LECCO – Il corpo della Polizia Locale sarà armato: è questa la decisione definitiva del Consiglio Comunale di Lecco che, nella seduta del 29 febbraio, ha votato a favore del regolamento che prevede la dotazione di pistole per i vigili urbani. “Non stiamo creando dei pistoleros – rassicura il sindaco Virginio Brivio – consegniamo soltanto uno strumento in più ai vigili potranno svolgere in sicurezza anche le nuove funzioni a cui sono chiamati”.
La proposta presentata dal vicensindaco Francesca Bonacina è diventata realtà, il nuovo regolamento del Corpo di Polizia Locale prevede che gli agenti della Locale siano dotati di armi che useranno nello specifico durante il servizio notturno (attualmente previsto dalle 22:00 a mezzanotte) e nello svolgimento di funzioni di pubblica sicurezza, come il servizio di scorta delle scede elettorali e le attività di ausilio alle altre Forze dell’Ordine, in aumento dopo l’introduzione delle nuove norme anti-terrorismo.
“Con questa proposta – spiega Bonacina – andiamo ad adeguarci alle ultime disposizioni previste per i Corpi di Polizia Locale. I precedenti regolamenti già prevedevano la possibilità di dotare i Vigili di armi, ma non era mai stata messa in pratica. Negli anni il Corpo di Polizia Locale è cambiato, lavora in un contesto di sinergia con le altre Forze dell’Ordine, i compiti dei vigili sono differenti rispetto a prima, ora svolgono funzioni di pubblica sicurezza, quindi il nuovo regolamento va semplicemente a chiarire e circostanziare l’uso delle armi”.
Il nuovo regolamento prevede una spesa di 40 mila euro per l’acquisto di armi e di uno speciale armadio blindato in cui saranno riposte, i Vigili dovranno seguire corsi di formazione e sostenere un esame e, infine, saranno sottoposti a una visita per valutare la loro idoneità all’uso di armi in base a precisi requisiti psicofisici, requisiti che saranno rivalutati ogni due anni (e non tre come previsto in precedenza).
A votare a favore della proposta sono stati il Pd, Appello per Lecco e Vivere Lecco. Le “pecore nere” della maggioranza sono state i consiglieri Stefano Angelibusi e Bruno Biagi, che hanno scelto di astenersi. L’astensione è stata scelta anche dai consiglieri della Lega, che all’inizio del dibattito avevano chiesto invano di rimandare la discussione o di prevedere nel regolamento un periodo di sperimentazione della durata di due anni per otto agenti. Il voto contrario, invece, è arrivato da tutti gli altri consiglieri di minoranza.
“E’ proprio necessario spendere 40 mila euro per dare le armi ai Vigili? – ha chiesto Alberto Anghileri, consigliere di Cambia Lecco, fortemente contrario alla proposta in discussione – sono convinto che la necessità di sentirsi al sicuro sia fondamentale per i cittadini, ma non credo che l’uso di armi da parte dei Vigili possa soddisfare questo bisogno. Le persone hanno più bisogno di vedere la presenza degli agenti di Polizia Locale per le strade dei quartieri dove ora, specialmente per quanto riguarda gli anziani, si sentono abbandonati”.
Contrario anche il consigliere di Ncd Filippo Boscagli che propone un’alternativa: “Chiunque giri per Lecco capisce che sarebbe necessaria una maggiore presenza dei Vigili per combattere l’abusivismo, il degrado dei parchi pubblici e la situazione presente nei parcheggi. Tutte le proposte fatte da me in merito alla questione nel corso degli anni sono state sminuite, mentre ora sembra che sia necessario armare la Polizia Locale nel giro di due giorni. Io non sono contrario alla dotazione di armi in sé, anche perché si userebbero le munizioni della Fiocchi e si aiuterebbe il lavoro nel nostro territorio, ma non credo che il compito dei Vigili sia quello di contrastare il terrorismo, il loro addestramento non ha mai previsto questo tipo di attività. Gli stessi fondi potrebbero essere meglio impiegati per garantire maggior presenza di agenti nei quartieri o per eliminare la chiusura notturna, dato che in un capoluogo di provincia sarebbe bene che il corpo di Polizia Locale lavorasse 24 ore su 24”.
La posizione dei consiglieri della Lega Nord, invece, è stata l’astensione al voto, non prima di aver chiesto che la discussione fosse rimandata per “discuterne con più serenità anche con i diretti interessanti – spiega il consigliere Cinzia Bettega – che nei giorni scorsi si sono dichiarati apertamente contrari con una lettera alla stampa”.
Il voto favorevole del Pd, invece, trova le sue motivazioni nelle parole del primo cittadino Virginio Brivio: “Con questo regolamento andiamo a sistemare qualcosa che c’era già. Non abbiamo dei Vigili che scimmiottano le altre Forze dell’Ordine, ma un corpo di Polizia Locale a cui oggi sono richieste più ampie funzioni di pubblica sicurezza. Con l’introduzione dell’uso di armi confermiamo le disposizioni nazionali in materia, è uno strumento di autotutela in più nei confronti di chi opera. Prendo come esempio il Bione, la zona è a rischio, non per la presenza dei profughi o per gli scambisti che si fanno i fatti loro, ma ai Vigili viene chiesto di controllare i camion che devono scaricare o stanno ai posti di blocco insieme alle altre Forze dell’Ordine ed è ridicolo che lo facciano indossando solo un giubbotto. Si pensi anche a sabato scorso, durante il presidio antifascista per l’arrivo degli esponenti di Forza Nuova, insieme a Polizia e Carabinieri vi erano anche i Vigili a controllare i facinorosi, ma lo facevano senza i dispositivi in dotazione alle altre Forze dell’Ordine. La città è cambiata, non ci stiamo inventando dei pistoleros, semplicemente diamo a chi opera uno strumento in più”.
Dopo la discussione, il nuovo regolamento per il Corpo di Polizia Locale di Lecco è stato approvato con 18 voti a favore, 7 contrari e 6 astenuti.
“Ringrazio tutti i consiglieri per le pertinenti osservazioni – ha concluso il vicensindaco Francesca Bonacina – questo regolamento non definisce tutte le funzioni della pubblica sicurezza, ma solo quelle del Corpo di Polizia Locale. Ai Vigili sono richieste nuove forme di intervento, quindi è nostro dovere fare in modo che possano svolgere le loro funzioni dotati di tutti i dispositivi di sicurezza. E’ chiaro che le armi restano l’estrema ratio e che l’introduzione delle nuove dotazioni verrà fatta con i tempi e la gradualità necessaria”.