LECCO – La pazienza degli imprenditori è scaduta così come il tempo concesso alla politica per studiare gli interventi anti-crisi: è un mondo delle imprese che non può più aspettare quello emerso dalla due giorni di Confindustria a Torino.
“Confindustria è protesta, ma anche proposta – ha commentato il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi – La situazione congiunturale è talmente difficile che oltre a protestare, e dobbiamo farlo perché ne abbiamo l’obbligo, è necessario avanzare delle proposte”.
L’ultima tra queste è stata annunciata dal presidente della Piccola Industria, Vincenzo Boccia, che ha teso la mano al mondo dei sindacati, chiedendo di lavorare insieme all’associazione datoriale per salvare le fabbriche:
“Mi sembra una scelta estremamente corretta e positiva che Confindustria abbia invitato i sindacati ad un patto richiamandosi alla responsabilità propria delle parti sociali – ha sottolineato Maggi – C’è l’urgenza di portare avanti proposte collegate alla crescita ed è logico che le parti sociali lo facciano insieme, perché l’interesse delle imprese è anche quello dei lavoratori”.
Una collaborazione portata avanti anche a livello locale: “Lecco è già un territorio virtuoso nei rapporti tra associazioni di categoria – ha evidenziato il presidente di Confindustria Lecco – Da tempo collaboriamo con il sindacato, anche in ambito camerale, luogo di sintesi e dove si portano avanti i progetti per il territorio”.
E purtroppo anche il lecchese, come altre aree d’Italia, continua a sopportare i pesanti effetti della crisi; l’orizzonte è ancora nero:
“Quest’anno tantissime imprese hanno iniziato il 2013 con cali nel fatturato, in certi casi anche del 30-40% – spiega Maggi – il mercato italiano non va, sono aumentate le tasse, i consumi non girano ed è quindi chiaro che la cassa integrazione straordinaria e ordinaria siano cresciute. Il problema è anche trovare risorse per la cassa in deroga perché la priorità, guardando all’interesse comune, è garantire un minimo di stipendio alle tante persone oneste che, a causa delle difficoltà congiunturali, si trovano a non lavorare”.
Per questo, dopo aver cercato (almeno finora) invano l’aiuto della politica, Confindustria cerca una preziosa intesa con i sindacati:
“E’ da mesi che stiamo dicendo che la situazione è molto difficile – ha concluso Maggi – forse imprenditori e sindacati sono quelli che effettivamente si rendono conto della difficoltà oggettiva del momento; insieme dimostrano più responsabilità sociale della politica che, invece, è assente sembra vivere in un mondo a sé”.