Fabio Dadati plaude Monti poi dichiara: “Ho fatto bene a lasciare il PdL”

Tempo di lettura: 3 minuti
Fabio Dadati

LECCO – Il Coordinatore Nazionale di Rinascimento Italiano Fabio Dadati plaude alla scelta di Mario Monti puntando il dito contro il Cavalliere. “Di fronte alla crisi di Governo provocata dal PDL a seguito delle scelte di Silvio Berlusconi, Mario Monti ha confermato con le dimissioni una serietà che non appartiene alla politica dei partiti. Ha messo a nudo Berlusconi che con il suo comportamento ha riportato l’Italia tra i Paesi inaffidabili”.

Per Dadati la mancata riforma delle Province è “l’ennesimo tradimento perpetrato nei confronti dei cittadini, una riforma imperfetta ma certo il primo passo verso il taglio di Enti e Società pubbliche che non sono più sostenibili per uno Stato così in crisi e indebitato come il nostro e senza il quale non potremo nemmeno più garantire un minimo di welfare”.

Il contenimento delle spese con l’eliminazione del finanziamento ai partiti, la riduzione dei parlamentari, la riforma della leggere elettorale sono rimasti solo dei buoni propositi e per Dadati tutto questo “ha spinto il confronto politico verso una guerra tra tifoserie, tra Comunisti ed Anticomunisti”.

L’ex assessore provinciale non ha remore nel sottolineare di “essere più convinto di ieri di aver fatto bene a lasciare il PDL e la Provincia di Lecco, questo nel rispetto delle persone con cui ho lavorato a livello locale. Mi sentivo in imbarazzo a continuare ad esercitare il ruolo di assessore senza avere risorse, con deleghe dell’Ente stesso non più chiare. Da tempo proponevo un taglio netto degli assessorati, taglio che ormai diventa necessario e che auspico che il Presidente della Provincia, Daniele Nava, così come affermato nelle scorse settimane, realizzerà”.

Sul fronte della politica nazionale, per Dadati “Monti è stato bravissimo nel salvare lo ‘Stato Patrimonilae’ dell’Italia, ha risollevato l’immagine del nostro Paese salvando di fatto l’euro, permettendoci di continuare a vendere i nostri buoni del tesoro, pagando così stipendi e pensioni e preservando il valore dei nostri risparmi mobiliari ed immobiliari. Detto questo, dopo il primo mese di riforme che l’Italia aspettava da decenni, lo spirito riformatore si è via via annacquato fino a diventare prigioniero completamente delle vecchie logiche clientelari e il 2012 chiude così con un ‘Conto Economico’ disastroso per il nostro Paese”.

A fronte di tutto questo, Dadati, sabato 15 dicembre a Roma al Tempio di Adriano, piazza di Pietra, dalle 11 alle 17, chiamerà a raccolta gli Ambasciatori del Rinascimento: “ci troveremo con alcune tra le migliaia di persone che hanno inviato il proprio curriculum ed i rappresentanti di gruppi civici locali e regionali con cui stiamo collaborando, proprio per scrivere insieme questo pacchetto di riforme delle quali ne parliamo sempre con gli amici e negli uffici col rischio che rimangano buone idee senza implementazione. Questa volta, ed è questa l’opportunità clamorosa, vi è la certezza di esserne i protagonisti e di vedere le nostre idee diventare veramente politiche industriali e sociali attrraverso il successo del Rinascimento Italiano”