Il grido d’allarme delle concessionarie lecchesi
Il presidente del Gruppo Autoveicoli Confcommercio Lecco chiede certezze sugli incentivi
LECCO – Nell’economia che vuole ripartire dopo le misure restrittive della pandemia, le concessionarie auto continuano a vivere nell’incertezza.
“Il primo problema è legato agli incentivi che non ci sono, sebbene vengano annunciati. Da marzo 2020 siamo andati avanti a strappi tra chiusure e limitazioni. Ci sono stati gli incentivi della scorsa estate che hanno portato una buona ripresa ma che sono, di fatto, finiti in autunno”.
A denunciarlo il presidente del Gruppo Autoveicoli di Confcommercio Lecco, Alberto Negri:
Il presidente Negri ricorda anche gli incentivi regionali, 18 milioni di euro, che però non copriranno che un arco temporale breve.
Confcommercio riporta inoltre i dati del mercato. Maggio 2021 ha registrato un +43% rispetto al 2020 (quando si stava uscendo dal lockdown), ma un -28% rispetto al 2019.
“Viste le incertezze e lo sblocco dei licenziamenti – spiega Negri – c’è il rischio che qualche contraccolpo occupazionale si avverta anche nel settore, soprattutto tra le concessionarie più grandi”.
Il presidente Negri, nella sua riflessione, aggiunge anche un altro tema: “Va rivista la fiscalità legata all’auto: in Italia si può detrarre solo il 40% dell’Iva e la deduzione arriva massimo al 20% con un tetto di 18mila euro, mentre in Europa l’auto aziendale ha una deduzione del 100%. Queste differenze non hanno ragione d’essere”.
C’è poi anche il problema legato alla galassia di Stellantis (Fiat, Peugeot, Citroen…):
“Dopo la fusione, Stellantis ha revocato i mandati a tutte le concessionarie provocando disorientamento in tutta Europa. C’è legittima preoccupazione da parte dei colleghi per il futuro”.
Ultima, ma non certo per importanza, è la questione legata agli approvvigionamenti.
“La mancanza di componenti elettronici, in primis i microchip, dovuti a un problema mondiale per quanto concerne le materie prime, sta frenando molte forniture che interessano diverse parti di una vettura: dai sistemi di navigazione integrati alle parti elettroniche essenziali (centraline, schede elettroniche…). Questo ovviamente provoca ritardi: le voci che abbiamo raccolto dicono che ci vorrà un anno per tornare a un equilibrio complessivo”.
Tutti questi fattori portano al grido d’allarme del presidente del Gruppo Autoveicoli di Confcommercio Lecco:
“La rete di concessionari del nostro territorio è sostanzialmente sana. Ha tenuto anche durante la pandemia, ma ora abbiamo davanti moltissime incognite. Ecco perché chiediamo a gran voce interventi rapidi e concreti che diano certezze, fiducia e sostegno al nostro settore”.