L’assessore Melazzini a Lecco: “Presto 60 milioni alle imprese”

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LECCO – Sessanta milioni a favore del mondo produttivo, riduzione dell’IRAP a chi assume giovani e per le start up di nuove aziende, sgravi fiscali per quelle aziende che investono nella ricerca, sperimentazione di aree a “burocrazia zero” ed anticipazione dei soldi dovuti alle imprese dalla Pubblica Amministrazione; tutto entro i prossimi 60 giorni.

E’ la promessa che il neo assessore regionale alle Attività produttive, Marco Melazzini ha pronunciato di fronte ai vertici del mondo industriale, sindacale, sanitario e istituzionale lecchese, seduti ad un unico grande tavolo in un incontro organizzato dal consigliere regionale Mauro Piazza.

“Le istituzioni devono essere vicine alle imprese e stimolarle nell’assumere giovani e nel guardare all’innovazione non come ad un costo – ha spiegato Melazzini – L’interazione tra industria, università ed enti locali è fondamentale e Lecco può essere una buona palestra per testare questi percorsi”.

Nel pomeriggio di giovedì, l’assessore è stato accompagnato da Mauro Piazza a visitare due aziende del territorio, ovvero l’Elemaster di Lomagna e la trafileria Frigerio di Lecco; a conclusione del tour, Melazzini si è detto “enormemente colpito da un eccellenza che abbiamo in casa nostra, esperienze positive che devono essere promosse e conosciute – ha sottolineato – per dare il messaggio che c’è speranza per il rilancio”.

A confrontarsi con lui, il presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi, che si è fatto portavoce delle istanze dei presenti: Valassi ha puntato il dito contro stretta creditizia e la necessità di una semplificazione normativa che possa snellire la burocrazia e rendere più veloci le operazioni sul mercato.

Presente anche l’onorevole Raffaello Vignali, il presidente della Provincia, Daniele Nava e l’assessore comunale Armando Volonté; da quest’ultimo la richiesta a Melazzini di un intervento sui vincoli del patto di stabilità, anche in vista dell’Expo, per sbloccare quei soldi dei Comuni ora sottratti agli investimenti nelle opere pubbliche.