LECCO – Il Centro Lecco, come si sa, è insieme luogo di incontro e vetrina della Città.
Gli occhi dei cittadini e degli osservatori a vario titolo sono puntati su piazza Garibaldi e dintorni. Tanto per chiarire, non è che a furia di passar carte mi sia venuto meno il gusto per il bello. E sono il primo a rendermi conto che una riqualificazione della piazza e delle aree adiacenti sia non solo utile ma indispensabile. In estrema sintesi, il Comune è impegnato sul fronte del Tribunale, e vi assicuro che non è un impegno da poco, sul Teatro della Società, sull’intervento viabilistico del riordino della ZTL e tutto in direzione di cambiare volto al centro. Non sarebbe fuori luogo, anzi è auspicabile, che anche qualche imprenditore privato si dia una mossa e dia una… mano. Penso su tutti al Palazzo dell’ex Deutsche Bank, che non può restare “immobile” come un inerte. Poi si tratta di riempire di contenuti, di proposte, di progetti quello che definiamo “impianto urbanistico”.
In questi giorni sono emerse deficienze sulle iniziative “fieristiche” del fine settimana, vuoi sulla qualità, vuoi sulle capacità di attrattiva e non ultimo il rapporto con il mondo del commercio organizzato. Credo che la questione strutturale si intrecci con quella dei contenuti e che non si possa in futuro continuare a promuovere manifestazioni e incontri di basso profilo. Anche qui, chi ha idee e proposte concrete si faccia avanti, perché chiudersi nella riserva del mugugno non giova a nessuno. Va da sé che scelte connesse ai mercati in senso generale non possono non essere concordate, se non condivise, con le associazioni di categoria e in particolare con i commercianti del centro. Anche qui val la pena di ricordare come il “negozio” vada inteso non solo come bottega, ma come antitesi dell’ozio, cioè in tutta la sua accezione dinamica e perché no “affaristica”: far di conto non è peccato.
In ultimo, sempre in questo quadro stiamo lavorando all’ipotesi del mercato agricolo, un’idea di sicuro interesse che va ovviamente modulata nei tempi e nei modi perché sia un’occasione per tutti e non il terreno minato di uno scontro tra interessi particolari.
Sono sfide sul tappeto che non solo abbiamo raccolto, ma anche indicato nel nostro programma nella convinzione che Lecco può essere una città viva e vivace e che non va a dormire con le galline!”
Virginio Brivio