Disagi SS36: in arrivo le agevolazioni per le imprese lecchesi

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – In arrivo l’ “ancora di salvataggio” per le imprese lecchesi coinvolte nei disagi della SS36: la Direzione Generale Attività Produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia ha infatti approvato martedì il Decreto che prevede l’estensione per la provincia di Lecco delle agevolazioni a sostegno del sistema delle imprese già  erogate per il sondriese. 

Si tratta di una risposta concreta di Regione Lombardia alla nota del Presidente della Provincia di Lecco Daniele Nava, che lo scorso 21 maggio aveva espressamente richiesto  tale estensione, oltre che del mondo industriale, del commercio e dell’artigianato lecchese che auspicavano l’intervento del Pirellone.

Questi i 15 Comuni lecchesi interessati dal provvedimento: Abbadia Lariana, Bellano, Colico, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introzzo, Lierna, Mandello del Lario, Perledo, Sueglio Tremenico, Varenna, Vendrogno, Vestreno.

La misura Credito Adesso sostiene il capitale circolante delle imprese, comprensivo dei crediti verso clienti e magazzino, legato all’attività produttiva e commerciale (ivi inclusi i costi per le materie prime e gli altri materiali necessari alla produzione, forza lavoro, scorte e spese di gestione, finanziamento di crediti commerciali e da vendite a utenti non finali) mediante finanziamenti con una durata non inferiore a due anni.

“Questa decisione – commenta con soddisfazione il presidente Nava – permette di sostenere il sistema produttivo lecchese duramente provato dalla chiusura della SS 36, unica via ad alto scorrimento che permette i collegamenti tra la provincia di Sondrio e la provincia di Lecco. Mi sono personalmente impegnato per ottenere l’estensione anche ai nostri Comuni; ringrazio l’assessore regionale Antonio Rossi e i Consiglieri regionali Mauro Piazza e Antonello Formenti per il loro fondamentale supporto”.

“E’ il risultato di un grande lavoro di squadra –  commenta l’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi – Abbiamo dato una risposta concreta e rapida alla richiesta di aiuto avanzata dal presidente della provincia di Lecco, Daniele Nava, che aveva richiesto di estendere le misure di sostegno delle attività produttive anche ai Comuni della provincia di Lecco interessati dal blocco della SS 36.”

Soddisfatto anche il consigliere regionale Mauro Piazza: “Si tratta di una risposta concreta di Regione Lombardia ai disagi che anche il territorio lecchese, oltre a quello della Valtellina, ha dovuto subire a causa del parziale crollo della galleria del Monte Piazzo sulla SS36”

“Apprezziamo la celerità con cui si è proceduto nel convocare l’audizione – dichiara Raffale Straniero consigliere regionale del PD, che nei giorni scorsi ha presentato una mozione a tal proposito – e soprattutto la volontà dell’Anas di riaprire la SS36 in anticipo rispetto ai tempi previsti. Dal 15 giugno si ritornerà alla normalità: è una bella notizia per tutti coloro che quotidianamente si spostano da Lecco verso la Valtellina, la Valchiavenna e la Svizzera: in queste settimane la situazione, diventata sempre più insostenibile, ha creato ingenti disagi non solo per la circolazione viaria ma anche per il turismo e l’economia delle zone interessate. Questa spiacevole occasione a messo a nudo le difficoltà esistenti nei collegamenti infrastrutturali tra le province di Lecco e Sondrio – continua – e dimostra come vi siano dei nodi viabilistici, come la SP72, che necessitano di importanti lavori di manutenzione a cui va aggiunto un potenziamento del sistema ferroviario tra Lecco e Sondrio. La Regione, in questa situazione di emergenza, ha aumento il numero delle corse ferroviarie tra le due province e di questo siamo grati. Ma non basta. Sarebbe opportuno che l’assessorato riveda il planning del trasporto ferroviario per garantire questi collegamenti anche dopo il 15 giugno. La Commissione questo pomeriggio ha espresso la volontà di riprendere positivamente le sollecitazioni giunte dagli enti locali presenti per affrontare le principali questioni emerse a livello viabilistico”.