Il report del Centro Risorse Donna che si occupa dell’incontro tra badanti e famiglie
Meno richieste e assunzioni in calo nel 2020. Con il Registro regionale incentivi alle assunzioni
LECCO – Un servizio che era stato inaugurato nel 2006 rivolto in modo generale all’occupazione femminile e diventato negli anni un riferimento per far incontrare la domanda e l’offerta di assistenti familiari: è il Centro Risorse Donna, che fa capo alla Provincia di Lecco,
“E’ iniziato grazie ad un progetto di carattere europeo che sul nostro territorio si è ampliato sempre di più, crescendo dal basso – spiega Tina Valseschini, responsabile del Centro Risorse Donna – in maniera spontanea, con le richieste che ci pervenivano, il centro si è strutturato sempre più nell’ambito del lavoro di cura, nell’incrocio tra la ricerca del lavoro di badante e le necessità delle famiglie”.
L’affluenza del servizio ha conosciuto un incremento esponenziale, toccando le 2903 utenze nel 2014 per scendere a 2035 nel 2020. “Durante lo scorso anno le attività del centro si sono svolte prevalentemente on line e questo inevitabilmente non ha facilitato l’incontro tra badanti e le famiglie interessate che non si sono potuti svolgere in presenza”.
La maggior parte delle donne che si rivolgono al servizio sono prevalentemente straniere (1695 e 340 le italiane) soprattutto dell’Est dell’Europa e dell’America Latina, molte della fascia tra i 41 e i 50 anni d’età.
In calo, lo scorso anno, le famiglie che si sono rivolte al servizio (247, erano 276 nel 2019) così come le assunzioni (106, erano 147 nel 2019).
“C’è stata parecchia cautela – spiega la responsabile del centro – La pandemia ha reso difficile l’accoglienza in casa di persone estranee al nucleo. Per superare questo problema, le famiglie oggi chiedono alle badanti di effettuare il tampone che spesso è pagato dalle stesse lavoratrici, pur nella difficoltà di far fronte a questa spesa. Ora il vaccino faciliterà le cose.
Già dal 2015 la Provincia ha istituito il Registro delle assistenti familiari, recentemente introdotto anche dalla Regione: “Il registro rappresenta una novità importante – spiega Valseschini – le badanti che hanno i requisiti si possono registrare e le famiglie che le assumono possono accedere a degli incentivi economici da parte della Regione. Aver istituito il profilo professionale di assistente familiare significa riconoscere delle competenze alle lavoratrici che devono avere gli accorgimenti necessari e le tecniche corrette per prendersi cura di un anziano”.