CALOLZIOCORTE – E’ stata approvato, ieri sera (venerdì) in consiglio comunale, l’affidamento a Silea Spa dei servizi relativi alla gestione della raccolta rifiuti sino al 31 dicembre 2029.
Non sono mancate critiche da parte delle minoranze che hanno presentato, al termine della seduta, anche una mozione sulla gestione del servizio idrico integrato.
Prima di discutere della delibera riguardante Silea, il consiglio comunale ha approvato due emendamenti, riferiti sempre alla delibera, presentati dal gruppo di minoranza Lega Nord: nel primo dei due emendamenti il gruppo del carroccio chiedeva di riportare in consiglio comunale la decisione e le diverse fasi del progetto di teleriscaldamento, messo in atto da Silea, sul quale il consiglio comunale di Calolziocorte non si era mai espresso; nel secondo invece, Marco Ghezzi capogruppo Lega Nord ha chiesto al consiglio comunale che “ venisse dato atto nella delibera che Silea Spa ha rassicurato sul fatto che i corrispettivi per i servizi resi indistintamente e con modalità comuni a tutti i soci non subiranno aumenti rispetto al contratto in essere a parità di qualità e quantità di servizi forniti”. Entrambi gli emendamenti non hanno trovato nessuna difficoltà nell’essere approvati da tutto il consiglio comunale.
Difficoltà e perplessità ha invece generato la discussione inerente la delibera mediante la quale si confermava l’affidamento a Silea Spa dei servizi relativi alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti sino al 31 dicembre 2029.
“Da questa delibera ci asteniamo – ha spiegato il capogruppo Ghezzi – poiché risulta essere la diretta conseguenza della delibera del dicembre 2014 che noi abbiamo contestato considerandola illegittima. Quando nel consiglio comunale del 29 dicembre scorso, in cui la maggioranza ha deciso di affidare il ramo di igiene a Silea fino al 2017 (le minoranze avevano abbandonato l’aula durante la votazione per protesta) avevamo manifestato delle perplessità riguardo alla nota della delibera in cui vi era scritto che il comune si impegnava ad estendere l’affidamento della gestione Silea fino al 2029, ma il sindaco ci aveva rassicurato comunicandoci che non era nulla di impegnativo”.
Perplessità, quelle del Carroccio, che si sono rilevate fondate e che venerdì sera hanno avuto la conferma: “già nel dicembre scorso tutto era già stato deciso e il progetto stato scritto – ha continuato Ghezzi – il tutto senza comunicare alle minoranze quanto stesse accadendo”. Una critica pensate contro l’amministrazione Valsecchi per mancanza di chiarezza secondo Ghezzi di fronte ad un argomento delicato come il passaggio da Ausm, società di proprietà comunale, a Silea spa per la gestione del ramo di igiene urbana.
Critiche anche da parte della minoranza “Lavoro, sviluppo e libertà”, che ha accusato Silea di “essersi interessata ad Ausm solo quando vi è stato un cambio di leggi che ha giocato a suo favore, mentre prima ci ha sempre risposto con un ‘due di picche’; questo dimostra come la questione non fosse completamente chiara sin dall’inizio”, ha affermato il capogruppo Dario Gandolfi.
Limitatamente alla delibera, Gandolfi ha deciso di astenersi: “Come gesto di disponibilità politica poiché non possiamo rimanere senza una gestione rifiuti e non possiamo rischiare di mettere crisi in una città per dei ‘capricci’”.
Si è mostrato invece favorevole alla delibera il gruppo di minoranza Casa delle sinistre” sottolineando come “la documentazione dimostri la validità dell’affidamento a Silea fino al 2029, e come potrebbe essere positivo affidare la gestione rifiuti a livello provinciale ad un’unica azienda”.
La maggioranza infine si è schierata a favore decretando l’approvazione della delibera.
I problemi e le critiche della minoranza però non si sono fermate al capitolo Silea spa, sono infatti proseguite con la mozione presentata congiuntamente dai gruppi di minoranza Lega Nord e “Lavoro, sviluppo e libertà” riguardante l’affidamento del servizio idrico integrato.
Ma facciamo un passo indietro per capire il motivo per cui le minoranze hanno presentato questa mozione. A novembre l’autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha dato parere negativo all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato a Lario reti holding; dopo questa bocciatura la provincia di Lecco dovrà comunicare, entro il 27 dicembre, le iniziative adottate per rimuovere le cause che determinano la bocciatura dell’affidamento a Lrh spa.
Di fronte a questa situazione, i gruppi di minoranza Lega Nord e Lavoro, sviluppo e libertà hanno presentato una mozione con cui invitano “i sindaci della provincia di Lecco – ha spiegato il capogruppo Lega Nord Marco Ghezzi – ad assumere urgentemente ogni iniziativa idonea a pervenire alla revoca della delibera assunta in data 29 ottobre in sede di assemblea della società Lrh spa, e nella conferenza dei comuni dell’ATO, ogni iniziativa idonea a pervenire all’affidamento diretto del servizio idrico integrato ad un unico soggetto compatibile con il modello della società in house providing (proprietà pubblica, svolgimento dell’attività prevalente in favore dell’ente affidante il servizio pubblico). Infine, a deliberare a favore dello scorporo della società Idroservice da Lario reti holding”.
Questa mozione quindi “si vuole porre come una via di uscita per la situazione in cui si sono messe la provincia di Lecco e Lario reti holding che se non risolta entro il 27 dicembre con la decisione di fare marcia indietro, porterà ad un inevitabile aumento delle tariffe che andrà a gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini” ha concluso Ghezzi.
Il primo cittadino Cesare Valsecchi a sua volta ha spiegato: “Il presidente della provincia Flavio Polano si è recato a Roma per cercare di far fronte a questa difficile situazione, ma momentaneamente non si può fare nulla perché vi è la necessità di una maggiore documentazione, lo stesso presidente della provincia ha però assicurato che sarà sua cura aggiornarci sulla situazione nel prossimo consiglio provinciale”. Dunque per risolvere la questione c’è bisogno di tempo, tempo che però il capogruppo Ghezzi non è disposto a concedere: “C’è bisogno di agire subito, altrimenti arriveremo al 27 dicembre senza essere preparati e sbatteremo contro un muro”.
Finite le discussioni il consiglio comunale si è occupato delle dichiarazioni di voto: le minoranze che hanno presentato la mozione si sono dichiarate a favore così come il gruppo di minoranza “Casa delle sinistre” che ha mostrato il suo appoggio alla mozione, sottolineando la necessità che l’acqua rimanga un bene pubblico. Contraria all’unanimità invece la maggioranza che ha decretato così la bocciatura della mozione.