Lecco-Como. Crescono le imprese al femminile: +700 in sette anni

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Più aziende ‘rosa’ e più addetti. Nel  lecchese sono oltre 4 mila e danno lavoro a 13 mila dipendenti

Il report della Camera di Commercio in occasione della Giornata Internazionale della donna

 

LECCO – Le imprese gestite da donne nell’area lariana, a fine dicembre 2022, sono 13.053 e rappresentano il 20,1% del totale. Nella graduatoria lombarda per incidenza delle aziende “rosa” sul totale delle imprese, Como (con 8.408 realtà imprenditoriali, pari al 19,8%) si trova in 10a posizione (e al 100° posto della classifica nazionale), mentre Lecco (con 4.645 aziende: 20,6%) è all’8° posto regionale e al 96° italiano.

E’ quanto emerge da un report della Camera di Commercio Como-Lecco pubblicato in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

A fine settembre 2022 (ultimo dato disponibile), gli addetti delle imprese “rosa“ sono quasi 34mila su un totale di oltre 256mila: la loro quota risulta pertanto pari al 13,1%. A Como le aziende gestite da donne occupano quasi 21.000 persone (il 12,6% degli addetti complessivi); a Lecco sono circa 13.000 (14,1%). Como è la 92a provincia in Italia e la 10a in Lombardia; Lecco occupa la 7a piazza regionale e l’82a della classifica nazionale.

In quali settori?

A fine 2022 il 23,4% delle imprese femminili lariane opera nel commercio (3.053 unità); il 14,4% nei “servizi alla persona” (1.877 aziende); il 12,1% nei “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (1.584); l’11,1% nel “turismo e ristorazione” (1.450).

A Como si nota una concentrazione più bassa rispetto a Lecco di imprese gestite da donne soprattutto nel “commercio” (22,6% contro 24,8%) e nei “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (11,8% contro 12,7%); viceversa, le imprese femminili comasche hanno una concentrazione più elevata in particolare nei “servizi alla persona” (14,7% contro 13,8%), nel “tessile-abbigliamento” (4% contro 1,8%) e nelle “costruzioni” (4,2% contro 3,1%).

 

Il 18,1% degli addetti delle imprese femminili lariane lavora nel “commercio” (6.097 unità), il 15,3% nel “turismo e ristorazione“ (5.135) e il 10,9% nei “servizi alla persona” (3.667). A Como gli addetti delle imprese gestite da donne hanno una concentrazione più bassa rispetto a Lecco soprattutto nel “metalmeccanico” (6,4% contro 15,8%), nel “legno, arredo e carta” (2,7% contro 3,5%), nell’“istruzione, sanità e assistenza sociale” (8,7% contro 10,9%) e nell’“alimentare e bevande” (1,9% contro 3%). Viceversa, la concentrazione comasca è più elevata specie nel “tessile-abbigliamento” (7,3% contro 2,6%), nei “servizi alla persona” (11,8% contro 9,4%), nel “turismo e ristorazione” (rispettivamente 16,2% e 13,8%), negli “altri servizi” (9,5% e 7%) e nel “commercio” (18,5% contro 17,5%).

 

Dati in crescita

“Le imprese femminili sono una componente fondamentale dell’economia lariana, come confermano i dati – commenta Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio – Si tratta di  numeri in continua crescita. Negli ultimi 7 anni le imprese ‘rosa’ lariane sono aumentate di 700 unità, gli addetti di 2.700, di cui ben 1.000 nel 2022. La Camera di Commercio di Como-Lecco ritiene importare investire a sostegno dell’imprenditoria femminile non soltanto in una logica di parità di genere, quanto piuttosto quale motore fondamentale di sviluppo del nostro territorio. L’attività del nostro Comitato Imprenditoria Femminile si muove proprio in questa direzione”

“L’universo femminile in questi anni ha subito una grande e forte trasformazione, l’Area Lariana ne è dimostrazione e i dati confermano una netta difficoltà – spiega la Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminili, Antonella Mazzoccato  – Molte donne sono uscite volontariamente dal mondo del lavoro, altre invece si sono viste costrette e non sempre per mancanza di opportunità. Abbiamo una carenza di misure di welfare che permettano alle figure femminili di rimanere nel sistema con i propri sogni e le proprie idee professionali. Proprio in tal senso il Comitato Imprenditoria Femminile deve muoversi e sviluppare progettualità che vadano a sostenere la figura femminile. Per questa ragione stiamo lavorando in tal senso con azioni di condivisione di strategie comuni. Solo così riusciremo a raggiungere gli obiettivi sperati e ridare fiducia a tutte coloro che hanno perso il lavoro o hanno rinunciato al loro sogno”.