IDV fuori dal Parlamento, Venturini: “Si va avanti, non spariremo”

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LECCO – Fuori dal Parlamento: i risultati delle politiche 2013 hanno sancito clamorosamente l’uscita di scena dell’Italia dei Valori, il partito fondato dall’ex pm Antonio Di Pietro ora fuori dai palazzi del potere dopo diverse legislature affianco al centro sinistra.  Lo stesso è accaduto per Futuro e Libertà e per Gianfranco Fini.

Se però la formazione “finiana” non aveva ancora avuto modo di testare il proprio elettorato,  l’Idv ha invece assistito ad un tracollo verticale, passando dall’7,8% nel suo esordio alle elezioni europee del 1998, all’1,8% di consensi raggiunti nella lista Rivoluzione Civile in questa ultima tornata elettorale.

Ha preso atto della situazione il capogruppo Idv al Consiglio Comunale Ezio Venturini:

“Si è perso ma sicuramente non spariremo, il partito andrà avanti. Ci saranno delle riunioni anche a livello regionale e verranno prese delle decisioni. Mi riconosco ancora nell’Italia dei Valori e non si negoziano i valori e la propria identità di fronte ad una sconfitta, ma credo chi stava nel partito per sistemarsi in politica se ne andrà; rimarranno i convinti e le persone che credevano realmente nell’Italia dei Valori”.

Il servizio di Report prima, l’arresto del capogruppo nel Lazio Salvatore Maruccio per peculato e lo scandalo delle spese pazze in Liguria, hanno rapidamente demolito la base di elettori del partito:

“Sicuramente ci hanno fatto male – ha spiegato Venturini – Nel male c’è  anche il bene, perché si siamo tolti di torno questa gente e possiamo ripartire da zero”.

Venturini non trattiene l’amarezza anche per il risultato ottenuto alle poltiche da tutto il centro sinistra, tirando le orecchie in particolare al PD, per la vittoria di “Pirro” della coalizione di Bersani:

La capacità di perdere  quando si ha già la vittoria nelle proprie  tasche  , questa è prerogativa  di chi vuole punirsi con le proprie mani ,la politica è capacità di mediare stringere intese , attirare consensi  e rimanere con i piedi per terra fino alla fine perché niente è scontato e nulla è certo. La foto di Vasto che avrebbe raccolto il consenso più ampio; in tutti i discorsi, tutte le dichiarazioni, tutte le chiacchiere, Bersani è stato evocato, nominato, spronato, adulato, criticato, alla fine invocato come l’unico che poteva unificare quel centrosinistra che altrimenti sarebbe restato  zoppo e impossibilitato ad andare al governo. Bersani non raccolse l’invito anzi, seppur con un fili di ironia  chiuse tutte le porte”.

Un atteggiamento definito come “presuntuoso” quello del leader democratico, accusato da Venturini di aver sottovalutato il Movimento Cinque Stelle:

“Bersani ha consegnato così l’Italia al centrodestra e all’ingovernabilità. Sarebbe stato facile prevederlo , ma l’orgoglio ha fatto in modo di offuscare la ragione , ingannando così i propri elettori”.