COMO – Cinque lavoratori in “nero” e uno con il green pass scaduto: è quanto hanno scoperto nei giorni scorsi le Fiamme Gialle di Como nell’ambito di alcune operazioni volte alla tutela della collettività e della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e alla repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”.
I Finanzieri della Compagnia di Olgiate Comasco, nel corso dei servizi di istituto presso le attività commerciali della bassa comasca, hanno trovato 2 lavoratori in “nero” di cui uno di nazionalità albanese e l’altro venezuelana. Il soggetto venezuelano, trovato sprovvisto di documenti di riconoscimento e titolo di soggiorno, è stato accompagnato alla Questura di Como per la redazione e la notifica dei provvedimenti amministrativi di competenza. Inoltre, è stata richiesta, all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como-Lecco, la sospensione dell’attività in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 10% della totalità dei lavoratori impiegati.
Nel contempo, i Finanzieri della Compagnia di Erba, nella zona della Brianza, hanno scoperto altri 3 lavoratori in “nero” di nazionalità italiana. Il primo prestava opera presso un bar pasticceria, mentre gli altri due in un ristorante/pizzeria.
A seguito dei controlli, anche in questo caso, è stata richiesta, all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como-Lecco, nei confronti del ristorante/pizzeria, la sospensione dell’attività, in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 10% della totalità dei lavoratori impiegati.
Nel corso dei controlli, sono stati inoltre verificati i green pass, resi obbligatori, a partire dallo scorso 6 agosto, per poter usufruire di taluni servizi all’interno di attività commerciali, quali bar e ristoranti al chiuso. Nel comune di Inverigo, è stato trovato un lavoratore con “green pass” scaduto. Pertanto, è stato sanzionato il lavoratore e anche il datore di lavoro per omessa vigilanza sulla validità del certificato.
Nella zona del Lago di Pusiano, i Finanzieri, congiuntamente all’A.T.S. Insubria di Cantù, accedendo presso un ristorante, hanno trovato una situazione di carenza/assenza del rispetto delle norme igieniche sanitarie nonché delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Pertanto, l’A.T.S. Canturina disponeva l’immediata chiusura dell’esercizio commerciale.
L’attività condotta dalle Fiamme Gialle si inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.