LECCO – Consegna beni di prima necessità per gli uomini con status di clandestini del centro di Lecco via Don Ticozzi, ma il popolo Italiano paga 37 € perché chi gestisce i campi soddisfi le prime necessità.
Che la solidarietà, venga da associazioni, con sede dai Sindacati, pare cosa normale, quanto sono buoni antifascisti e accoglienti, poi si scopre che questi Sindacati percepiscono dallo Stato Italiano contributi per un miliardo di Euro slegati all’attività tipica del Sindacato, cifre che fanno sembrare il finanziamento pubblico ai partiti poco più di una mancia, e si scopre che gli stessi Sindacati aprono uffici all’ estero per “informare” i migranti, ma questo è un altro caso.
Come, sempre per caso, che gli stessi Sindacati , pur percependo ingenti contributi pubblici non siano tenuti a pubblicare i bilanci.
Si sono sentite molte frasi buone, che sanno di buono, ma sono proprio a fin di bene…?
Seguendo le vicende collaterali, alle reazione all’ invasione del territorio italiano in atto c’è qualcosa che non torna, forse c’è qualcuno che “ciurla nel manico”.
Grazie all’ intervento dell’ esercito degli autoproclamati buoni, gli uomini entrati sul suolo della Nazione provenienti da aree non in stato di guerra , da oggisono dotati di tutti i generi di prima necessità, tutto bene .
Analizziamo un po’ la situazione visto che si tratta di persone e queste persone sono prive di qualsiasi genere di prima necessità, da quanto affermato e sentendo le parole dell’associazione Mir Sada e del consigliere Anghileri questo risulta assolutamente chiaro e incontrovertibile.
Attenzione pero’ qui si parla di servizi alla persona e denaro pubblico. I bandi indetti dalla Prefettura di Lecco prevedono la fornitura agli immigrati accolti nelle tendopoli del Bione e a tutti gli altri accolti nella nostra provincia di vestiario adeguato alla stagione da fornirsi all’accoglienza e all’occorrenza il rinnovo periodico degli stessi al fine di garantirne il decoro e l’igiene della persona, compreso il servizio di lavanderia, prodotti per l’igiene personale e rinnovo degli stessi consumabili con l’uso (sapone, shampoo, dentifrici, carta igienica, ecc.), erogazione di un “poket money” in buoni spesa o carte prepagate, tessera telefonica di 15 euro all’ingresso, materasso, cuscino, lenzuola, federe e coperte, periodicamente cambiato con servizio di lavanderia, e quant’altro di utile al confort della persona. Per tutti i soggetti sono previsti inoltre vari servizi per l’integrazione, dal servizio di mediazione linguistico – culturale al servizio di informazione sui diritti e doveri e condizioni dello straniero, sostegno sociopsicologico, assistenza sanitaria, assistenza alla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale. In riferimento alla polemica sui cellulari in dotazione il bando prevede che “la struttura ospitante curera’ l’uso delle suddette schede affinchè gli ospiti possano telefonare, mettendo a loro disposizione telefoni cellulari o postazioni telefoniche fisse e/o pubbliche”. Chi vince gli appalti deve inoltre fornire colazione, pranzo e cena richiedendo la massima cura nella selezione degli alimenti che dovranno essere di prima qualita’ non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari, nonché nel rispetto delle rispettive scelte religiose. Prevista inoltre pulizia giornaliera e periodica dei locali, arredi e dell’intera struttura, compresa disinfezione, disinfestazione, derattizzazione, deblattizzazione delle superfici e raccolta e smaltimento dei rifiuti.
In sostanza, si sbandiera ai quattro venti che un’ associazione privata deve ricorrere alla solidarietà dei cittadini Lecchesi per soddisfare le prime necessità di questi uomini; quando il popolo Italiano ha messo a stanziato tutte le risorse economiche necessarie, che il Ministero degli Interni per mano della Prefettura mette a disposizione delle cooperative “pagate” per rifornire questi uomini di quanto sopra detto ed elencato .
Capite che se non viene fornito quanto previsto a bando, trattandosi di denaro pubblico, il fatto è gravissimo.
Nulla importa se per quanto ci riguarda chi si trova oggi nelle tende al Bione dovrebbe essere immediatamente rimpatriato ( sembra anche il pensiero che si legge tra le righe del Presidente Francese Holland al vertice del 24.08.2015), in quanto clandestini, essendo già stato appurato che questi non sono scappati da guerre, ma sono giunti nel nostro paese in modo clandestino sfruttando il canale aperto da chi veramente sta scappando dai propri paesi in conflitto.
Ma se dopo tutto questo elenco di servizi che viene garantito agli immigrati, serve un ulteriore intervento da parte di qualche associazione e/o privati, vuol dire che qualcuno non sta facendo il proprio dovere e per questo faremo richiedere con interrogazione parlamentare direttamente al Ministero dell’Interno affinchè faccia luce sulla questione , visto quanto dichiarato da Mir Sada e se c’è qualcuno che non sta facendo il proprio dovere sperperando denaro pubblico, questo qualcuno dovrà pagare, perché questo “business immigrati” solo in provincia di Lecco costa ca. 9 milioni di euro all’anno! I viveri e indumenti raccolti vengano invece portati negli uffici servizi sociali dei comuni ai quali la nostra gente bisognosa si rivolge, ma essendo italiana non ha diritto a nulla in quanto per il Governo Renzi/Alfano prima viene l’immigrato! Sia chiaro che con la Lega al Governo succederà esattamente il contrario, verrà ristabilita la normalità e prima verrà la Nostra gente!
Cosi si appurerà se vi è qualche omissione o falla nel sistema di accoglienza o se qualcuno si sta auto promuovendo con operazioni di Marketing mediatico.
Comprendiamo che siano irritanti le nostre richieste e i nostri controlli, ma dopo anni di denuncia a vuoto, una frase intercettata ha rotto il velo: “Tu sai quanto ci guadagno sugli immigrati? C’hai idea? Il traffico di droga rende meno”, così al telefono Salvatore Buzzi, braccio destro ‘imprenditoriale’ di Massimo Carminati da l’ Espresso online 02 dicembre 2014.
Le aree politiche più o meno confessionali dei buoni le conosciamo, come conosciamo, la loro bontà e come si esprime.
Per questi uomini, siano essi potenziali profughi o clandestini, bisogna trovare una casa, garantire anni di mantenimento e un lavoro, per gli italiani, e peggio gli immigrati qui da anni, se disoccupati o con il minimo della pensione , se protestano contro l’ ingiustizia, se chiedono aiuto, sono pronti gli appellativi da populisti e per chi sostiene queste idee l’appellativo è di Leghisti, razzisti e fascisti.
Il Segretario Provinciale di Lecco
Lega Nord – Lega Lombarda
Flavio Nogara