LECCO – Riceviamo a pubblichiamo:
“Vergognandomi di essere italiano oramai non mi stupisco più di nulla. Oggi è l’ottavo giorno (domenica, ndr) che il Ponte Vecchio di Lecco è chiuso ai soli pedoni. Si può transitare in auto, in camion ma non su due piedi. Pesce d’aprile fuori stagione?
Chi abita dalla parte malgratese/galbitese del fiume e deve andare al lavoro a Lecco o portare i bimbi a scuola, andare al mercato a fare la spesa ha due soluzioni: farsi circa un kilometro in più oppure utilizzare l’auto.
Il ponte è presidiato giorno e notte da protezione civile e vigili urbani che consigliano di andare a casa a prendere l’auto (no, non è uno scherzo: un vigile urbano mi ha proprio detto “vada a casa a prendere l’auto per passare il ponte”).
Utilizzare tanta forza lavoro per fare qualcosa di utile tipo accompagnare chi deve andare al lavoro da una parte all’altra del ponte? Oppure metterli a presidiare le strisce pedonali dove spesso si rischia la vita?
Un ‘principino’ de LaLeccoBene si lamenta che creare una ciclopedonale sul ponte sarebbe un disastro perchè bloccherebbe il traffico dei potenti mezzi a quattro ruote delle mamme inferocite che devono portare i pargoli nelle prestigiose scuole de LaLeccoBene. Consigliare di prendere il pulman o andare a piedi? In un paese “normale” si scoraggia l’uso dell’auto e si invita ad andare a piedi.
La mobilità sostenibile versione Lecco prevede la chiusura delle strade ai pedoni, a volte alle bici (c.so Matteotti a Lecco), multe ai ciclisti che circolano senza segnalatore acustico (Pescate)“.
Renzo Raimondi