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LECCO – Prima seduta del nuovo Consiglio comunale dopo le elezioni: lunedì sera l’aula di palazzo Bovara è tornata ad animarsi accogliendo nuovi e vecchi volti della politica cittadina sia nella maggioranza che tra i banchi dell’opposizione.
Nel Partito Democratico sono stati riconfermati consiglieri il capogruppo Stefano Citterio, Alberto Colombo, Stefano Angelibusi, Alberto Frigerio, Antonio Pattarini; con loro siedono anche gli ex assessori Elisa Corti e Vittorio Campione, vicesindaco nella passata amministrazione.
Nove sono invece i nuovi ingressi tra le fila dei democratici, ovvero Monica Coti Zelati, Anna Niccolai, Luigi Comi, Clara Fusi, Bruno Biagi, Anna Sanseverino, Agnese Massaro e i giovani Vittorio Gattari, segretario provinciale dei GD, e Roberto Nigriello.
Per Appello per Lecco torna a sedere in consiglio Giorgio Gualzetti insieme alla “new entry” Gianluca Corti e l’ex assessore ai Servizi Sociali, Ivano Donato, eletto nelle amministrative del 2010 sotto lo stemma dell’IDV ed oggi esponente della civica che sostiene Brivio.
Lo stesso vale per Dario Spreafico, secondo per voti nella lista di Vivere Lecco, che accede all’aula consiliare con l’ingresso in giunta di Ezio Venturini.
Le ultime elezioni segnano il ritorno al palazzo comunale di Lorenzo Bodega, non come sindaco ma come consigliere d’opposizione insieme al riconfermato Filippo Boscagli e a Paola Perossi per NCD e “Gigi” Lococciolo per la lista Bodega Sindaco Sì.
Tra i banchi della minoranza gli altri tre candidati sindaco sconfitti alle urne da Brivio: Alberto Anghileri (Cambia Lecco) che rappresenterà l’area della sinistra lecchese, Massimo Riva con il quale i Cinque Stelle approdano in Comune, e Alberto Negrini, battuto al ballottaggio dal primo cittadino.
La Lega Nord, che sosteneva Negrini, guadagna quattro posti in aula e vede riconfermata la capogruppo Cinzia Bettega, i consiglieri Stefano Parolari e Giovanni Colombo; con loro entra per la prima volta in Consiglio Andrea Corti.
Con Antonio Tallarica torna in aula anche la bandiera di Forza Italia dopo la separazione da NCD, partito nel quale erano confluiti tutti i consiglieri eletti nell’allora PDL.
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