LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Il dibattito sull’ invasione in atto del territorio Italiano è concentrato, in modo strumentale, sul falso problema dell’ accoglienza, deviando la questione su una disputa calcistica “da Bar” tra pro accoglienza indiscriminata ( i buoni) e contro l’accoglienza indiscriminata di tutti questi uomini siano essi profughi o, come nella quasi totalità, clandestini, tra cui anche potenziali terroristi, naturalmente i ( cattivi).
La falsità di questa disputa si evince nella sua filosofia da questo esempio paradossale :
Papa Francesco nel suo ruolo di Vescovo di Roma e capo della Chiesa Universale, inviata tutti gli uomini e i cattolici in particolare alla accoglienza di tutti gli uomini, siano essi in stato di profugo o di clandestino, qualunque siano le ragioni del loro voler vivere in Europa; quindi secondo il pensiero unico degli “accoglienti” Papa Francesco è un uomo del Bene.
Un altro uomo, ad esempio Jorge Bergoglio, legittimo Sovrano dello Stato del Vaticano, applica una legge del 2008 che prevede di allontanare dai confini del Vaticano chiunque non sia in possesso di autorizzazioni a permanere del Governatorato, permesso comunque temporaneo e che non da nessun diritto a permanere o alla cittadinanza, ovvero in un modo o nell’ altro puoi essere allontanato, si pensa in modo coatto, quindi secondo il pensiero unico degli “accoglienti” Jorge Bergoglio è un uomo del Male.
Ma Papa Francesco e Jorge Bergoglio sono la stessa persona che convive con compiti e missioni legittime, ma che possono essere divergenti.
Questo paradosso, gioco di semplice logica, evidenzia che in realtà ci troviamo di fronte ad un caso cogente di Sovranità sia dello Stato e del diritto di difesa.
Dal punto di vista ideale occorre ricordare che non tutte le scelte che sanno di buono sono buone scelte, anzi.
Il Governo di una Nazione con ordinamento Repubblicano ha come scopo l’ evoluzione economica e sociale del Suo Popolo secondo capacità ed inclinazioni naturali, con processi che si fondano su equilibro e stabilità per consentire alle persone più deboli, con diritto di cittadinanza, di partecipare in modo positivo alla comunità, anche nella redistribuzione della ricchezza prodotta, nel rispetto dei diritti delle persone, ma nello specifico dei lavoratori.
La promozione dell’ immigrazione e accoglienza indiscriminata in corso da anni, ha di fatto prodotto la progressiva riduzione dei diritti doveri del lavoro provocando la riduzione salariale e come effetto la “guerra tra poveri” guerra tra i salariati Italiani e oggi il ceto Medio ( liberi professionisti, commercianti e artigiani), sostituibili dai nuovi lavoratori a basso costo.
L’ effetto di questa politica è un attacco ai diritti costituzionali del cittadino Italiano.
Nel caso dello Stato Italiano e dei popoli Italiani quello in atto è un classico evento che incide direttamente sugli interessi Nazionali di valore Costituzionale e la loro difesa è un dovere dello Stato.
Le dimensioni numeriche di questa invasione generano squilibrio e caos e quindi nel tentativo di integrare degli uomini portano alla disgregazione della società italiana; ne discende una situazione che per sua natura rende operativo il Ministero della Difesa senza terzi incomodi, quale Ministero degli interni e autoproclamate “associazioni umanitarie o di volontariato”.
Per questo motivo si rimane basiti, leggendo gli interventi surreali di alcuni colleghi politici locali, sorprendenti per impreparazione istituzionale e che confondono la protezione degli interessi di base della comunità Lecchese , con le filosofie da Oratorio o Circolo di sinistra e relativi interessi nel settore accoglienza “legali o legalizzati” attivati e alla bisogna.
Il fatto che tanti “bravi ragazzi italiani, più meno del volontariato catto comunista” vengono stipendiati con parte dei 35 € per l’ accoglienza non giustifica, o modera, la situazione, ma la peggiora.
In un paese Normale le scuole sono per gli studenti, gli alberghi per i turisti ed i campi di emergenza sono a disposizione della protezione civile per gli eventuali sfollati, non sono ricoveri per uomini siano essi clandestini o potenziali profughi.
In un paese sovrano come lo Stato del Vaticano il Sovrano applica una legge che allontana i clandestini, appunto a protezione degli equilibri ed interessi nazionali .
Il presente intervento ha lo scopo di riportare nei suoi binari, la questione dell’ emergenza venutasi a creare o creata dal Governo Italiano, con le operazioni decise a livello unilaterale di trasbordo di uomini nei confini Italiani.
