Sanità privata in sciopero: a Lecco, lavoratori in piazza

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LECCO – Continua la protesta dei lavoratori della sanità privata, in occasione dello sciopero di 8 ore proclamato da FP Cgil su tutto il territorio nazionale e che giovedì mattina è sfociato in un presidio in Piazza XX Settembre. Al centro della bufera l’accordo firmato tra le associazioni datoriali Aris e Aiop con i sindacati della Funzione Pubblica di Cisl e Uil, rifiutato invece da FP Cgil che auspica di poter riaprire il tavolo della contrattazione.

Se in Aiop abbiamo assistito ad una disdetta del Contratto Nazionale del Lavoro e un minuto dopo alla proposta di un contratto capestro, sottoscritto da organizzazioni sindacali di comodo che non hanno visto la firma della FP Cgil – ha spiegato il segretario generale di FP, Marco Paleari – con Aris ci è stato sottoposto un protocollo irricevibile sottoscritto da Cisl e Uil, rafforzati da Ugl, senza sentire i lavoratori. Hanno deciso sopra le vostre teste”.

Nel caso di Aris, il sindacato sottolinea come l’accordo preveda un aumento indiscriminato da 36 a 38 ore di lavoro senza un incremento contrattuale per i lavoratori, oltre che una riduzione salari che ha un incidenza molto forte per i neo assunti, con una decurtazione di 250 euro mensili circa.

La faccenda coinvolge in primis i dipendenti de La Nostra Famiglia, da tempo impegnati a far valere le proprie ragioni: “Una comunicazione della direzione generale, giunta martedì sera, ha dichiarato la sospensione dell’applicazione di questo nuovo contratto, mantenendo quindi l’accordo precedente, non mettendo però in discussione la sua applicazione futura – ha sottolineato Fabio Incerti, lavoratore nella sede centrale di Ponte Lambro e rappresentate sindacale Cgi – In azienda speriamo ci sia ancora la possibilità di ridiscutere, non delle deroghe, ma della non applicazione di questo contratto. Sappiamo che lo stato di crisi che ha colpito il settore ha coinvolto anche la nostra azienda, ma da parte dei dipendenti non c’è mai stata preclusione al dialogo con la direzione”.

E’ “un segnale forte” quello che i lavoratori hanno voluto lanciare con lo sciopero odierno, come evidenziato dal segretario di FP CGIL, Catello Tramparulo: “un segnale forte a chi intende cambiare regole, contratti e salari sulla testa di chi lavora. Diciamo no al nuovo contratto Aris, fotocopia del protocollo bocciato dai lavoratori”.