Quattro ore di sciopero per i dipendenti dell’Arlenico a Lecco
La protesta delle Rsu di Uilm e Fim, presidio ai cancelli
LECCO – Una maggiore condivisione sulle scelte che riguardano l’organizzazione del lavoro e del personale: questa in sostanza la richiesta che giunge dalle Rsu della Caleotto di Lecco e supportata dai lavoratori che giovedì mattina hanno incrociato le braccia per quattro ore.
Alla fine del primo turno, fanno sapere i sindacati, aveva scioperato il 90% dei lavoratori.
“Abbiamo deciso di attuare questo sciopero perché da sei mesi l’azienda non coinvolge più i rappresentanti sindacali nella gestione della quotidianità in fabbrica, dalla turnistica al cambio di mansione per alcuni dipendenti, in particolare i fornisti che sono stati spostati ad altri incarichi dopo l’automatizzazione dei forni senza alcuna interlocuzione con la rappresentanza sindacale” spiega Giulio Barbaro, Rsu della Uilm.
“Da tempo le relazioni sindacali con la Caleotto sono ad intermittenza come le luci di Natale e le scelte fatte sono spesso prese in modo unilaterale dall’azienda” aggiunge Igor Gianoncelli della Uilm, in presidio con i lavoratori alla presenza anche del segretario provinciale dei metalmeccanici della Uil, Enrico Azzaro.
“Pretendiamo rispetto e condivisione – ha aggiunto Azzaro – senza interlocuzione tra sindacati e azienda non può esserci ascolto delle questioni che riguardano da vicino i lavoratori. Questo è il primo sciopero, ci auguriamo non siano necessarie ulteriori mobilitazioni”.