Poco importa oggi se l’emergenza ci sia o sia stata creata, il dato è che si è scaricato su i cittadini italiani un problema di convivenza attuale e di prospettiva futura.
Oggi la situazione è ingestibile ed è chiaro che le conseguenze sono ascrivibili alle scelte politiche del GOVERNO Renzi Alfano ed alle scelte logistiche.
E’ stata affidata la gestione a parti dello Stato meno preparate e senza strutture adeguate, la conseguenza è stata la creazione di un vorticoso giro d’ affari e di interessi che coinvolge il sistema delle cooperative e del cosi detto volontariato più o meno confessionale.
E’ evidente a tutti che le incapacità di gestione di questi anni pone in primo piano che questo sistema di accoglienza divenuto business , vada sradicato , investendo nel dovere di protezione dei confini come è naturale dell’ esercito.
COSA FARE ORA CON QUESTI UOMINI – SITUAZIONE ORMAI DI DIFFICILE GESTIONE
In Italia ci si loda della nostra grande umanità, ma gli Europei non considerano il fenomeno un’emergenza internazionale umanitaria ma lo vedono come crisi e incapacità gestionale Italiana, aggravata dal Governo Italiano, di conseguenza hanno chiuso le frontiere, con l’ Italia.
Gli stati Europei stanno applicando procedure a protezione dell’ interesse nazionale , come sopra esplicate questo è il dato di fatto vero.
In questo momento tralasciamo le considerazioni sui fallimenti seriali che caratterizzano l’ unione Europea ogni qual volta deve affrontare un problema diverso da quello delle dimensioni delle banane.
L’ opinione nostra è che le operazioni Mare Nostrum o Triton sono state un errore madornale , incentivando e quindi moltiplicando gli afflussi di uomini con lo Status di Clandestino grazie al rischio ridottissimo per i cosiddetti Scafisti…ed al richiamo fatto dalle “sirene” andate sarete accolti in alberghi ecc…
Ciò sta favorendo anche i comportamenti discutibili di “Stati ex amici”, come la Turchia che operano analogamente alla Libia, verso le coste Greche da qualche mese.
I NUOVI POTENZIALI ARRIVI
Se manca il riconoscimento di stato di emergenza umanitario internazionale è evidente la necessità di bloccare l’ operazione Triton e comunque non consentire che la navi straniere, sbarchino questi uomini in Italia.
Il riconoscimento delle stato di emergenza da parte dell’ Onu e dell’ Unione Europea è un punto di partenza; senza questo riconoscimento lo Stato Italiano deve praticare il respingimento.
Perché la mancanza di questo riconoscimento equivale al giudizio da parte delle organizzazioni intenzionali che l’ operazione Mare Nostrum è solo, suo malgrado, un anello di collegamento tra il traffico degli scafisti e la “gestione” in Italia dell’ accoglienza.
E’ evidente che prima di iniziare l’ operazione Mare Nostrum il Governo Italiano avrebbe dovuto coinvolgere gli altri Stati Europei in primis quelli con coste sul mediterraneo per coordinare le politiche; ma ciò forse pregiudicava i secondi fini .
Riconosciuto lo stato di emergenza umanitaria dall’Onu (attualmente non è cosi) con lo stesso si stabiliscono le politiche.
Sui potenziali arrivi bloccati fuori dal territorio Europeo si distingue tra uomini clandestini e profughi.
I profughi, che devono dimostrare di esserlo; grazie al loro Status di protezione internazionale possono essere trasferiti in territori sicuri e redistribuiti, ricomprendendo tutti gli stati aderenti all’ ONU come potenziali accoglienti.
La separazione tra profughi effettivi e clandestini è fondamentale, perché non applicando gli accordi internazionali nel lungo periodo si passerà dall’ accoglienza indiscriminata di tutti, all’ accoglienza di nessuno, di fatto ciò che può succedere da oggi in Italia.
Quindi la separazione tra chi ha diritto e chi non diritto è una rete di protezione per i profughi.
Quelli tra questi uomini che non hanno status di protezione internazionale ovvero i clandestini non devono entrare nei confini Italiani ed Europei.
Il Governo Italiano e l’unione Europea attraverso L’ ONU dovranno intervenire in Libia e negli altri stati coinvolti con i caschi blu e gestire il rimpatrio dei clandestini.
I CLANDESTINI O POTENZIALI PROFUGHI STANZIALI SUL TERRITORIO ITALIANO.
Sul territorio nazionale, innanzitutto va distinto tra chi ha diritto a livello internazionale, i Profughi, e chi non ha diritti.
