Più: “Il Premio Manzoni è un segno che diamo alla città di Lecco in onore del nostro più illustre concittadino, Alessandro Manzoni, che ha reso famoso questo territorio. Con il premio al Romanzo Storico vogliamo trasmettere la memoria storica ed eliminare il divario creatosi tra le generazioni”.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
L’intervento di Eugenio Milani

Ancora qualche attimo di suspense e sullo schermo ecco apparire le facce dei tre finalisti e le votazioni ricevute da ognuno: un sentimento di sorpresa inizia a riempire la sala, platea e palco all’unisono, e l’abbraccio tra Fontana e Malaguti, i due inaspettati vincitori a pari merito, sugella per sempre un momento che per il Premio Manzoni al Romanzo Storico resterà indelebile.

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023
L’abbraccio tra i vincitori

I ROMANZI FINALISTI

Emanuela Fontana – ‘La correttrice’ (prima classificata)

Emilia Luti, nubile e orfana di padre, per mantenere la madre e le sorelle minori riveste la doppia mansione di bambinaia e aiutante di biblioteca. Quando Massimo d’Azeglio la incontra, rimane colpito dai suoi modi schietti e dal suo fiorentino purissimo e le propone di seguirlo a Milano per occuparsi della piccola Rina, la bambina avuta dalla prima moglie Giulietta, figlia di Alessandro Manzoni. È così che Emilia fa il suo timoroso ingresso nella casa dello scrittore che con i suoi “Promessi sposi” ha già conquistato il cuore di migliaia di lettori. Prendendo le mosse da una storia vera rimasta finora nell’ombra e attingendo dalla corrispondenza tra il Manzoni e la Luti e da materiali inediti emersi dalle sue ricerche, Emanuela Fontana traccia un ritratto profondamente umano dello scrittore e trasforma Emilia in un grande personaggio letterario, sagace e libero, rendendo così giustizia al contributo dato da una giovane donna al romanzo più famoso di sempre, nella versione che tutti noi abbiamo letto e studiato.

Paolo Malaguti – ‘Piero fa la Merica’ (primo classificato)

Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l’ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Nel suo romanzo, Paolo Malaguti dà vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana, ricostruendo un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell’oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza.

Omar Di Monopoli – ‘In principio era la Bestia’ (secondo classificato)

Gennaio 1799, dintorni di Taranto. Mentre ribollono i moti giacobini, viene ritrovato il corpo senza testa di una donna. Al delitto fanno seguito misteriosi avvistamenti di una creatura demoniaca – ululati raggelanti nel cuore della notte, feroci aggressioni ad animali – e, un anno più tardi, si registra un’altra morte violenta: la carcassa mutilata di un viandante viene scoperta nel fitto della vegetazione. Con il secondo omicidio nella comunità corrono le voci sull’esistenza di una pericolosa fiera e gli abitanti iniziano a barricarsi in casa, finché da Napoli una pattuglia del re viene inviata per indagare. Nel popolo c’è chi afferma di aver veduto la Bestia, una sorta di grosso lupo, qualcun altro invece dice che i fatti di sangue sono da ascrivere a un brigante. L’indagine porta alla scoperta di un mondo di profonde diseguaglianze in cui violenza, superstizione, sentimento del sacro ed esoterismo convivono con razionalità e rigore. Un viaggio affascinante e oscuro, in un Sud indomito e mannaro, che mostra la potenza della scrittura di Omar Di Monopoli.