Crisi: dati pesanti sul lecchese ma c’è aria di speranza

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LECCO – Prosegue il periodo di difficoltà dell’economia lecchese e regionale. Secondo gli ultimi risultati dell’analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici Studi e Statistica degli Enti camerali lombardi , la produzione industriale chiude il primo trimestre 2013 con un calo del 4,4% rispetto ai primi tre mesi del 2012, mentre il fatturato e gli ordini diminuiscono di quasi 4 punti percentuali (-3,7%). Anche a livello lombardo i valori sono negativi, pur se con percentuali leggermente migliori: la produzione è calata del 3,4%; gli ordini dell’1,5%, il fatturato del 2,5%.

Pesanti i dati dell’artigianato lecchese: nel primo trimestre 2013 la produzione è calata del 4,3%, gli ordini del 4,9% e il fatturato del 3,8% rispetto al primo trimestre 2012. In questo caso le performance regionali sono peggiori di quelle provinciali: rispettivamente -5,5%, -6% e -5,9%.

Il numero di ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate nel 1° trimestre 2013 è cresciuto notevolmente rispetto allo stesso periodo del 2012 (da quasi 1,6 milioni a circa 3 milioni di ore: +91,4%; Lombardia +25,4%; Italia +31,7%).

Torna a crescere anche la cassa straordinaria: +64,9%; oltre 2 milioni di ore autorizzate nel primo trimestre di quest’anno contro 1,2 milioni dei primi tre mesi del 2012. Cala invece la CIG in deroga: da circa 800.000 ore autorizzate nei primi tre mesi dello scorso anno a 185.000 dello stesso periodo del 2013, ovvero -76%, contro il -58,8% lombardo e il -46,6% nazionale.

Per Lecco le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’INPS nel primo trimestre 2013 sono cresciute del 45,8%, attestandosi a oltre 15 milioni di ore (anche in Lombardia e in Italia c’è stato un aumento, seppur più contenuto, rispettivamente del 10,1% e del 12%).

Un calo nella produzione intorno al 4,3% è registrato sia nel settore artigiano che in quello industriale, anche se in quest’ultimo l’occupazione a Lecco risulta in crescita rispetto al 4° trimestre 2012 (+0,6%);

Sempre nel comparto industriale, il settore degli “alimentari” evidenzia un incremento della produzione rispetto al 1° trimestre 2012 (+2,3%); viceversa registrano forti cali l’“abbigliamento” (-28%), la “siderurgia” (-8,5%) e la “meccanica” (-5,4%).

Tra gli artigiani festeggiano un incremento produttivo le imprese del “tessile” (+18,9%) e dei “minerali non metalliferi” (+4,8%); a calare sono invece quelle “legno mobilio” (-11,9%), la “siderurgia” (-7,5%) e la “meccanica” (-6,2%).

Decisa la diminuzione tendenziale del volume di affari per i commercianti (-13,9%) con il comparto dei servizi che già nel quarto trimestre 2012 ha subito un calo del -15,7%, a fronte però di un -54% registrato a livello regionale.

“Il 2012 è stato un anno di forte criticità per il sistema delle imprese, e non ci si attendeva un’improvvisa inversione di tendenza a inizio 2013 – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi – Al contrario, il miglioramento non potrà che essere graduale e progressivo; in questo senso confortano le previsioni degli imprenditori relative alla produzione industriale, mentre per l’artigianato il quadro evidenzia ancora timori di arretramento. Dopo quattro anni e mezzo di crisi, è tutto il sistema regionale (e nazionale) che ha assoluto bisogno di ripartire”.

Ed in effetti migliorano le previsioni sulla produzione industriale: il saldo tra gli imprenditori lecchesi ottimisti e quelli pessimisti passa dal -21,1% della scorsa indagine all’attuale -3,1%, con previsioni positive anche riguardo alla domanda estera e interna. Speranzosi anche i commerciati lecchesi con il saldo tra ottimisti e pessimisti si attesta al -20% (era il -26,3%); peggiora quello dell’occupazione, -15,6% (era il -5,1%).

Poco brillanti le previsioni del comparto artigiano: peggiorano i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alla produzione (da -22,4% a -29,3%), alla domanda interna (da -25% a -28,7%), al fatturato (da -24,7% a -32,3%) e all’occupazione (il cui saldo passa da -2% a -7,6%).