Casa dei ragazzi, il CdA replica dopo il presidio: “Diritti non lesi”

Tempo di lettura: 3 minuti

L’intervento del Consiglio di amministrazione dopo il presidio di lavoratori e sindacalisti della Casa dei ragazzi

I vertici della onlus contestano l’utilizzo della parola “dissipatori”, riferita ai soldi spesi per la nuova struttura

OLGIATE – “Applichiamo già il contratto Uneba a 32 dipendenti e vogliamo estendere questa applicazione ai restanti 31. Sottolineiamo inoltre che questo passaggio non comporta la lesione di tutti i diritti quesiti dai lavoratori, in primis l’ammontare della retribuzione”. Non si è fatta attendere la risposta del consiglio di amministrazione della Casa dei Ragazzi dopo il presidio promosso giovedì mattina da lavoratori e sindacalisti davanti al Municipio.

Con un comunicato i rappresentanti della onlus tengono a precisare che il contratto collettivo nazionale Uneba sia stato sottoscritto da tutte le principali organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) che “lo riconoscono quale contratto che regola i rapporti di lavoro di diritto privato per il personale dipendente dalle realtà del settore assistenziale, sociale, socio-sanitario, educativo, nonché da tutte le altre istituzioni di assistenza e beneficenza”. Precisando di averlo già applicato a 32 lavoratori, Casa dei Ragazzi aggiunge di volerlo estendere ai restanti 31 dipendenti “nel rispetto totale delle procedure previste e degli accordi recepiti a livello nazionale”.

Nella nota, il CdA tiene a precisare inoltre di aver preso posizione pubblicamente sulla vicenda dopo aver letto di essere stati etichettati, nel comunicato dei sindacati di annuncio del presidio di giovedì mattina, come “dissipatori” per aver speso soldi per realizzare la nuova sede. “Ci corre ora l’obbligo di ricostruire correttamente i fatti e di tutelare l’onorabilità, l’impegno e la passione degli esponenti del CdA che da sempre hanno guidato questa lunga e meravigliosa storia di assistenza e cura nei confronti dei più fragili, che affonda le sue radici nella Milano degli istituti di carità del XIX secolo” hanno precisato i rappresentanti di Casa dei Ragazzi Iama Onlus, che dal 1973 insiste sul territorio di Olgiate Molgora e offre da sempre assistenza ai più fragili e lavoro a molte donne e uomini del territorio brianzolo.

“A seguito dell’entrata in vigore di recenti normative antincendio, la struttura storica di Via Castello, destinata a Rrd di Casa dei Ragazzi, a partire dal 2020 non risultava più idonea ad ospitare tutti i 39 ospiti, avendo l’obbligo di scendere al di sotto delle 25 persone. Le conseguenze dirette potevano essere il trasferimento degli ospiti in altre realtà, e quindi la riduzione del personale con conseguenti licenziamenti, oppure la costruzione della struttura su un altro territorio privilegiando, anche, situazioni più profittevoli o economicamente interessanti. Il Consiglio d’Amministrazione, costituito dagli asseriti “dissipatori”, ha deciso, anziché rassegnarsi al ridimensionamento, di rilanciare. Da un lato un investimento di 10 milioni di euro, realizzando una nuova struttura più grande, più confortevole e più bella, dall’altro tenendo aperta la struttura storica così da portare la complessiva offerta assistenziale da 39 a 60 posti”.

Il Consiglio di amministrazione continua: “Non solo una nuova struttura dove “trasferire” gli ospiti ma, d’intesa con ATS Brianza, un ampliamento capace di generare nuovi posti di lavoro, opportunità che sono già state colte, tra l’altro, da alcuni lavoratori di altre strutture del territorio che sono andate a terminare la loro opera di recente. In sintesi, la scelta del nostro Consiglio d’Amministrazione ha dimostrato esattamente il contrario di quanto dichiarato ed il termine “dissipatori” lo consideriamo irrispettoso, per non dire diffamatorio, e come tale irricevibile”.