Una piccola opera d’arte con una storia speciale, l’autrice proprio ieri era salita per vederla
“Immaginatevi la rabbia quando abbiamo scoperto che la scultura della nostra amica Laura non era più al suo posto”
LECCO – “Un gesto ignobile che lascia l’amaro in bocca a tutti noi Beck”. E’ tanta l’amarezza nelle parole di Gianmario Maver che da sempre, con l’aiuto di un gruppo di amici che ama la montagna, si prende cura del sentiero che sale al Corno Regismondo, poco sopra il monte San Martino.
Quella di ieri doveva essere semplicemente una giornata di gioia e allegria. Il gruppo dei Beck, infatti, è salito in cima alla montagna per condividere il desiderio di un’amica speciale. Laura De Tomas Pinter, alcuni anni fa, è stata vittima di un brutto incidente in montagna da cui si è ripresa con non poche difficoltà.
“E’ una grande amica del gruppo tanto che, dopo l’incidente, grazie alla sua passione per la scultura ha scolpito nel legno l’effige del nostro gruppo e ce l’ha regalata – racconta Maver -. Visto il comune amore per la montagna abbiamo pensato che il posto migliore per posizionarla fosse proprio sul Regimondo, montagna di cui il nostro piccolo ma grande gruppo mantiene il sentiero e tutta l’area in cima con grande dedizione e costanza”.
L’amica Laura, a causa dell’incidente, ha tuttora delle difficoltà a camminare ma non ha voluto rinunciare alla sua passione più grande e con grande determinazione continua a compiere delle escursioni. Ieri, dopo tanto tempo, il gruppo Beck ha deciso di esaudire un suo desiderio e accompagnarla in cima al Regismondo per vedere anche dove era stata posizionata la sua piccola scultura.
“Immaginatevi la rabbia quando abbiamo scoperto che avevano rubato la scultura di Laura che, con grande sforzo, era voluta salire di nuovo sul Regismondo – ha detto sconsolato Maver -. Tra l’altro avevo applicato l’opera in una piccola intelaiatura di ferro con una protezione per le intemperie che è stata gettata in un buco nelle vicinanze. Spero che il signore o la signora che ha compiuto questo gesto si ravveda e la scultura ritorni presto al suo posto…”.
Il fatto è avvenuto negli ultimi 15 giorni perché giusto un paio di settimane fa il gruppo era salito per alcune manutenzioni ed era tutto in ordine, ma il fatto è talmente assurdo che Gianmario Maver conclude una considerazione: “Ho persino pensato che magari l’ha tolta qualcuno per riportarla in condizioni ottimali e poi, a sorpresa, la rimetterà al suo posto. Io spero sia così, anche perché noi amiamo la montagna e questo luogo, per noi, è un vero gioiello delle montagne lecchesi”.