Treni. Dubino, la sede di incrocio che avvicina Milano alla Valtellina

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MILANO – Un passo in avanti verso la realizzazione della nuova sede di incrocio nella stazione ferroviaria di Dubino (Sondrio) che permetterà l’ottimizzazione delle coincidenze tra il servizio della Valtellina e quello della Valchiavenna. Oggi la Commissione Agricoltura, presieduta dal Consigliere Ruggero Invernizzi (FI), ha acceso il semaforo verde all’autorizzazione in deroga al regime della riserva naturale Pian di Spagna – Lago di Mezzola per gli interventi previsti, che una volta conclusi, permetteranno di efficientare il servizio e creare le condizioni per le coincidenze tra tutti i treni della linea della Valtellina (Lecco-Colico-Tirano) e i treni della linea della Valchiavenna (Colico-Chiavenna), con una considerevole riduzione dei tempi di percorrenza da e per Milano.

Rilevanza strategica

La sede di incrocio a Dubino riveste un ruolo di rilevanza strategica per la regolarità e l’efficientamento del servizio ferroviario regionale, rispetto alle altre sedi di incrocio individuate dall’Accordo fra Regione Lombardia e Rete ferroviaria italiana (sottoscritto nel 2016 e modificato nel dicembre 2017), in quanto consentirà di assicurare le corrispondenze a Colico tra i servizi ferroviari della Valtellina e della Valchiavenna. Un intervento particolarmente importante, anche in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Le opere

Gli interventi oggetto del parere approvato oggi in Commissione (relatrice la Consigliera leghista Simona Pedrazzi), riguardano, in particolare, l’adeguamento di un marciapiede, la realizzazione di un secondo marciapiede e sottopasso con relative rampe di accesso nella stazione di Dubino, che interessano parzialmente sedimi soggetti al regime della riserva naturale. Gli interventi che interferiscono con la riserva naturale sottraggono una superficie totale inferiore ai 1000 mq occupando l’attuale area prativa compresa tra la strada Via Casello e l’attuale recinzione a protezione della ferrovia, di sviluppo lineare di circa 230 m e larghezza variabile da 0,5 a 2 m circa, e l’area prativa di circa 350 mq tra Via Casello, il passaggio a livello e Via Regina. Non è previsto lo spostamento della strada asfaltata di Via Casello non determinando quindi consumo di suolo agricolo. Gli impatti negativi diretti e indiretti sono stati giudicati trascurabili o bassi e sono state previste diverse misure di mitigazione ambientale, fra le quali: la realizzazione di fasce arboree-arbustive e prative per una superficie di circa 325 mq e un’area di circa 945 mq che sarà sistemata a prato e arbusti. Al completamento dei lavori, lungo l’ingresso alla stazione, su un’area di circa 545 mq, verranno piantate ulteriori aree arbustive e prative.

La relatrice

“Vivere un territorio – ha commentato la relatrice del provvedimento, Simona Pedrazzi – implica costruire abitazioni e sviluppare reti di trasporto e servizi che si intersecano gli uni con gli altri. Costruire infrastrutture significa quindi sviluppare un sistema di supporto ai servizi in armonia con ambiente e paesaggio. Significa rispettare le persone, il loro lavoro e la loro sicurezza, migliorare la vita delle comunità per aspetti economici ma anche sociali, valorizzare i paesaggi e pensare ad un sistema di manutenzione e cura in grado di assicurare alle grandi costruzioni la capacità di resistere, adattarsi e migliorarsi nel tempo”.