LECCO – “Su quello che sta succedendo nella nostra Provincia in tema di gestione del servizio idrico ed annesse incalzanti questioni non si finisce più di stupirsi … e di indignarsi !
Come membri del Comitato Lecchese Acqua Pubblica e Beni Comuni volta per volta ci viene concesso, bontà loro, di assistere alle assemblee delle società idriche partecipate dai Comuni e quindi, almeno formalmente pubbliche.
Il 14 siamo stati quindi ammessi ad assistere, “naturalmente” senza diritto di parola, all’assemblea di LRH che aveva tra l’altro per oggetto l’illustrazione del Piano-Programma e relativo Piano Economico Finanziario a sostegno della candidatura di LRH all’affidamento del Servizio idrico provinciale.
Di spunti critici sul suo svolgimento ce ne sarebbero più d’uno, peraltro evidenziati dai media locali, ma mi preme qui evidenziare un aspetto “squalificante” (non qualificante !) di certi riti societari a parvenza democratica e partecipativa.
Quasi mai infatti in queste occasioni, che dovrebbero registrare l’azione di controllo e di approfondimento dei sindaci delegati a rappresentarci, si vedono richieste perlomeno di chiarimento o interventi di merito : tutto, quasi sempre, scorre liscio ….. come l’acqua. Un quasi unanimismo passivo di sapore conformistico e di delega a pochi “eletti”, non di sola funzione amministrativa, alla conduzione delle politiche di gestione del servizio pubblico.
Eppure ci sarebbero parecchie cose da perlomeno approfondire e da eccepire.
Volendosi limitare ai soli meccanismi del percorso informativo-decisionale stupisce ad esempio che, come successo non solo in questa occasione, a fronte di fugaci slides e relazioni “incalzanti”, non si forniscano neppure delle copie preventive in modo da poter perlomeno comprendere quello che si sta illustrando, visto i concetti non semplici che infarciscono le relazioni spesso peraltro citando norme ed articoli che solo un addetto ai lavori può valutare, peraltro avendone il tempo . Una salsa “preconfezionata” che sembra non ammettere “intrusioni” che rendano plausibile perlomeno un buon livello di consapevolezza su quanto si va volta per volta a valutare.
Spesso infatti a quei pochi “irritanti” che, nel pieno adempimento delle loro funzioni non solo di soci ma, a maggior ragione, di rappresentanti dei propri cittadini – sono lì per questo, o no ? – osano chiedere spiegazioni o esprimere critiche capita di raccogliere evidenti segni di insofferenza spesso accompagnati quantomeno da mugugni se non espliciti commenti taglienti e sarcastici.
Proprio in ragione di ciò, appena chiusa l’assemblea alcuni di noi, si sono permessi rivolgendosi ad un sindaco particolarmente mugugnante ed insofferente nei confronti dell’intervento di chi semplicemente stava svolgendo il proprio ruolo di socio-rappresentante, di chiedergli cortesemente di come si potesse essere consapevoli dei problemi se si accettava supinamente di non essere messi compiutamente al corrente e con un congruo periodo d’anticipo degli elementi informativi, vista peraltro la loro complessità. La qual cosa si sta peraltro riprofilando in occasione della Conferenza dei Comuni che si svolgerà lunedì.
La risposta è stata letteralmente “ voi dovete smettere di rompere i co – – – – ni ! …” e a riguardo della Conferenza di lunedì “ Quello che farò sono c – -zi miei ! “. La nostra risposta non poteva che essere a questo punto uniforme allo squisito linguaggio di quel primo cittadino : “ No sono c – -zi dei cittadini ! “
Ecco quello che succede a chiedere banalmente conto …. Se questa è democrazia partecipativa !
Ma coloro che pensano di poter gestire la cosa pubblica, specialmente quella importantissima relativa ai Beni Comuni Primari, secondo logiche da ristretto comitato d’affari con annesso contesto delegante, stiano tranquilli : chi pensa che la democrazia, quella vera, passa solo dalla partecipazione attiva e non delegante dei Cittadini, continuerà ad approfondire, formarsi delle opinioni documentate, controllare, esprimersi e giudicare l’operato di chi ci rappresenta o dovrebbe rappresentare. Solo così si potrà distinguere ed apprezzare chi si spende effettivamente per la Collettività .
Germano Bosisio, cittadino prima che componente del Comitato Lecchese Acqua Pubblica e Beni Comuni