Nel 2023 l’area lariana ha visto una crescita di circa 200 unità degli addetti del comparto agroalimentare (+1,8%)
Il report della Camera di Commercio Como Lecco
LECCO/COMO – Al 31 dicembre 2023 in Italia le imprese attive nel settore agroalimentare sono oltre 743.000, con un’incidenza sul totale delle imprese pari al 14,6%. Alla medesima data le imprese attive in Lombardia risultano poco più di 47.000, pari al 5,8% del totale.
Le imprese agroalimentari dell’area lariana a fine 2023 sono 3.400 e rappresentano il 5,2% del totale. Al di sotto della media regionale, pari al 5,8%, oltre alle due province lariane (Lecco 5,4%; Como 5,2%), si posizionano anche Varese (3,1%), Monza Brianza (1,9%) e Milano (1,6%). Viceversa, quattro province lombarde superano o eguagliano la media italiana, attestata al 14,6%: Mantova (21,7%), Sondrio (16,9%), Cremona (15,1%) e Pavia (14,6%).
Alla fine del 2023, in Italia, gli addetti del comparto agroalimentare sono oltre 1,4 milioni, con un’incidenza sul totale degli addetti pari al 7,3%. Gli addetti in Lombardia risultano oltre 137.000: il 3,4% del totale regionale. Per quanto riguarda l’area lariana, a fine 2023 gli addetti sono poco più di 10.100 su un totale di quasi 297.000: il peso del settore risulta pertanto pari al 3,4%. A Como il settore agroalimentare occupa circa 6.400 persone (3,5%); a Lecco 3.700 (3,3%). Pertanto, le due province lariane risultano in linea con la media lombarda della quota di addetti; inferiori a quest’ultima sono Varese (2,3%), Monza (1,6%) e Milano (1,3%). Viceversa, Sondrio, Mantova e Cremona sono le uniche oltre il 10% degli addetti totali (rispettivamente 10,4%, 12,5% e 11,9%).
Tra il 2016 e la fine del 2023, a livello italiano si registra un calo delle aziende attive del comparto agroalimentare di quasi 58.000 unità (-7,2%). In termini percentuali, la diminuzione della Lombardia è stata ancor più significativa (-10,2%, con oltre 5.300 imprese in meno). Negli ultimi 8 anni l’area lariana ha visto diminuire il numero delle imprese attive nell’agroalimentare di 197 unità (-5,5%). Como ne ha perse 115 (-5%); Lecco 82 (-6,3%). Riduzioni hanno riguardato tutte le province della nostra regione: a Mantova, Pavia e Brescia si sono verificati i cali maggiori in termini assoluti (rispettivamente -1.257, -1.116 e -1.083 unità, pari al -15%, al -16,1%, e al -9,8%). Nel 2023 si è registrato un calo delle aziende italiane dell’agroalimentare di oltre 18.500 unità (-2,4%); in Lombardia la contrazione è stata di quasi 1.000 imprese (-2%). Rispetto a fine 2022 l’area lariana ha visto diminuire il numero delle aziende agroalimentari di 81 unità (-2,3%). A Como c’è stato un calo di 50 imprese del comparto (-2,2%); a Lecco di 31 (-2,5%). Anche nel 2023 tutti i territori lombardi mostrano contrazioni; in particolare, da sottolineare quelle di Brescia, Mantova e Pavia (rispettivamente -237, -176 e -154 imprese: -2,3%, -2,4% e -2,6%). Confrontando i dati di fine 2023 con la situazione di inizio 2016, al contrario, si nota che a livello nazionale il numero degli addetti del settore è aumentato di quasi 160.000 unità (+12,7%). In Lombardia la crescita è stata di oltre 14.000 unità (+11,7%). Tra inizio 2016 e fine 2023 l’area lariana ha visto crescere gli addetti del comparto agroalimentare di 922 unità (+10%). A Como l’aumento è stato di 611 unità (+10,5%); a Lecco di 311 (+9,2%). Il numero degli addetti è cresciuto in tutte le province lombarde; in valori assoluti, le performance migliori sono state registrate a Brescia, Mantova e Bergamo (rispettivamente +3.200, +2.800 e +2.300: +15,6%, +16,9% e +18,1%).
Nel 2023 l’area lariana ha visto una crescita di circa 200 unità degli addetti del comparto agroalimentare (+1,8%). Per Como l’aumento è stato di 132 lavoratori (+2,1%); per Lecco di 45 (+1,2%).
