COMO – Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como, a seguito di una articolata indagine, ha eseguito martedì un decreto di sequestro preventivo nei confronti dell’ex presidente del Comitato Croce Rossa Italiana di Como e legale rappresentante dei comitati locali di Como e Lipomo, e di un dipendente amministrativo del comitato comasco dell’associazione.
Le indagini, spiegano i finanzieri, sono state avviate “a seguito delle criticità finanziarie, già segnalate in diversi articoli di stampa, che hanno causato il commissariamento dell’Organizzazione di volontariato Croce Rossa – comitato di Como”.
L’accusa ipotizzata è di “appropriazione di risorse di proprietà della Croce Rossa, qualificate come peculato (art. 314 c.p.) – spiegano i finanzieri – in base a pronunce della Corte di Cassazione da cui si desume che la Croce Rossa Italiana è un ente pubblico non economico e che i suoi dipendenti sono ritenuti dipendenti pubblici”.
All’ex presidente viene contestata la somma di 134.873 euro di cui avrebbe “disposto l’erogazione a proprio favore di somme di denaro, depositate su conti intestati al Comitato Croce Rossa Italiana della provincia di Como ed alla Croce Rossa di Lipomo su cui era abilitato ad operare, a titolo di rimborso di spese asseritamente sostenute ma non riconosciute o non documentate”
“Disponendo, con capitali della Croce Rossa – avrebbe secondo gli inquirenti effettuato – l’acquisto a prezzo maggiorato di automezzi destinati alle finalità dell’ente, facendosi riconoscere da parte della società venditrice di tali mezzi o dalla controllante di questa le somme pagate in eccedenza da Croce Rossa Italiana Como quale sconto per l’acquisto di autovetture per sè e per la propria moglie, utilizzando indebitamente una carta di credito collegata ad un conto corrente intestato al Comitato C.R.I. della provincia di Como”. Inoltre, secondo la finanza, avrebbe utilizzato “indebitamente buoni pasto emessi dalla Croce Rossa per i propri dipendenti, vendendo a privati, dopo aver provveduto ad intestarli a sè, due mezzi originariamente in dotazione ai Vigli del Fuoco e da questi donati al Comitato di Como della Croce Rossa”.
Il dipendente amministrativo è accusato di essersi “appropriato di 17.178 euro – spiegano dalla finanza nella nota stampa – di proprietà della Croce Rossa comitato di Como utilizzando indebitamente una carta di credito collegata ad un conto corrente intestato al Comitato C.R.I. della provincia di Como”