I profughi : uomini aventi diritto e status internazionale devono essere collocati in ambito di integrazione e stabilire con l’ Onu le regole per il mantenimento ovvero trovare un lavoro, secondo capacità e inclinazioni. Nelle strutture pubbliche o private dello stato ospitante fino alla scadenza del periodo di protezione. La ricollocazione e il lavoro non necessariamente devono essere in Italia, ma nei paesi aderenti all’ Onu .In seconda istanza definire con ONU e Unione Europea le quote (paesi ospitanti) per profughi e le regole per i profughi temporanei ovvero quelli da riportare in patria una volta cessato lo Stato di emergenza e quelli da “ricollocare”
Per gli uomini con Status di clandestini, attualmente sul territorio Italiano : In primis va ripristinato il diritto di fermo e arresto per il reato di immigrazione clandestina (presente come tale in tutti gli stati civili) .
Dobbiamo considerare che ci troviamo di fronte ad un invasione che va fermata, per cui disincentivata di conseguenza, la creazione nelle strutture militari parzialmente dismesse e nelle zone che l’ esercito ha utilizzato come campi di addestramento fuori dai contesti urbani di campi di detenzione ed espulsione, gestiti dall’ esercito con personale dell’ esercito e aventi come scopo il rimpatrio dei non aventi diritto.
Per i clandestini, lo status di limitazione della libertà personale ed eventuale detenzione, è il deterrente per i trafficanti.
La gestione dei campi, e soprattutto la politica dei rimpatri deve essere definita almeno a livello europeo. Se gli Stati Europei non vogliono i clandestini, devono assumersi la responsabilità di definire una politica dei rimpatri…senza ipocrisie, stile trattato di Dublino.
L’ uso dell’ Esercito
In un panorama dove eminenti personalità, come Papa Francesco e recentemente il Presidente della Repubblica evocano, la possibilità di una terza guerra mondiale, avente origine nel terrorismo Islamico affrontare la protezione dei confini con i professionisti dell’ accoglienza è un errore madornale.
Visto il panorama descritto, non fermare l’ invasione e non rimpatriare i clandestini è come coltivare potenziali nemici in casa propria.
L’ uso dell’ esercito nei prossimi anni sarà fondamentale, in uno stato dove un corpo militare come i Carabinieri sono anche corpo di Polizia.
Come reperire gli uomini è piuttosto semplice, basta una legge ad Hoc per richiamare gli ufficiali di complemento (Allievi ufficiali di complemento ) magari fra quanti invischiati nelle more della legge Fornero o disoccupati; alla stessa stregua si possono richiamare i riservisti dell’ esercito ( congedati con cartolina rossa) e addestrare ed estendere i volontari a ferma breve.
Lo status militare di chi si occupa della gestione e del rimpatrio dei clandestini è essenziale per l’ obiettivo di protezione dei confini.
Alcuni dati Fonte Governo Italiano sul fenomeno negli ultimi anni
Si prenda atto che il Governo da oltre 6 mesi rilascia i dati con il contagocce .
ARRIVI VIA MARE:
– 42.925 nel 2013
– 170.100 nel 2014 (somma circa 50.000 via terra) ovvero 230.100
– 107.000 da inizio anno a oggi ( luglio 2015)
SEDICENTI PROFUGHI NEL SISTEMA DI ACCOGLIENZA
-22.118 nel 2013
– 66.066 nel 2014
– 91.500 circa alla data odierna
Costo per uomo clandestino o profugo 37 euro/dia.
Per il sistema di accoglienza tieni presente che 10.000 posti sono nei CARA (p.es. Mineo),
altri 20.000 negli SPRAR messi a disposizione dai comuni, mentre i restanti (ormai quasi il 70%) sono rappresentate dalla cosiddette strutture temporanee (tutte quelle di Lecco, hotel, e ora le tendopoli)
PS.
In allegato articolo di Libero di ieri 18 agosto con l’aggiornamento della distribuzione su base regionale dei richiedenti asilo.
ESITI RICHIESTE DI ASILO
a) Rifugiati:
– 13% nel 2013
– 10% nel 2014
– 7% da inizio 2015 (dato da confermare)
b) Protezione sussidiari
– 24% nel 2013
– 22% nel 2014
– 18% da inizio 2015 (dato da confermare)
c) Protezione umanitaria (gentile concessione) non prevista dalla normativa
– 24% nel 2013
– 28% nel 2014
– 25% da inizio 2015 (dato da confermare)
d) Dinieghi e altro
– 40% nel 2013
– 39% nel 2014
– 50% da inizio 2015 (dato da confermare)
Evidenziamo la diminuzione della percentuale dei rifugiati e l’aumento dei dinieghi…
Il Responsabile Enti Locali Provinciale di Lecco
Lega Nord – Lega Lombarda
Stefano Parolari
Il Segretario Provinciale di Lecco
Lega Nord – Lega Lombarda
Flavio Nogara