MILANO – Si chiama ‘Dote Unica Lavoro’, è finanziata da Regione Lombardia con 48 milioni di euro e coinvolgerà, a partire da settembre, almeno 38.000 cittadini. L’iniziativa – presentata con lo slogan ‘Occupati in Lombardia!’ – è stata illustrata dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea.
“‘Dote Unica’ – ha spiegato Aprea – è lo strumento universale di promozione al lavoro di tutte le persone, nel corso della vita attiva. Rilanciamo il sistema lombardo della ‘dote’ di erogazione delle risorse per i servizi al lavoro, accentuando i principi di centralità della persona, libertà di scelta e semplificazione”.
Tra le novità introdotte, anche il superamento della frammentazione degli interventi con uno strumento unitario e sempre attivo. Un ulteriore passo verso la semplificazione: non più, quindi, strumenti separati di finanziamento per percorsi formativi riservati a specifiche tipologie di beneficiari, ma un sistema unico di accesso alla Dote.
Alla ‘Dote’, “si accede attraverso gli operatori accreditati di Regione Lombardia – ha continuato l’assessore Aprea – per la fruizione di servizi, il cui obiettivo finale è l’occupazione”.
Questi operatori saranno valutati sulla base dei risultati ottenuti e, in funzione del successo raggiunto, potranno prendere in carico ulteriori persone. I servizi che rientrano tra quelli finanziabili con la ‘Dote’ sono: accoglienza, orientamento, consolidamento delle competenze, accompagnamento a esperienze professionalizzanti in ambienti lavorativi, avvio al lavoro. Ad ogni persona la ‘Dote’ offre potenziale accesso diretto a servizi qualificati di formazione e lavoro, in qualunque momento della sua vita attiva e, per le imprese che assumeranno i beneficiari di questo strumento, sono previsti incentivi.
I dati statistici sul mercato del lavoro evidenziano che: la difficoltà di collocazione è correlata principalmente al tempo trascorso in assenza di attività lavorativa; i giovani, gli over 55 e le donne over 35 presentano tassi di reimpiego sensibilmente inferiori alla media; le probabilità di reimpiego sono minori in presenza di titoli di studio bassi. “In base a questi dati – ha commentato l’assessore Aprea – e analizzando i risultati di uno studio dei sistemi attuati in altri Paesi (Germania, Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Svezia, Australia, USA), ‘Dote Unica Lavoro’ riconosce un aiuto proporzionato alle difficoltà di inserimento della persona, misurate in base alla distanza dal mercato del lavoro, all’età, al titolo di studio e al genere”.
‘Dote Unica Lavoro’ individua quattro distinte fasce d’intensità di aiuto, in base alle difficoltà occupazionali delle persone: a ogni fascia corrisponde una dote di valore proporzionato all’esigenza lavorativa. Ad usufruirne saranno lavoratori disoccupati, occupati, persone in ingresso nel mercato del lavoro, non immediatamente occupabili/ad alto rischio di esclusione sociale.