Il peso della crisi su bar e ristoranti. “I prestiti non bastano, ecco le nostre richieste”

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I primi a subire gli effetti dell’emergenza sanitaria, i pubblici esercizi vivono una profonda crisi

La Fipe Confcommercio avanza le richieste al Governo per aiutare il settore

LECCO – Il settore dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, discoteche..) sta vivendo uno stato di crisi profonda anche sul territorio lecchese. Secondo Fipe Confcommercio a livello nazionale si parla di 30 miliardi di euro di perdite con 50.000 impreseย e 300 mila posti di lavoro a forte rischio.

“Purtroppo la fotografia fatta dal presidente nazionale della Fipe Lino Stoppani รจ perfettamente condivisibile – spiega il presidente della Fipe Confcommercio Lecco, Marco Caterisano – molti imprenditori stanno maturando lโ€™idea di non riaprire lโ€™attivitร  perchรฉ le misure di sostegno per il comparto sono ancora gravemente insufficienti e non si intravedono le condizioni di mercato per poter riaprireโ€.

โ€œBen vengano gli aiuti finanziari fin qui messi in campo dal Governo, ma si tratta di una risposta insufficiente e che non rappresenta una soluzione perchรฉ rischia solo di creare ulteriori debiti โ€“ sottolinea Caterisano – sono prestiti che andranno restituiti a medio-lungo termine. Le difficoltร  per locali e ristoranti non saranno per un periodo limitato: lavoreremo inevitabilmente meno che in passato. Per questo servono interventi decisi con un orizzonte piรน ampio per aiutare i pubblici esercizi. Alcune imprese, che erano giร  in difficoltร , non riusciranno a proseguire con una burocrazia che rimane soffocante, con lโ€™attuale regime fiscale e con un costo del lavoro tra i piรน alti in Europa”.

Marco Caterisano, presidente Fipe Lecco

โ€œSulle tasse, inoltre,ย non ci sono state cancellazioniย ma solo un differimento, per di piรน con la beffa di dover rischiare di pagareย lโ€™occupazione di suolo pubblicoย stando forzatamente chiusi e laย tassa su rifiuti virtualiย visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti. Ecco perchรฉ, su questi due punti, chiediamo che ci sia una sospensione vera sia della Tosap che della Tari”.

Le richieste degli esercenti

Nel complesso le richieste avanzate da Fipe Confcommercio al Governo sono le seguenti:

  • risorse vere a fondo perduto per le imprese parametrate alla perdita di fatturato
  • moratoria sugli affitti: serve una compensazione per il periodo di chiusura e per il periodo di ripartenza
  • cancellazione imposizione fiscale come Imu, Tari, affitto suolo pubblico e altre imposte fino alla fine del periodo di crisi e sospensione pagamento delle utenze
  • prolungamento degli ammortizzatori sociali fino alla fine della pandemia e sgravi contributivi per chi manterrร  i livelli occupazionali e reintroduzione dei voucher per il pagamento del lavoro accessorio
  • possibilitร  di lavorare per asporto, come avviene in tutta Europa
    concessione di spazi all’aperto piรน ampi nel periodo di convivenza con il virus, per
  • favorire il distanziamento sociale e permettere agli esercizi di lavorare
    un piano di riapertura con tempi e modalitร  certe condiviso con gli operatori del settore, per permettere a tutte le imprese di operare in sicurezza.