Ieri sera il primo incontro pubblico per lo schieramento che riunisce Sei Merate, Pd e il gruppo dell’ex sindaco Albani
Il candidato sindaco: “Faremo un sondaggio per trovare il nuovo nome e siamo aperti al confronto e alla collaborazione di tutti”
MERATE – “Ho lavorato con lui per 5 anni durante la mia amministrazione. Posso dire che Aldo Castelli ha tanti requisiti importanti, tra cui quello di essere un meratese doc e di essere aperto al dialogo e alla comprensione. E’ una persona che crede nei valori della Resistenza, nell’Europa e nel nostro presidente della Repubblica”. Si è espresso così l’ex sindaco Giovanni Battista Albani nel presentare ieri sera, martedì, davanti a una cinquantina di persone, il candidato in lista per il centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di fine maggio.
L’incontro nell’area Cazzaniga
La sede di Arte&20, situata nell’area Cazzaniga, ha ospitato infatti il primo incontro pubblico del nascente gruppo chiamato a raccogliere l’esperienza di Sei Merate, attuale compagine di minoranza, irrobustendola con l’appoggio diretto del Pd e del gruppo informale capitanato proprio dall’ex sindaco Albani. E’ stato quest’ultimo a chiarire fin da subito: “Da stasera il mio gruppo farà un passo indietro per dare supporto ad Aldo Castelli”. E poi ha aggiunto: “Quello che vogliamo è riappropriarci della città e del territorio, pensando al futuro della nostra cittadina. L’attuale maggioranza molto probabilmente si unirà alla Lega per vincere. A noi invece non interessa riconquistare il potere, bensì dare un servizio ulteriore a questa città”.
L’ex sindaco Albani: “Aldo Castelli è un meratese doc”
L’ex primo cittadino, in carica dal 2004 al 2009, ha ribadito: “Qualcuno non era soddisfatto per la candidatura di Aldo, ma a chi ha espresso perplessità rispondo dicendo che, anche se ormai siamo nella civiltà dei robot, il candidato perfetto non esiste. Aldo ha le caratteristiche essenziali per poter ben fare per il nostro territorio. A me piacciono le imprese difficili e l’importante è remare tutti nella stessa direzione, scegliendo le persone adatte e più rappresentative. Io sarò alle sue spalle invitando i miei amici a votarlo”. Un imprimatur vero e proprio a cui hanno fatto seguito le parole del candidato sindaco.
Castelli: “I nostri confini sono l’Europa e Mattarella”
Con i consueti toni calmi e pacati, Castelli, 70 anni quest’anno, bancario in pensione, ha voluto sottolineare fin da subito quella che sarà la visione del gruppo: “Il campo in cui ci muoviamo è l’Europa. E per noi è fondamentale la figura del presidente della Repubblica. Questi sono punti discriminanti per poi parlare di quella che è Merate che vogliamo, raccogliendo le proposte che emergono da voi”. Il nuovo gruppo dovrà darsi anche un nome: “Abbiamo pensato di proporre un sondaggio. E’ importante che la gente ci identifichi subito”.
Tra le priorità il Mandic e la vocazione di Merate
Tra i punti cardine, da affrontare in un’ottica sovracomunale, Castelli ha elencato l’ospedale San Leopoldo Mandic (“un ospedale di primo livello e così vorremmo che si mantenesse”), Retesalute, il traffico e anche una possibile riorganizzazione dei Comuni. “Se parlare di fusione è forse azzardato, bisogna sicuramente iniziare a ragionare su servizi associati, anche se so che i campanilismi sono molto forti”. Focalizzandosi invece sui temi comunali, è partito da una domanda. “Bisogna chiedersi se c’è e se vogliamo dare una vocazione specifica a Merate. Penso anche alle situazioni immobilizzate da tempo, come quella di Villa Confalonieri o del Castello”. Passando al welfare, Castelli ha sottolineato come bisognerebbe riuscire a prevenire le situazioni di disagio, mentre su ambiente e territorio ha ribadito l’urgenza di pensare “alla qualità e non alla quantità”, ipotizzando anche la stesura di un piano regolatore del verde. Non meno importante lo sguardo alla situazione anagrafica: “L’età media dei residenti è la più alta della provincia dopo Mandello. Ci attestiamo sui 46 anni e mezzo. Un dato di cui non possiamo non tenere conto”.