Iniziate lunedì le prime vaccinazioni negli ambulatori dell’ASST di Lecco
Centralino preso d’assalto. Medici di famiglia in difficoltà e in farmacia nessuna dose per le fasce non protette
LECCO – Nonostante le difficoltà nelle forniture, sono iniziate questa settimana le prime vaccinazioni presso gli ambulatori sul territorio dell’ASST di Lecco: in questa fase il vaccino è somministrato solo ai pazienti fragili, ai loro conviventi e alle donne in stato di gravidanza o nel periodo ‘post partum’.
Da metà novembre, con l’arrivo delle altre dosi di vaccino, dovrebbe entrare nel vivo la vera e propria campagna anti-influenzale destinata agli over 65, agli operatori sanitari, ai bambini fino a 6 anni di età, personale delle forze dell’ordine.
Nel frattempo la linea telefonica dedicata alla prenotazioni è stata presa d’assalto in questi giorni dalla chiamate degli utenti, con attese di svariati minuti per parlare con gli operatori.
Rimandate a dopo il 9 novembre le vaccinazioni per bambini oltre i 6 anni. In una terza fase la vaccinazione sarà promossa anche tra le persone di età dai 60 ai 64 anni, non affette da patologia.
I farmacisti: “Li aspettiamo insieme a voi”
I soggetti non compresi dalle categorie a rischio e che pensavano di sottoporsi a vaccino, quest’anno rischiano definitivamente di accantonare l’idea: le dosi in farmacia, seppur con il contagocce, stanno arrivando già da fine ottobre ma sono quelle ordinate dai medici di famiglia per le vaccinazioni dei propri pazienti, rientrati nelle stesse categorie protette.
Dosi racimolate non senza difficoltà: in una lettera alla Regione (leggi qui) i medici di famiglia lombardi hanno infatti denunciato “intollerabili ritardi nelle forniture di vaccini” che mettono in crisi logistica e programmazione della campagna vaccinale.
Il cittadino che privatamente vuole acquistare la dose di vaccino, al contrario degli anni passati, al momento deve aspettare e sperare che, concluse le vaccinazioni dei pazienti più ad alto rischio, avanzino ulteriori quantità di vaccino. Gli stessi farmacisti, in queste settimane hanno esposto il cartello per segnalare l’impossibilità di rifornire la clientela:
“Il tuo farmacista è sempre accanto a te anche per fornirti il vaccino e vorrebbe starti accanto soprattutto quest’anno. Per ora non può soddisfare la tua richiesta: siamo anche noi come voi in attesa che i vaccini si rendano disponibili – recita il cartello di Federfarma Lecco esposto in alcune farmacie – Per ora insieme possiamo solo aspettare”.
La Cisl: “La Regione si è fatta cogliere impreparata”
“Le dosi di vaccino ordinate dalla Regione a carico del servizio sanitario, quindi gratuite per il cittadino, non sono sufficienti rispetto alla quantità realmente necessaria. In modo particolare per le categorie più a rischio, nelle quali rientrano più che mai anche gli anziani over 65, soprattutto in questo periodo di pandemia Coronavirus” lo sottolineano i segretari generali dei sindacati regionali dei Pensionati e dei Medici della Cisl, Emilio Didonè e Danilo Mazzacane.
“Certamente qualcosa non ha funzionato – affermano Didonè e Mazzacane – Ci riferiamo anche alla questione delle gare sbagliate dalla Regione Lombardia, che hanno portato ad assicurarsi centinaia di migliaia di dosi di vaccino in meno, molto inferiori rispetto ai 3.874.744 necessari per coprire tutte le richieste, stando ai numeri dichiarati dalla stessa Regione.”
“Abbiamo più volte sollecitato regione Lombardia di attrezzarsi in tempo per campagna di vaccinazioni antinfluenzali – sottolineano – ma ancora una volta questa Regione si è fatta trovare impreparata. È sconfortante ciò che sta accadendo alla sanità lombarda e sulle vaccinazioni assistiamo al solito scarica barile tra Regione, Ats e medici”.
Un’ultima gara per rifornirsi. Straniero (PD): “Vaccini, pochi e pagati tanto”
Solo qualche giorno fa l’Agenzia regionale per gli acquisti Aria ha avviato ha avviato una procedura di gara per la fornitura di ulteriori 150.000 vaccini antinfluenzali destinati alla campagna vaccinale.
Una nuova fornitura “a carattere precauzionale – hanno spiegato da Aria – a fronte della domanda sempre più alta di vaccini antinfluenzali in un contesto di co-circolazione di virus influenzali e Sars Cov 2”
“La vicenda della vaccinazione antinfluenzale in Lombardia è l’ennesima prova di come venga gestita, male, la sanità nella nostra Regione – fa il punto il consigliere regionale Raffaele Straniero che nei giorni scorsi ha avanzato un’interrogazione alla Regione – Da febbraio ad oggi sono state aperte 12 gare. Per via degli errori commessi (prezzi a base d’asta, quantitativi, ecc.), la maggior parte delle stesse sono andate deserte”.
“Ovviamente per ora nessun vaccino a disposizione per le categorie non ritenute a rischio – aggiunge Straniero – La serie di errori commessi si riflette anche sul prezzo pagato: mediamente Regione Lombardia ha pagato 14 euro a dose, circa tre volte il prezzo corrisposto dalle altre Regioni, un lotto da 500 mila vaccini è stato pagato addirittura 26 euro a dose (cinque volte tanto). Inoltre 400 mila dosi sono state acquistate da un’azienda priva dei requisiti richiesti (bollino ANAC)”