Le esportazioni lariane realizzate nel 2023 ammontano complessivamente a 12,4 miliardi di Euro e il comparto agroalimentare ne rappresenta il 6,7%, per 835,9 milioni di Euro. La crescita rispetto al 2022 è stata di 48,6 milioni (+6,2%, a fronte del -0,8% dell’intero export). In provincia di Como l’export del settore è pari al 6,9% del totale (+15,3 milioni di Euro e +3,5% nei confronti del 2022; export complessivo -1,1%) e rappresenta il 4,3% delle esportazioni regionali del comparto. A Lecco la quota dell’export di questo settore è pari al 6,5%; si registra un aumento rispetto al 2022 (+9,5%, pari a +33,3 milioni, contro il -0,5% totale); la quota lecchese dell’export agroalimentare sul totale regionale è pari al 3,7%.
Le importazioni lariane realizzate nel 2023 ammontano nel complesso a quasi 7,3 miliardi di Euro; il comparto agroalimentare ne rappresenta l’8,6%, in calo rispetto al 2022 (-4,9%, pari a -31,9 milioni, contro il -10% dell’import complessivo. A Como il “peso” dell’import del settore è pari all’11,4% del totale (il valore assoluto cala di 30,8 milioni di Euro nei confronti del 2022: -6,5%; l’import complessivo diminuisce del 6,9%) e rappresenta il 3% delle importazioni regionali del comparto. A Lecco il 5,4% dell’import provinciale totale è di prodotti agroalimentari (il valore assoluto scende di 1,1 milioni rispetto al 2022: -0,6%; le importazioni complessive diminuiscono del 13,2%). La quota lecchese sul totale regionale dell’import alimentare è pari all’1,3%.
Nel 2023, i “prodotti alimentari” rappresentano l’87% del totale dell’agroalimentare esportato dalle imprese lariane, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 11,5% e 1,4%). Poco significativo è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (0,1%, ovvero circa 430.000 Euro). I “prodotti agricoli animali e della caccia” calano rispetto al 2022 (-4,7%: circa 600.000 Euro in meno). Le esportazioni di “prodotti alimentari” registrano un incremento del 4%, pari a +28,3 milioni. I “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” aumentano del 39,7%: circa 100.000 Euro in più. Per le bevande si registra una crescita del 27,8%: +20,9 milioni.
In provincia di Como i “prodotti alimentari” sono l’85% del totale dell’agroalimentare esportato, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 13,4% e 1,5%). Residuale è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 400.000 Euro). Rispetto al 2022, cala l’export dei “prodotti agricoli animali e della caccia” (-0,7 milioni: -10,1%) e dell’alimentare (-1 milione: -0,3%), mentre aumentano “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 130.000 Euro in più: +40,5%) e “bevande” (+17 milioni: +39%).
A Lecco i “prodotti alimentari” rappresentano l’89,4% del totale dell’agroalimentare esportato, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 9,2% e 1,4%). Residuale è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 5.200 Euro). Solo questi ultimi registrano un lieve calo (circa 300 Euro in meno: -5,1%) rispetto al 2022; le esportazioni dei ”prodotti agricoli animali e della caccia” crescono di 140.000 Euro (+2,7%); quelle dei “prodotti alimentari” di 29,3 milioni (+9,3%); quelle delle “bevende” di 3,9 milioni (+12,3%).
Nel 2023, i “prodotti alimentari” rappresentano il 63,6% del totale dell’agroalimentare importato dalle imprese lariane, seguiti da “prodotti agricoli animali e della caccia” (33,6%), bevande (2%) e “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (0,8%). Rispetto al 2022, solo l’import dei “prodotti agricoli animali e della caccia” è in crescita (+2,7%: +5,5 milioni di Euro). Gli “alimentari” diminuiscono del 7,5% (-32 milioni); le “bevande” del 18,4% (-2,8 milioni) e i “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” del 33,8% (-2,6 milioni). In provincia di Como i “prodotti alimentari” sono il 62,9% del totale agroalimentare importato, seguiti da “prodotti agricoli animali e della caccia” (34,3%), bevande (2,1%) e “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (0,7%). Rispetto al 2022, solo l’import dei “prodotti agricoli animali e della caccia” è in crescita (+5,5%: +7,8 milioni di Euro). Gli “alimentari” diminuiscono del 10,3% (-31,7 milioni); le “bevande” del 30,6% (-4 milioni); i “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” del 48,6% (-2,9 milioni). A Lecco i “prodotti alimentari” rappresentano il 65,1% dell’import agroalimentare totale, seguiti da “prodotti agricoli animali e della caccia” (32,1%), bevande (1,7%) e “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (1,1%) . I comparti “prodotti alimentari” e “prodotti agricoli, animali e della caccia” evidenziano cali delle importazioni rispetto al 2022 (rispettivamente -0,3% e -3,8%: -0,3 e -2,3 milioni); viceversa, bevande e “prodotti della pesca e dell’acqua coltura” registrano incrementi: +62,6% e +1,2 milioni le prime; +16,1% e +330.000 Euro i secondi.