Aerosol chiusa da Natale, I lavoratori: “Pagate gli stipendi o cedete l’azienda”

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L'assemblea dei lavoratori di Aerosol a Valmadrera
L’assemblea dei lavoratori di Aerosol a Valmadrera

 

VALMADRERA – Contano le ore e incrociano le dita i dipendenti dell’Aersol Service: è stato annunciato per domani, infatti, un incontro  decisivo le sorti dello stabilimento di Valmadrera, che andrebbe verso la cessione o l’affitto di un ramo di azienda. Per i sindacati, questa potrebbe essere una delle ultime possibilità per garantire un futuro alla fabbrica di prodotti farmaceutici ed una continuità all’attività produttiva che già oggi non c’è.

L’azienda infatti, dalle ferie di Natale, non ha mai riaperto e i lavoratori, riuniti martedì mattina in assemblea, hanno stabilito che non faranno rientro  se non saranno pagate almeno in parte le retribuzioni arretrate, (ben cinque) che non hanno ancora percepito o se vi saranno notizie positive sulla trattativa che, secondo quanto appreso dai loro rappresentanti, sarebbe in corso almeno da un mese e mezzo. Annunciata anche una manifestazione di protesta per la giornata di giovedì.

“Siamo alla vigilia di uno snodo fondamentale per assicurare il mantenimento dei posti di lavoro ed evitare la debacle dell’azienda – sottolinea Massimo Ferni della Femca Cisl – sarebbe un crimine chiudere l’Aerosol Service, è un’azienda che fa utili ma servono risorse per uscire dalla crisi di liquidità in cui versa, ma nessun investimento è stato fatto in questi mesi per superare le difficoltà. Lo faccia la proprietà oppure si vada alla cessione dell’attività in modo che altri possano investire sul futuro della fabbrica”.

La protesta di settembre dei lavoratori Aerosol davanti alla Fiocchi Munizioni

 

Un appello, l’ennesimo, rivolto ancora una volta agli attuali titolari della ditta valmadrerese di cui non si conosce con certezza l’identità dopo che la famiglia Fiocchi di Lecco, precedente proprietaria, ha ceduto le proprie quote (“per un totale di 14 euro, un euro a quota”, ricordano i sindacati) alla Seconda Investimenti Srl, a sua volta posseduta totalmente dalla Karmainvest S.a., con sede in Lussemburgo.

A presiedere il consiglio di amministrazione dell’Aerosol è Tiziano Saggiomo, lo stesso che starebbe conducendo la trattativa con un soggetto industriale interessato, una multinazionale del settore secondo quanto emerso, ma è a Giovanni Bartoli, amministratore della Seconda Investimenti ed anch’esso seduto nel cda di Aerosol, che viene indirizzato il messaggio dei sindacati, non potendo risalire ai reali proprietari. I Fiocchi hanno ribadito la loro estraneità, dopo la vendita delle quote, all’azienda di via del Maglio.

I sindacalisti Nicola Cesana (Cgil), Massimo Ferni (Cisl) Celeste Sacchi (Uil)

 

“La passata gestione riconducibile alla famiglia Fiocchi non può ritenersi estranea della situazione che si è venuta a creare” ha sottolineato Nicola Cesana della Filctem Cgil. Proprio per questo a settembre i lavoratori dell’azienda di Valmadrera avevano manifestato davanti alla fabbrica di proiettili di Belledo (qui l’articolo)

E mentre l’Aerosol chiudeva per le ferie natalizie senza più riaprire, almeno fino ad ora, la Fiocchi Munizioni concludeva l’importante operazione societaria con il Fondo Charme (qui l’articolo).

“Non sappiamo se possa esserci un nesso tra queste vicende – spiega il sindacalista della Cgil – e non ce lo spiegheremmo comunque, perché fare fallire un’azienda che potrebbe invece andare bene?”

Anche i clienti, da parte loro, sperano nel proseguo dell’attività, dice Celeste Sacchi della Uiltec, “addirittura si sono detti disposti ad anticipare i soldi per le materie prime pur di non perdere l’Aerosol Service, perché al contrario dovrebbero rivolgersi all’estero”.

Il sindaco Donatella Crippa insieme ai rappresentanti sindacali

 

Nel frattempo, “sono i lavoratori le vittime di questa logorante situazione e di una gestione incomprensibile” spiegano i sindacati.

“Io e mio marito siamo una delle coppie che lavorano in Aerosol, siamo entrambi senza stipendio, con due figli da mantenere e un mutuo da pagare – ci racconta una lavoratrice – sono mesi che non ce la facciamo più, i risparmi sono bastati all’inizio, ora dobbiamo farci aiutare da familiari per andare avanti. Se deve continuare così, speriamo piuttosto che ci licenzino domani”. Già, perché almeno in quel caso i lavoratori potrebbero percepire l’indennità di disoccupazione, anziché nulla come ora.

La questione è molto delicata e il sindaco di Valmadrera, Donatella Crippa, ha voluto partecipare all’assemblea odierna, annunciando iniziative con la Provincia: “Apriremo nuovamente il tavolo istituzionale, c’è una comunità qui che necessita risposte, 75 famiglie che oggi sono in difficoltà per questa situazione. I lavoratori hanno fatto il possibile, dall’altra parte abbiamo invece incontrato un muro”.