Ormai l’arrivo di migranti è un duro e amaro dato di fatto con caratteri e aspetti quantitativi e temporali che si prospettano quasi apocalittici.
Un numero non precisamente definibile e una durata con un termine sicuramente non breve. Sudan ,Eritrea, Somalia, Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Libia,Repubblica Centrafricana…gli stati da cui la popolazione scappa sembrano aumentare…un elenco sempre in aggiornamento. A cui si aggiungono molte altre persone, soprattutto giovani, di questi ed altri stati che cercano fortuna e lavoro , abbandonando la terra natia avara di prospettive. E poi … i morti nel mare … che strazio! … cadono nel dimenticatoio dell’indifferenza di molti. Anzi, paradossalmente e molto crudelmente senti commenti di qualcuno che quando vi sono affondamenti di barconi di disperati cinicamente afferma : ” Meno problemi per noi!”. Orrenda assuefazione alla tragedia e sordità all’urlo di vittime della disperazione.
Si sono strutturate sempre più e meglio delle disumane organizzazioni criminali che fungono da “tour operator della disperazione” compiendo le più indescrivibili azioni di disumanità, per fare molti soldi sulle lacrime e sangue di migliaia di deboli disperati. La medesima disperazione che si vede sui volti di quelle migliaia di fuggitivi siriani che tentano di prendere gli ultimi treni attraverso la Macedonia,che ormai ha chiuso i confini. L’Ungheria che si trova costretta a costruire un muro per cercare di arginare la fiumana di disperati che varca i confini attraverso la Serbia. Gli esuli partiti dalla Turchia con canotti gioiscono quando toccano terra sulle coste delle isole greche. Gli accampati di Ventimiglia e Calais… l’elenco delle situazioni potrebbe continuare…Di fronte a questi drammi che da anni, da anni ripetiamo, non da mesi, riempiono le nostre pagine di cronaca in continuo crescendo è normale chiedersi “Ma l’Europa cosa fa? L’Onu?” Quest’ultima sta tentando di fare qualcosa, come cercare di mettere al tavolo la varie fazioni contrapposte in Libia. Ma purtroppo finora senza risultati, rivelando la sua cronica impotenza.
Possibile che non si riesca a far niente?
Comunico che direttamente e personalmente, e/o tramite l’associazione Cittadini Protagonisti o/e anche tramite l’Amministrazione Comunale, vedrò col sindaco e gruppo di maggioranza cosa si può fare. Cercherò di contattare qualche Europarlamentare. Certamente non Salvini che penso faccia di tutto come politicante per acquisire consensi, fuorché il suo lavoro di europarlamentare. Ha forse fatto delle proposte serie, concrete e fattibili nelle assemblee di Bruxelles o Strasburgo oltre a sancire slogan emotivamente accattivanti? Ha suggerito e proposto impegnandosi in prima persona strategie diplomatiche o modalità di azioni di intervento in collaborazione con altri stati?
Non si può stare solo a guardare! E subire arrivi e tutto ciò che sta accadendo in modo fatalistico. Vi è l’impegno di migliaia di missionari nel mondo, volontari, uomini di buona volontà, come tanti operatori delle forze dell’ordine qui nel nostro paese . Ma deve fare di più la politica a livello internazionale!
Certo l’Italia ed il Governo stanno facendo la loro parte, tranne quelli che hanno cercato miseramente di approfittarsene. Accoglienza, carità, misericordia… Marina militare, Croce rossa, centri di accoglienza, generosità spontanea di migliaia di volontari, Caritas,ospitalità, ecc. Inoltre si sta facendo una ferma e dura senza tentennamenti repressione contro gli scafisti. L’Italia sta facendo molto, in modo generoso ed esemplare.
Poi un’altra domanda: Fino a che punto oggi serve poi la difficilissima e doverosa cernita tra chi ha lo status di rifugiato politico e chi è solamente un fuggitivo dalla mancanza di prospettive del suo paese? Oltre a esserci molte riserve su come questa capacità selettiva sia stata per così dire iniziata o difficile a farsi o qualcuno non la vuole ingiustamente fare. Ma bisogna inoltre chiedersi come mai nessuno riflette compiutamente sulle origini del fenomeno e pensa a come intervenire per fermarlo? Di tutte quelle multinazionali che hanno appoggiato dittatori, guerriglieri e frange integraliste per fare i propri affari nessuno ne parla? Su chi fornisce risorse e armi a chi causa i disastri che fanno scappare questi milioni di profughi chi ne parla? A quegli Stati o fazioni che appoggiano più o meno direttamente chi causa tali mali chi dice qualcosa? C’è omertà internazionale come con la mafia?
Non ci sono più limiti alla realizzazione dello stato del male che è chiamato Califfato. Da Nigeria, Somalia, Iraq, Siria… Orribili massacri. Rapimenti,violenze di ogni tipo,decapitazioni, distruzioni, sequestri di massa. Ora anche il rischio di uso delle armi chimiche. Poi in modo mirato e particolare si fanno sparire “le persone del dialogo”. Coloro che da anni erano riusciti a far convivere stupendamente cristiani e mussulmani. Su queste persone c’è una caccia particolare… perchè son quelle che fanno ragionare…fanno capire che la convivenza non solo è possibile ma meravigliosa. E’ l’evidenza della bontà dell’opposto che loro inneggiano vagheggiando nella tracotanza dell’irrazionalità della loro barbara ideologia, che a fatica chiamerei fede, visto il valore che ho sempre dato a questa parola. Dove sono finiti gli intellettuali moderni musulmani ? I maestri della diplomazia e politica internazionale? Perchè non si sente forte e ferma la loro denuncia?
Dopo anni di propaganda integralista senza ferme e aperte denunce in opposizione, ,senza critiche e dialettici confronti , si è diffusa una corrente di idee che porta con sè frutti di male e distruzione. Ora basta! Non si può solo attendere che gli Stati Uniti risolvano i problemi del mondo. Dopo la decapitazione dell’ottantunenne archeologo Khaled Asaad, che non ha voluto abbandonare i tesori storici di Palmira, oppostosi al loro trafugamento per ricavare soldi per acquistare armi o alla loro barbara distruzione, si scopre che vi è pure lo sciacallaggio di mercanti d’arte che se ne approfittano per acquistare sottobanco antichità finanziando così questo regno del male. Ora la distruzione con le ruspe del monastero di Sant’Elia, luogo storico di eremiti e pacifici monaci che da quindici secoli ospitava uomini dediti alla preghiera e all’accoglienza. Una bandiera del dialogo tra cristiani e musulmani, una bandiera della cultura e della solidarietà. Lì cercavano rifugio profughi cristiani e musulmani.
Sento il dovere di dire basta, e di dire sveglia a chi in Europa, all’Onu non sa cosa fare! Sveglia! Cosa si aspetta a convocare tavoli internazionali?
Unione africana?Lega Araba? Unione Europea? Onu?Nato? Consiglio di Sicurezza? Dove sono spariti?Adesso basta! Sveglia!
Io voglio fare la mia parte: contatterò personalmente un europarlamentare, e penso anche di far partire una petizione online per richiedere qualche azione diplomatica immediata.
Grazie per l’attenzione e l’evidenza che vorrete dare, sarà penso un contributo piccolo ma sentito a far muovere le acque. Spero di non essere solo una voce di uno che grida nel deserto.
Prof. Massimo Tavola
Vicesindaco di Calolziocorte